La consigliera regionale M5s del Lazio Francesca De Vito scende in piazza al fianco del gruppo “Parola agli attivisti” che ha promosso l’evento, per manifestare contro la riforma sulla giustizia penale
Una parte del Movimento 5 Stelle scende in piazza contro la riforma della giustizia penale voluta dalla ministra Marta Cartabia. La ministra, nei giorni scorsi, a proposito della polemica relativa soprattutto al tema della prescrizione ha evidenziato che «lo status quo non è un’opzione», visto che «innocenze provate dopo 20 anni di processo sono vite distrutte».
Tuttavia, il M5s è fortemente contrario alla riforma, come dimostrano i quasi mille emendamenti presentati in commissione Giustizia. Alcuni parlamentari pentastellati si sono riuniti oggi, mercoledì 21 luglio, davanti a Montecitorio per dire «no a una riforma che potrebbe creare enormi danni alle procedure processuali rischiando di annullare anche importanti processi in corso contro la criminalità», come precisato dalla consigliera regionale del Lazio Francesca De Vito.
«Non sono io a dirlo», ha continuato la consigliera, «ma illustri rappresentanti della giusitizia che hanno lanciato un grido di allarme qualora le proposte della ministra Cartabia diventassero legge. Per questo ritengo fondamentale essere qui oggi, tornare nelle piazze e dare un segnale anche ai parlamentari del Movimento 5 Stelle, affinché attuino una forte forma di contrasto e si orientino verso un voto negativo, fino alla decisione sulla presenza o meno all’interno del governo Draghi».
L’evento è stato promosso da Parola agli attivisti e hanno preso parte anche i fuoriusciti Andrea Colletti e Mattia Crucioli, che hanno fondato alla Camera la componente Alternativa c’è. Si sono dichiarati contrari alla riforma anche l’Associazione nazionale magistrati e i procuratori. «La nuova prescrizione farebbe morire molti processi e la riforma avrà «conseguenze sulla democrazia del nostro Paese», ha detto il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho.
Il rischio è che la bocciatura categorica delle toghe al ddl penale produca l’effetto di impantanarlo, dando sponda al Movimento 5 Stelle, che punta all’ostruzionismo d’aula.
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