C’è una svolta nel caso delle tre donne trovate morte a Prati a causa di ferite da coltello. È stato prelevato un uomo su cui gli agenti hanno diretto i propri sospetti
È ancora in corso l’interrogatorio a Giandavide De Pau, l’uomo sospettato del triplice omicidio di Roma. «Riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare a essere più tranquilla, perché altri fatti collegati a questi tragici eventi avvenuti non ci saranno». A dirlo era stato il questore di Roma, Mario Della Cioppa. De Pau era infatti stato prelevato all’alba di ieri dal quartiere di Primavalle prima di essere interrogato per ore. Il suo nome è Giandavide de Pau e avrebbe legami col clan Senese. Gli investigatori sono arrivati al presunto killer grazie alle immagini di alcune videocamere di sorveglianza e ai racconti di tre testimoni. Nel momento in cui è stato rintracciato si apprende che aveva in dosso vestiti sporchi di sangue.
Le indagini
Venerdì mentre gli agenti stavano visionando le immagini delle telecamere, un uomo si è presentato agli investigatori dicendo loro che due persone di sua conoscenza avrebbero potuti aiutarli nelle indagini. «Loro sanno», ha detto l’uomo agli inquirenti. Ed aveva ragione. Gli uomini delle forze dell’ordine hanno, infatti, rintracciato un uomo cubano che ha riferito loro le conversazioni con sua sorella. La donna, che poi si è presentata spontaneamente alla polizia, gli aveva raccontato di aver passato la notte con un uomo che le aveva confessato di aver ucciso tre donne. Da lei sono, dunque arrivati a De Pau. Oltre alle immagini catturate dalle telecamere che sono state fondamentali per giungere a conoscere l’identità del presunto omicida, sulle scene del crimine sono stati raccolti diversi indizi che hanno aiutato gli inquirenti nelle indagini. Sul citofono e negli appartamenti delle tre donne sono state rinvenute tracce di Dna e impronte digitali. Inoltre, l’assassino si è messo in contatto con le tre vittime attraverso una app di incontri per cui gli inquirenti hanno avuto modo di tracciare i contatti tra le donne e il loro carnefice. Nessuna novità per ora sull’arma del delitto, un coltello che dovrebbe avere la lama lunga e appuntita.
La dinamica degli omicidi
I cadaveri delle tre donne sono stati rinvenuti giovedì mattina. Prima il portiere di uno stabile che si trova in via Riboty, vicino a piazzale Clodio, ha allertato le forze dell’ordine dopo aver trovato in una pozza di sangue il corpo di una donna cinese di 45 anni. Arrivati sul posto gli uomini dei carabinieri sono entrati nell’appartamento in cui abitava la donna e hanno trovato un’altra vittima, di 25 anni, anch’essa di sesso femminile e di origini asiatiche e anch’essa morta a causa di ferite d’arma da taglio. Poco dopo una donna di origini colombiane, Martha Castano Torres, è stata rinvenuta con una profonda ferita al petto a qualche centinaio di metri di distanza, in un appartamento di via Durazzo. Da subito è emersa l’ipotesi che dietro i due episodi potesse esserci la stessa mano. Stesse, infatti, erano le cause della morte e stessa la professione che esercitavano: erano tutte prostitute. La prima ad essere uccisa è stata la colombiana Martha Castano Torres, di 65 anni. Dopo aver consumato un rapporto sessuale De Pau l’avrebbe uccisa sul letto. La dinamica dell’omicidio delle due donne cinesi, di cui ancora non si conosce l’identità, è diversa: una delle due, la vittima venticinquenne, è stata uccisa con un fendente alla gola mentre aveva un rapporto con l’assassino; l’altra donna, sua coinquilina, è accorsa nella stanza per aiutare l’amica e a quel punto, dopo una colluttazione, è stata uccisa anche lei. Oggi sono previste le autopsie.
Il legame con il clan Senese
Il nome di Giandavide De Pau compare, oltre che in atti della Dda sul clan dei Senese, anche nelle carte sull’inchiesta “Mondo di Mezzo”. Secondo gli inquirenti l’uomo era factotum e uomo fidato del boss Michele Sanese, detto “o Pazz”, del quale era autista. Negli atti di “Mafia Capitale” lo si nomina in riferimento a un incontro a cui partecipò anche De Pau avvenuto nell’aprile 2013 in un bar di Roma nord tra Carminati e Senese. L’uomo sospettato per il triplice omicidio di giovedì scorso, compare anche in indagini più recenti nelle quali era accusato di rapina, cessione di droga e minacce a pubblico ufficiale.
(In aggiornamento)
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