I carabinieri dei Nas indagano su delega dei pubblici ministeri per accertare eventuali illeciti o irregolarità dopo la diffusione di alcuni video, girati negli ultimi mesi, che hanno documentato le condizioni disastrose del pronto soccorso
La procura di Salerno indaga sull’ospedale Ruggi-D’Aragona di Salerno per accertare eventuali illeciti o irregolarità dopo la diffusione di alcuni video che hanno documentato le condizioni disastrose del pronto soccorso del nosocomio. Il Ruggi è un nosocomio caro al governatore che, negli anni scorsi, è stato al centro di feroci polemiche politiche da parte delle opposizioni che accusavano De Luca di aver favorito lo spacchettamento della cardiochirurgia per dare un posto a un suo fedelissimo. La trasmissione Piazzapulita ha trasmesso immagini raccapriccianti che raccontano lo stato della sanità in Campania mentre il presidente Vincenzo De Luca gira l’Italia e le tv presentando il suo nuovo libro. Immagini che sono state girate nei mesi scorsi e che raccontano lo stato e le condizioni del comparto. I carabinieri dei Nas acquisiranno i video trasmessi per ricostruire quanto accaduto e accertare eventuali responsabilità.
Tutti contro chi denuncia
Nei video si vedono pazienti legati ai letti con bende, altri in giro per il cortile dell’ospedale con il catetere, alcuni sdraiati con pannoloni pieni di feci: una carrellata di immagini in grado di generare il caos e aprire uno scontro politico. Le opposizioni hanno chiesto l’invio immediato degli ispettori per verificare le condizioni in cui versa l’ospedale dopo la visione di quelle «immagini raccapriccianti». Il presidente De Luca, nonostante il tour nelle tv nazionali, non ha speso una parola per commentare quanto emerso. Ci ha pensato la direzione sanitaria che ha replicato con una lunga nota nella quale ha precisato che le diverse commissioni costituite non hanno riscontrato quanto denunciato nei filmati aggiungendo: «Una delle commissioni ha precisato che la contenzione fisica è un evento estremamente raro al pronto soccorso ed è prevista in situazioni eccezionali e di reale pericolo per il paziente, al fine di evitare atti di autolesionismo, prevenire rischi di cadute e viene attuata per i tempi strettamente necessari».
Il dipendente segnalato
Niente è stato riscontrato dalle commissioni, ma qualcosa è accaduto e lo segnala la stessa direzione sanitaria. Emilia Anna Vozzella, direttrice sanitaria dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, ha fatto sapere che lo scorso aprile ha inoltrato una segnalazione all’autorità giudiziaria e avviato anche un procedimento disciplinare nei confronti di un dipendente, la sua colpa è stata quella di aver inoltrato un «video al ministero della Salute con violazione della privacy di più pazienti allettati di sesso femminile presenti in pronto soccorso, di cui uno contenuto a mezzo bende», si legge nella nota della direzione. In pratica a pagare potrebbe essere il dipendente che ha inoltrato la segnalazione e segnalato lo scandalo. Una posizione che è stata condivisa anche da alcune sigle sindacali che, invece, se la prendono con chi ha passato le immagini al programma tv bollandolo come «ignoto malfattore». «Chiediamo, inoltre, che venga identificato senza indugi chi ha portato gli operatori della rete televisiva negli ambienti del Pronto Soccorso, violando la privacy dei pazienti e l’onorabilità dei lavoratori», si legge in una nota firmata da Biagio Tomasco, segretario di Nursid. In pratica il problema dell’ospedale sono i dipendenti che segnalano non le condizioni disastrose che emergono dai filmati. L’azienda ospedaliera universitaria comprende cinque presidi di cui 4 adibiti a pronto soccorso, i dati ufficiali riportano i numeri dei pazienti: 110 mila accessi annui, 70 mila solo nel pronto soccorso di Salerno. Nei prossimi giorni potrebbe ricevere una visita degli ispettori ministeriali, ma anche dei carabinieri per capire cosa succede nel feudo di Vincenzo De Luca.
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