Il ricercatore dell’università di Bologna ha lasciato il carcere. Ad attenderlo, familiari e giornalisti, dopo che mercoledì il presidente al Sisi gli aveva concesso la grazia. Nel corso della giornata, secondo quanto annunciato dalla premier Meloni, Zaki dovrebbe arrivare in Italia
Patrick Zaki è stato liberato.
«Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto»: lo ha detto Patrick Zaki ai giornalisti nei pressi della Direzione di polizia di Nuova Mansura subito dopo essere stato rilasciato. «Sto pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all'università» ha detto ancora il neolaureato dell'Alma Mater. «Ora torno al Cairo» ha detto ancora incalzato da domande.
La sua fidanzata, Reny Iskander, ha pubblicato a stretto giro una fotografia insieme a Zaki. La didascalia è: «Ti avevo detto che avremmo vinto».
A dare notizia della sua liberazione anche il gruppo di sostegno 'Patrick Libero', che durante questi anni ha fornito aggiornamenti sulle udienze e gli sviluppi giudiziari per il giovane attivista e ricercatore egiziano. «Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici, grazie a tutti coloro che hanno mostrato solidarietà e sostegno» si legge sulla pagina Facebook.
Il ricercatore ha lasciato il carcere dopo che mercoledì in serata il presidente egiziano al Sisi gli aveva concesso la grazia che annulla la condanna a tre anni di carcere per false notizie e destabilizzazione della sicurezza nazionale e, stando a quanto ha detto ieri la premier Giorgia Meloni, dovrebbe arrivare "quest'oggi in Italia".
Il rilascio pone fine a una vicenda giudiziaria iniziata il 7 febbraio del 2020, giorno del suo primo arresto all'aeroporto del Cairo. Appena liberato, Zaki ha abbracciato la madre che lo attendeva insieme agli altri familiari e i giornalisti.
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