A Milano è esondato il fiume Seveso. Allagamenti in numerose parti della città. In Piemonte due ponti sono crollati in Valle di Susa e un 58enne è stato travolto dalla piena di un torrente. Nubifragi e esondazioni hanno colpito le regioni del centro-nord nella giornata di ieri. I problemi maggiori sono stati riscontrati in Lombardia e in Piemonte, ma frane e allagamenti si sono verificati anche in Valle d’Aosta, in Liguria e in Veneto, dove sono state chiuse strade e autostrade.

Non solo centro-nord però, anche su Roma nella mattinata di ieri si sono abbattute forti piogge, dopo i temporali di martedì, così come a Catania e a Bari, dove ci sono stati acquazzoni, sottopassi allagati e blackout dovuti ai fulmini. Eventi meteorologici violenti, causati dall’arrivo di una perturbazione atlantica proveniente dalla Francia che dovrebbe provocare perturbazioni anche nei prossimi giorni.

Negli ultimi anni però, fenomeni di questo tipo si verificano in modo sempre più intenso e concentrato nel tempo, creando molti problemi. Soprattutto durante questa e la scorsa estate, diverse zone d’Italia sono state colpite da violenti temporali, forti venti, grandinate, esondazioni e frane. In aggiunta, in Italia si registra una densità abitativa e infrastrutturale molto elevata e un consumo di suolo sempre maggiore che rende gran parte del terreno impermeabile, come dimostra l’ultimo rapporto Ispra disponibile (2023).

Milano

I disagi nel capoluogo lombardo sono cominciati con le forti piogge nella notte tra mercoledì e giovedì. I fiumi Seveso e Lambro hanno cominciato a ingrossarsi – come spesso succede con intense precipitazioni – e alcune aree della città si sono allagate. In sei ore nel corso della giornata sono caduti su Milano 118 mm d’acqua.

Dopo aver riempito la vasca di espansione apposita per queste evenienze, il Seveso è esondato. Il Lambro si è infiltrato nelle fognature e si è riversato nelle strade del quartiere Ponte Lambro. Le comunità che si trovano nel parco Lambro sono state evacuate. Alcune persone sono rimaste bloccate nei sottopassi e si sono rifugiate sui tetti delle auto in attesa dei soccorsi. L’acqua è arrivata anche all’interno del tribunale e dentro la galleria della metropolitana, in corrispondenza della stazione di Famagosta, causando l’interruzione della linea fino ad Assago.

Non sono mancate le proteste delle forze politiche di opposizione cittadine, che hanno lamentato l’ennesimo fenomeno di questo tipo in occasione di precipitazioni forti e hanno accusato l’assessore alla Sicurezza e protezione civile Marco Garelli per aver minimizzato la situazione durante la mattinata, prima che la città venisse paralizzata.

Persino Radio Popolare, storica emittente milanese, ha dovuto interrompere le trasmissioni dopo allagamenti alla centralina e problemi al sistema di emergenza. Dalla sua nascita nel 1976, è la prima volta che la radio è costretta a bloccare la propria onda. I temporali si sono protratti per tutta la giornata, tanto che il Centro funzionale monitoraggio rischi naturali ha prolungato l’allerta arancione fino a questa mattina.

Piemonte

Situazione grave anche nel vicino Piemonte. A Feletto, nel Canavese, un 58enne stava lavorando al disboscamento delle rive del torrente Orco quando è stato travolto con il suo trattore dalla piena del corso d’acqua.

In Val di Susa è esondato il torrente Gerardo nella zona di Mattie, causando il crollo di due ponti e isolando una borgata. Diverse strade sono state chiuse anche a Bussoleno e in Val Chisone. Il soccorso alpino e speleologico è stato attivato e a Bardonecchia le squadre sono intervenute per evacuare il rifugio Scarfiotti, che era rimasto isolato a causa di una frana. A Villar Perosa, le strade si sono riempite di acqua a causa della caduta di oltre 100 millimetri di pioggia.

Problemi sono stati registrati inoltre nelle altre regioni del nord-ovest. Strade sono state chiuse in Valle d’Aosta. In Liguria il vento ha superato i 100 km/h a Genova mentre le piogge hanno allagato le strade di Albenga e costretto a chiudere temporaneamente un tratto dell’Aurelia, dell’autostrada A6 e della A10.

Per l’assessore all’ambiente del Veneto Bottacin «il clima cambia e anche il modo di piovere cambia, non tanto in termini quantitativi rispetto al passato, ma certamente in termini qualitativi, con fenomeni molto concentrati nel tempo che possono provocare rilevantissimi danni. Ciò implica la necessità di attrezzarsi sia in termini di adattamento ai cambiamenti climatici che di mitigazione del rischio»

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