Malgrado le pressioni internazionali dei paesi consumatori per indurre i paesi produttori a estrarre più petrolio, l’organizzazione che comprende la Russia ha deciso che si atterrà al modesto aumento già prestabilito
L'Opec+, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, composta da 13 paesi (Algeria, Angola, Arabia Saudita, Guinea Equatoriale, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Repubblica del Congo e Venezuela) più la Russia, non aumenterà la produzione come richiesto dai paesi occidentali, per ovviare all’aumento dei prezzi del greggio.
- Nella 27esima riunione ministeriale i paesi hanno deciso che si atterranno ad un aumento della produzione modesto, secondo quanto era già stato prestabilito nel luglio 2021, per bilanciare la diminuzione della produzione determinatasi nel periodo pandemico.
- Il mercato petrolifero è «ben equilibrato – si legge nella nota dell’organizzazione – e l'attuale volatilità non è causata dai fondamentali, ma dai continui sviluppi geopolitici». L’organizzazione ha dichiarato «di adeguare al rialzo la produzione complessiva mensile di 0,432 mb/g per il mese di maggio 2022», cioè 432mila barili a giorno, 32mila in più al giorno rispetto alla produzione attuale.
- Intanto negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden starebbe per ordinare, secondo quanto riportato da Ap, lo sblocco della produzione di un milione di barili di petrolio al giorno dalla riserva petrolifera strategica dello stato, allo scopo di tenere sotto controllo prezzi dell'energia.
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