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Il pestaggio di stato a Santa Maria Capua Vetere

Sanguinanti e in ginocchio: le nuove immagini della mattanza di stato

Nello Trocchia
01 luglio 2021 • 07:00Aggiornato, 01 luglio 2021 • 15:17
  • Un detenuto a terra: la schiena sanguinante, il corpo piegato dalle botte e gli agenti che lo schiantano di colpi. È un'altra scena della mattanza, consumata il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere 'Francesco Uccella'.
  • I carnefici sono gli agenti di polizia penitenziaria, le vittime i detenuti del reparto Nilo. Nessun recluso dell’alta sicurezza, nessuno legato al crimine organizzato viene coinvolto nel pestaggio, ma solo detenuti per reati comuni.
  • Gli agenti si alternano, ma c'è sempre uno con il casco, fa parte dei nuclei speciali, i gruppi operativi di supporto, istituiti e diretti dal provveditore regionale Antonio Fullone, e inviati a Santa Maria per «riprendere il carcere».

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Nello Trocchia
Nello Trocchia

È inviato di Domani. Ha firmato inchieste e copertine per “il Fatto Quotidiano” e “l’Espresso”. Ha lavorato in tv realizzando inchieste e reportage per Rai 2 (Nemo) e La7 (Piazzapulita). Ha scritto qualche libro, tra gli altri, Federalismo Criminale (2009); La Peste (con Tommaso Sodano, 2010); Casamonica (2019) dal quale ha tratto un documentario per Nove e Il coraggio delle cicatrici (con Maria Luisa Iavarone). Ha ricevuto il premio Paolo Borsellino, il premio Articolo21 per la libertà di informazione, il premio Giancarlo Siani. È un giornalista perché, da ragazzo, vide un documentario su Giancarlo Siani, cronista campano ucciso dalla camorra, e decise di fare questo mestiere. Ha due amori, la famiglia e il Napoli.

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