- Il ritrovamento del 4 maggio a Roma del cinghiale infetto da peste suina africana nell’area della riserva naturale dell’Insugherata ha portato il sistema veterinario nazionale a un livello di guardia altissimo.
- Fino a oggi i contagi sono stati segnalati esclusivamente nel selvatico e si dovrà fare di tutto per impedire il salto nei domestici. Se il virus dovesse colpire un solo capo di un allevamento dovrebbero essere abbattuti tutti gli animali presenti.
- Dopo la prima segnalazione della Psa, il 7 gennaio, sono stati attivati i sistemi di monitoraggio del territorio, la cosiddetta sorveglianza passiva, e la costruzione di recensioni. Nelle aree colpite sono state vietate le attività venatorie, le escursioni a piedi, in mountain bike, le attività sportive e la raccolta di funghi.
Così combattiamo la peste suina: recinzioni, sorveglianza e stop alla caccia

06 maggio 2022 • 21:42