Federico Carrai è stato per quattro anni magistrato alla procura di Biella, la stessa che indaga sul caso Pozzolo. Dal 2023 Carrai è al ministero come capo della segreteria del sottosegretario. A Domani dice che in quei giorni si è recato «in Procura e in Tribunale per rituali saluti di cortesia»
Non c’è solo il provveditorato silente su ispezione e scelta della scorta, la grigliata in carcere o l’idillio con la polizia penitenziaria, nel cerchio magico di Andrea Delmastro Delle Vedove non manca la magistratura. Da sottosegretario alla Giustizia, l’ex avvocato di Giorgia Meloni ha scelto come capo della segreteria Federico Carrai, una scelta del tutto legittima che ha generato, a inizio gennaio, un insolito testacoda tra passato e presente del magistrato.
Nella notte di Capodanno dalla pistola del deputato di FdI, Emanuele Pozzolo, fortemente voluto in lista da Delmastro, è partito un colpo che ha ferito Luca Campana, genero di Pablo Morello, capo scorta del sottosegretario. Secondo lo stub e i testimoni sarebbe stato proprio Pozzolo a sparare erroneamente, una versione che il deputato continua a smentire anche se ha taciuto quando è stato ascoltato dai magistrati.
Quella sera c’era anche Delmastro alla festa e per chiedergli informazioni su quella notte col botto è stato ascoltato dai pubblici ministeri a inizio gennaio, precisamente il giorno otto.
In quei giorni a Biella, città feudo di Delmastro, c’era proprio Carrai, fin qui nulla da rilevare, ma in quella procura che conta due sostituti e una procuratrice fino al 2021 a fare il pubblico ministero c’era proprio Carrai. «Ha fatto un giro e ha salutato gli amministrativi», racconta chi quel giorno era presente nel palazzo di giustizia. Delmastro, non indagato e sentito come persona informata sui fatti, è stato ascoltato proprio dai colleghi di ufficio di Carrai che, a Biella, ha ricoperto il ruolo di pubblico ministero dal 2017 al 2021.
Procura abbandonata
Attualmente in procura a Biella ci sono due pubblici ministeri e una procuratrice, Teresa Angela Camelio, in tre devono gestire quasi quattromila fascicoli, una mole di lavoro impressionante che necessiterebbe almeno di altri due sostituti, ma gli occhi e il cuore del sottosegretario sono rivolti al carcere e al destino della polizia penitenziaria, chiaramente le nomine dipendono dal Csm, ma non si ricorda pari attivismo politico di Delmastro per denunciare le carenze di personale in procura.
Nella stringata batteria di pm biellesi fino al 2021 c’era anche Carrai. Quando era arrivato nel 2017 proveniva dalla piccola procura di Larino, in Molise, un piccolo centro di neppure settemila abitanti. Per cercare inchieste firmate Carrai bisogna consultare con attenzione le pagine locali.
A Biella il magistrato è stato referente per i reati ambientali prima di avvicinarsi a casa e trasferirsi a Tivoli dove ha svolto il suo incarico fino al 2023 quando Delmastro lo ha scelto come capo della sua segreteria.
«Svolge attività di supporto all’espletamento dei compiti del sottosegretario, provvedendo al coordinamento dei relativi impegni ed alla predisposizione ed elaborazione degli elementi per i suoi interventi, attraverso il necessario raccordo con l’Ufficio di Gabinetto», si legge sul suo curriculum.
Il compenso è pari a 130mila euro lordi, comprensivi del trattamento fondamentale e di quello accessorio. Carrai ha risposto a Domani tramite email: «Non ero nel Palazzo di Giustizia quando il sottosegretario è stato ascoltato», dice confermando però la visita in quei giorni.
Ecco la sua spiegazione: «Come già fatto in passato dopo aver lasciato l’ufficio di Procura, sono tornato a Biella per una breve vacanza con la mia famiglia all’inizio del mese di gennaio. Ho prenotato l’albergo e il treno a inizio dicembre 2023. Come sempre nelle altre occasioni, mi sono recato in Procura ed in Tribunale per rituali saluti di cortesia».
A Biella, città della lana, c’è l’imperdibile battistero di San Giovanni Battista, uno degli esempi più importanti di arte romanica in Piemonte, e non solo. Insomma merita una periodica visita.
Il caso Pozzolo
Nel caso Pozzolo, Delmastro ha un ruolo di persona informata sui fatti, era fuori al momento dello sparo, ha raccontato ai magistrati, ricostruzione corroborata anche dalle parole dei testimoni.
Un testimone, l’avvocato Luca Zani, consigliere comunale di FdI, è stato vittima nei giorni scorsi di un bruttissimo incidente mentre andava in bici, per fortuna è fuori pericolo.
A che punto è, invece, l’indagine? Al momento si attende la perizia balistica dopo lo stub positivo su Pozzolo e l’esito delle tracce biologiche sulla pistola del deputato che ha aperto un enorme punto di domanda, al momento senza risposta: chi è il terzo ad aver toccato l’arma?
L’esito del dna su alcuni ospiti della serata potrebbe dare le risposte anche se il caso da un punto di vista giudiziario ha sicuramente un unico possibile imputato per il porto abusivo dell’arma: il deputato pistolero.
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