In tutto sono 29 gli indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione. Tra i coinvolti ci sono diversi referenti delle cooperative sociali salernitane come i vertici della coop San Matteo
Tra gli indagati figura anche il sindaco Enzo Napoli, appena riconfermato come primo cittadino, per turbativa d'asta in merito a una sola gara contestata. Uomo forte del presidente della regione. L'inchiesta della procura di Salerno sugli appalti truccati scuote il sistema di potere di Vincenzo De Luca, padrone politico della città, sindaco dal 1993 e dal 2015 presidente della regione Campania. Tra gli arrestati, finito ai domiciliari, c'è un suo storico e fedelissimo amico Giovanni, detto Nino, Savastano, consigliere regionale.
L'operazione, eseguita dalla squadra mobile, mette nel mirino un meccanismo collaudato di appalti pilotati, per la gestione della manutenzione dei beni comuni, a partire dal verde pubblico, che venivano assegnati in cambio di utilità promesse o ricevute, mazzette in cambio di appalti.
Sono dieci le misure cautelari disposte dal giudice del tribunale di Salerno, in tutto sono 29 gli indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione. Tra i coinvolti ci sono diversi referenti delle cooperative sociali salernitane come i vertici della coop San Matteo al centro di polemiche nei giorni scorsi per la diffusione di alcuni audio sui social nei quali ci sarebbero state pressioni per indurre i lavoratori della cooperativa al voto alle ultime amministrative.
Ai domiciliari è finito Luca Castelli, direttore del settore ambiente del comune e il consigliere regionale Nino Savastano. Savastano è stato assessore alle politiche sociali del comune di Salerno fino al 2020 quando De Luca lo ha voluto in "Campania libera”, la lista del presidente, che ha portato in regione il vecchio amico dai tempi del Pci. Il suo impegno politico inizia negli anni novanta quando De Luca diventa sindaco e padrone della città. «De Luca ha realizzato un progetto imponente di trasformazione della città», dice Savastano durante la campagna elettorale che lo ha portato in consiglio regionale.
Campagna nella quale il consigliere, oggi ai domiciliari, parlava di una politica tra la gente, finalizzata ad aumentare le risorse per le politiche sociali e la solidarietà. Savastano voleva portare il modello Salerno in regione seguendo le orme della sua guida, Vincenzo De Luca. Ora il consigliere regionale, fedelissimo del presidente, deve rispondere alle accuse gravissime della procura, finito ai domiciliari nell'indagine che apre una crepa in un sistema di potere egemone da 30 anni.
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