Il presidente del Consiglio, in conferenza stampa, ha aperto sulla possibilità di introdurre l’obbligo, spiegando che prima l’Ema dovrà approvare il vaccino anti-Covid come farmaco ordinario. Ma a quali categorie verrebbe esteso e quali sarebbero sanzioni ed esenzioni?
Ha risposto seccamente di sì il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a chi in conferenza stampa giovedì gli chiedeva se il governo avesse intenzione di introdurre l’obbligo vaccinale contro il Covid-19, quando i vaccini – che oggi sono ancora approvati come farmaci emergenziali – saranno considerati ordinari dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. Draghi ha anche preannunciato la possibile introduzione della terza dose e l’estensione dell’obbligo di Green pass anche ad altre categorie di lavoratori.
L’obbligo vaccinale: per chi è già in vigore?
Al momento, esiste già l’obbligo di vaccinazione per medici e personale sanitario. L’Italia è stato il primo paese in Europa a introdurre questa misura, ad aprile: le sanzioni previste per chi rifiuta il vaccino sono la sospensione e la decurtazione dello stipendio. Il governo non ha specificato ancora le categorie alle quali vorrebbe estendere l’obbligo: non si sa se sarà limitato ad alcune fasce d’età o professioni o se invece interesserà tutta la popolazione vaccinabile, ovvero gli over 12.
Il possibile iter verso l’obbligatorietà
Per l’estensione dell’obbligo vaccinale, in molti hanno ipotizzato in questi giorni che sarà fondamentale attendere l’autorizzazione definitiva dei vaccini da parte dell’Ema, una decisione attesa per le prossime settimane. In realtà, sembra che già nell’attuale situazione si potrebbe arrivare all’obbligo di vaccino se ci fosse la volontà politica di farlo.
I vaccini Covid, infatti, sono stati approvati con un meccanismo chiamato conditional marketing authorisation (in italiano autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni).
Si tratta, è scritto sul sito dell’Ema, «di uno strumento che consente al regolatore di approvare una medicina rapidamente e in modo pragmatico quando c’è un bisogno urgente». La caratteristica di questo tipo di approvazione è che il richiedente deve soddisfare una serie di condizioni, come fornire ulteriori dati, sottoporsi a particolari controlli e procedure di farmacovigilanza.Una volta soddisfatte le condizioni, l’autorizzazione viene trasformata in un autorizzazione standard.
In diverse occasioni, l’Ema ha specificato che l’autorizzazione condizionale è un’autorizzazione vera e propria e non deve essere confusa con un’autorizzazione di emergenza, come quella utilizzata dal Fda americana, e che nell’Unione europea viene chiamata “autorizzazione per circostanze eccezionali”.
Intervistato dalla Stampa, l’ex direttore dell’Ema Guido Rasi ha confermato che «se il governo italiano volesse mettere l’obbligo vaccinale per tutti potrebbe farlo, come del resto ha fatto per alcune categorie, senza alcuna limitazione derivante dal tipo di autorizzazioni concesse dall’Ema».
L’obbligo potrebbe essere introdotto con un decreto legge del governo, che dovrà poi essere riconvertito, e quindi discusso, in parlamento. Sono state ipotizzate diverse sanzioni per chi non vorrà vaccinarsi, come multe o la sospensione dal lavoro, ma tutto dipenderà dalla discussione politica, qualora dovesse partire. Chi non è compreso nelle fasce vaccinabili della popolazione, ovvero i minori di 12 anni, sarà di certo esentato.
La costituzionalità dell’obbligo
Secondo il giurista dell’università di Pavia, Amedeo Santuosso, interpellato dall’Ansa, la formulazione dell’articolo 32 della Costituzione – che tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e come interesse della collettività - «prevede la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge, determinando così un obbligo generale per i cittadini».
Altri vaccini obbligatori
In Italia esistono vaccinazioni obbligatorie per infanzia e adolescenza: sono quelle contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Sono passate da quattro a dieci nel 2017 e sono necessarie per l’iscrizione a scuola.
L’obbligo nel resto del mondo
Sono solo tre i paesi dove al momento esiste l’obbligo della vaccinazione anti-Covid esteso oltre alcune categorie professionali: l’Indonesia, dove è in vigore da marzo, e il Turkmenistan, dove la somministrazione è obbligatoria per tutti gli over 18, e gli Stati Federati della Micronesia.
© Riproduzione riservata