Le tisane e gli infusi trovano oggi un largo impiego. Preparate infondendo le foglie e i fiori della pianta, queste preparazioni, grazie al loro, seppur modesto, contenuto in cannabinoidi come il Cbd (cannabidiolo) e in terpeni, sono sempre più popolari tra coloro che cercano alternative naturali per il relax, il sollievo dallo stress e per combattere l’insonnia
Dopo mesi di dibattiti e valutazioni la Commissione europea, il 2 giugno 2023, ha ufficialmente stabilito che le foglie della pianta di cannabis possono essere considerate un prodotto alimentare tradizionale. Pertanto sono state rimosse dall’elenco dei novel food e commercializzate in tutta Europa. L’Unione europea, con il Regolamento (UE) 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti, ha indicato come novel food tutti quei prodotti o sostanze alimentare dei quali non si registra l’uso «in misura significativa per il consumo umano nell’Unione prima del 15 maggio 1997». Si tratta di prodotti che non fanno parte della tradizione culinaria europea e la cui introduzione nel mercato è autorizzata dall’autorità europea che li inserisce tra quelli commercializzabili solo dopo una procedura di verifica.
Prima dell’abrogazione della normativa, la canapa infatti per essere commercializzata come alimento doveva essere approvate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Il cambiamento della regolamentazione è stato possibile grazie all’Eiha (European Industrial Hemp Association; il consorzio dell’industria di trasformazione della canapa che rappresenta gli interessi dei coltivatori e dei produttori, a livello nazionale e europeo) che è riuscita a dimostrare la storia del suo consumo e l’enorme potenziale nell’accelerare la transizione verso un’economia sostenibile e a zero emissioni.
Questa decisione ha implicazioni per l’industria europea della canapa che ora può commercializzare in modo sicuro foglie di cannabis con livelli molto bassi o nulli di Thc (tetraidrocannabinolo), il principale composto psicoattivo presente nella pianta. Queste varietà sono infatti non stupefacenti e non psicotrope, apprezzate per i loro effetti terapeutici senza causare “sballo”.
La cannabis sativa è una delle più antiche colture dell’umanità, originaria dell’Asia centrale ma diffusa e coltivata in tutto il mondo. I benefici ambientali che queste colture offrono sono molteplici. Un ettaro di canapa può infatti immagazzinare fino a 13,4 tonnellate di CO2, efficiente come un ettaro di foresta tropicale.
Della canapa poi non si butta via niente! Steli, radici, foglie, fiori e semi possono essere trasformati e utilizzati per molti prodotti diversi: tessili, carta, corde, materiale isolante, pannelli di fibre, bioplastiche, compost, lettiere per animali, carburante, vernici, mangimi, alimenti, integratori alimentari, cosmetici, preparati medicinali. Ma non solo: utilizzata come coltura rotativa, la canapa migliora le rese delle colture successive e ripristina la salute del suolo; la sua coltivazione richiede anche meno acqua e input agricoli rispetto ad altre colture.
A tavola?
Soprattutto alla luce della modifica della direttiva, le tisane e gli infusi trovano oggi un largo impiego. Preparate infondendo le foglie e i fiori della pianta, queste preparazioni, grazie al loro, seppur modesto, contenuto in cannabinoidi come il Cbd (cannabidiolo) e in terpeni, sono sempre più popolari tra coloro che cercano alternative naturali per il relax, il sollievo dallo stress e per combattere l’insonnia. Importante è anche il supporto digestivo che queste offrono: diverse persone trovano le tisane di canapa un toccasana per la digestione, utili anche per ridurre i sintomi di disturbi gastrointestinali come gonfiore e dolore addominale.
Piccoli concentrati di benessere sono poi i semi di canapa, considerati addirittura un superfood. In particolare, sono composti per ¼ di proteine in una combinazione unica rispetto agli altri vegetali: la presenza di tutti gli aminoacidi essenziali li rende infatti un ottimo alimento da introdurre anche nelle diete vegetariane e vegane. Ma sono anche privi di grassi trans, a basso contenuto di grassi saturi e una importante fonte di grassi buoni. Il 75 per cento circa della loro frazione lipidica è costituita da acidi grassi polinsaturi in un rapporto omega-3 e omega-6 ritenuto ottimale per la regolazione delle attività metaboliche dell’organismo.
Anche l’apporto di fibra non è trascurabile: se consumati con la buccia, i semi riducono la fame e stabilizzano i livelli di glucosio nel sangue. Ottimale anche il contenuto vitaminico oltre che di sali minerali. È importante comunque ricordare che prima di utilizzare tisane di canapa o altri prodotti a base di Cbd, è opportuno acquistarli da fonti affidabili e consultare un professionista sanitario, specialmente se si stanno assumendo farmaci o si hanno condizioni mediche preesistenti.
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