«Le rivelazioni del quotidiano Domani sui rapporti finanziari tra l'associazione Pro Vita e Forza Nuova sono un fatto di una gravità senza precedenti». Dopo la prima puntata della nostra inchiesta sui rapporti tra il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e la Onlus Pro Vita & Famiglia, prende la parola il responsabile diritti della segreteria Pd, Alessandro Zan. 

«Apprendiamo che Toni Brandi, presidente di Pro Vita, ha acquistato immobili dal leader neofascista Roberto Fiore per poi trasferirli all'associazione, utilizzando flussi di denaro oscuri, tra cui conti in Svizzera. Questo intreccio tra l'estrema destra e una realtà vicina al governo Meloni è scandaloso e non può essere ignorato. Chi finanzia Pro Vita? Come può un'associazione con legami così evidenti con movimenti neofascisti continuare a dettare l'agenda politica del governo, colpendo diritti civili e libertà fondamentali?», ha dichiarato l’eurodeputato dem.

«Il governo – ha proseguito Zan – deve prendere immediatamente una posizione chiara: continuare a tacere equivale ad avallare e rafforzare una rete che mina i valori costituzionali della nostra democrazia. Questo è solo l'ennesimo caso di amichettismo che emerge nell'orbita di questo governo: favori e connivenze con soggetti che promuovono odio, discriminazione e ideologie neofasciste, ferendo la memoria del Paese. La trasparenza non è un'opzione: è un dovere. Il governo Meloni non può voltarsi dall'altra parte anche stavolta».

Bonelli presenta un’interrogazione parlamentare

Sul caso è intervenuto anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che ha presentato un’interrogazione parlamentare a Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Spieghino i rapporti che Fratelli d’Italia ed alcuni esponenti del governo hanno con l’associazione Pro Vita che, secondo quanto risulta da un articolo di Domani, ha instaurato rapporti stretti con il movimento neofascista guidato da Roberto Fiore, Forza Nuova. Dall’inchiesta emergerebbero documenti che rivelano transazioni immobiliari significative tra la stessa Forza Nuova e il movimento Pro Vita».

«In particolar modo – continua Bonelli – risulterebbe che Antonio Brandi avrebbe acquistato quattro immobili da Roberto Fiore o dalla sua società, pagandoli in parte con fondi provenienti da conti svizzeri. Gli immobili sarebbero stati successivamente donati a Pro Vita, ma utilizzati da Forza Nuova anche dopo il passaggio di proprietà contraddicendo le dichiarazioni ufficiali di separazione tra le attività associative e politiche. Ricordo che Pro Vita gode di una notevole influenza nel governo Meloni, condividendo molte delle posizioni sui diritti civili con partiti come Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Tuttavia, gli atti giudiziari mostrano conversazioni in cui dirigenti di Forza Nuova descriverebbero Brandi come un finanziatore del partito. Alla luce di queste rivelazioni, chiedo che il Governo faccia piena luce sui rapporti con l’associazione Pro Vita e dei sui finanziamenti al movimento neofascista Forza Nuova il cui capo, Roberto Fiore, nel 2021 è stato arrestato e successivamente condannato a oltre otto anni di carcere per il suo coinvolgimento nell'assalto alla sede della Cgil durante una manifestazione contro il Green Pass».

«Il fatto grave – conclude il deputato di Avs – è che Massimo Gandolfini, portavoce dell’associazione, lavori attualmente per il Dipartimento per le politiche antidroga, guidato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e ricordo anche che l'associazione Pro Vita avrebbe contribuito a bloccare la nomina di Francesco Spano, ex capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, ritenuta non gradita».

Boldrini: «Affari inquietanti»

«È inquietante il giro di immobili e soldi tra l'associazione Pro Vita e Forza Nuova rivelata dall'inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano Domani. Lo è non solo perché conferma i legami tra il partito neofascista guidato da Roberto Fiore, condannato a 8 anni in primo grado per l'assalto alla Cgil dell'ottobre del 2021, ma anche per la vicinanza tra Pro Vita e l'attuale maggioranza che ha spalancato loro le porte dei consultori pubblici del paese per rendere ancora più ostico l'accesso all'interruzione di gravidanza alle donne», ha dichiarato la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.

«Una vicinanza – ha continuato – le cui conseguenze abbiamo visto con la campagna lanciata proprio da Pro Vita contro Francesco Spano, considerato troppo vicino alla comunità Lgbtqia+ e costretto alle dimissioni. Poche ore dopo, era stato proprio il portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe, a dichiarare che quella vicenda avrebbe dovuto fare “da monito” al governo. Ancora una volta emergono punti di contatto poco chiari tra la maggioranza e organizzazioni dichiaratamente neo fasciste e tra queste e le associazioni anti-scelta e anti-diritti. Rapporti che rischiano di rispedire il paese indietro di 50 anni sul fronte dei diritti delle donne e delle persone Lgbtqia+».

Pro Vita: «Nessun legame o affare con Forza Nuova»

In giornata è arrivata anche la replica della Onlus Pro Vita & Famiglia, che smentisce l’esistenza di alcun «legame né rapporto finanziario con Forza Nuova, come già verificato anche dalla procura di Roma in un procedimento penale a carico di un quotidiano nazionale che ha diffuso già in passato questa fake news»

Secondo Pro Vita, «gli investimenti immobiliari citati dall'articolo sono tutti precedenti alla nascita della Onlus e fanno esclusivo riferimento alla risalente conoscenza personale tra la famiglia Fiore e il presidente Brandi, che non ha mai svolto attività politica e che ha impiegato i propri fondi personali senza l'intervento di alcun “flusso di denaro oscuro” dall'estero. In nessun modo tali investimenti hanno mai influito sulla nascita o sulla realizzazione di qualsiasi attività o campagna di Pro Vita & Famiglia Onlus, che si riserva la facoltà di agire per via legale al fine di ristabilire la verità e tutelare la propria reputazione».

© Riproduzione riservata