Nel 2020, i 575 Servizi pubblici per le dipendenze italiani hanno assistito oltre 125 mila pazienti. La maggior parte faceva uso di eroina, ma tra i nuovi utenti, di età compresa tra i 20 e i 39 anni, la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso
Il ministero della Salute ha pubblicato il rapporto sulle tossico dipendenze relativo all’anno 2020. Su un totale di 198.497 che hanno contattato i Servizi pubblici per le dipendenze patologiche, i Ser.D, del Sistema sanitario nazionale, nel 2020, in 125.428 hanno ricevuto assistenza.
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Di questi oltre 125mila, più di 15mila sono nuovi utenti, mentre per il resto si tratta di pazienti che già venivano assistiti o che sono rientrati dopo essere stati curati in anni precedenti. Sono in prevalenza uomini (l’86 per cento) di nazionalità italiana, con oltre il 90 per cento per entrambi i sessi. Tra i nuovi assistiti ci sono persone di età compresa tra i 20 e i 39 anni. Mentre se si guarda agli utenti totali, le classi di età più frequenti sono quelle tra i 35 e i 54 anni.
- «L’eroina, rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento», si legge nel rapporto. Seguita da cocaina e cannabinoidi. In particolare, tra i nuovi utenti, che sono anche quelli più giovani, la «la dipendenza da cocaina rappresenta in assoluto il problema principale», con il 40,3 per cento dei casi. Per gli utenti già noti, invece, l’uso di cocaina «è pari al 20,3 per cento».
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I Ser.D. sono centri che, in collaborazione con le comunità terapeutiche, le amministrazioni comunali e il volontariato, svolgono attività di prevenzione primaria e cura della tossicodipendenza, oltre che prevenzione di patologie ad essa correlate, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo.
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