Tamponi e quarantena per i non vaccinati. Mentre anche per chi ha il super green pass sarà necessario effettuare un test antigenico o molecolare nei giorni precedenti al volo
Dopo la decisione di prorogare lo stato di emergenza da parte del governo fino al 31 marzo del 2022, il 16 dicembre entrerà in vigore la nuova ordinanza che impone anche limitazioni nei confronti di chi rientra dall’estero in Italia. Le misure variano a seconda dei paesi presenti nei vari elenchi disposti dal governo, ma la Commissione europea ha già chiesto spiegazioni al premier Mario Draghi.
«L’arrivo dell'inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. Il governo ha deciso di rinnovare lo stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione», ha detto Draghi nel suo discorso al parlamento. «C’è poco da riflettere» è la risposta lanciata alle istituzioni europee.
L’arrivo in Italia
Per i non vaccinati sarà infatti obbligatorio presentare un test antigienico effettuato 24 ore prima del viaggio, o 48 ore in caso di tampone molecolare, oltre a cinque giorni di quarantena una volta arrivati nel territorio italiano.
Per i vaccinati con uno dei farmaci approvati dall’Ema, invece, è previsto soltanto un test negativo prima di entrare, che sia esso antigenico o rapido. È necessario comunque mostrare il green pass all’imbarco e compilare online il Passenger locator form, un modulo in cui oltre alle generalità viene chiesto anche il luogo e l’indirizzo di residenza in Italia.
Queste misure valgono per i paesi inserite nella lista C, vale a dire: da Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, (inclusi i territori del continente africano) Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Per chi entra in Italia da paesi inseriti nella lista D, i giorni di quarantena possono estendersi anche fino a 10 giorni. Tra questi rientrano paesi extraeuropei come Regno Unito e Irlanda del Nord.
I bambini e il Sudafrica
Per i minori sotto i 12 anni di età non vaccinati ma i cui genitori hanno il green pass non è prevista la quarantena, mentre chi ha i genitori non immunizzati, dovrà rispettare la quarantena insieme al resto della famiglia.
Resta fino al 31 gennaio il divieto d’ingresso per chi arriva dal Sudafrica (paese in cui la variante Omicron ha raggiunto livelli di contagi alti), Esotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, e Swatini. Per gli italiani che hanno la residenza anagrafica in Italia prima del 26 novembre possono entrare ma devono presentare un test molecolare negativo 72 ore prima e rispettare dieci giorni di quarantena al loro arrivo.
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