La cucina asiatica è entrata a pieno titolo all’interno di quella europea, tanto che forse non è nemmeno più necessario fare nette distinzioni, ormai infatti è frequente
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
L’espressione cucina asiatica non solo è piuttosto generica, ma accomuna in un’unica definizione culture gastronomiche assai diverse.
Si tratta di una comoda semplificazione semantica di natura eurocentrica, che riunisce paesi di un’area ampia e complessa, connotati da notevoli differenze.
Pur consapevoli di questo approssimativo presupposto, in questo caso possiamo accettare i suoi indefiniti confini e la sua elementare sintesi, senza scendere nel dettaglio delle singole realtà nazionali o regionali. Il tema degli abbinamenti, infatti, può prescindere da un’indagine approfondita sulle peculiarità locali, se ci si limita a scegliere dieci piatti tipici, diffusi e conosciuti in tutta Europa. L’incontro tra la cucina asiatica e la consuetudine europea di accompagnare il cibo con il vino, apre il campo a interessanti suggestioni enogastronomiche.
Combinazioni inedite
I principi base degli abbinamenti ci suggeriscono alcune coordinate fondamentali utili per orientarci in questo nuovo universo. Sappiamo che i cibi piccanti richiedono vini morbidi, quelli speziati vini con lo stesso profilo, ma anche arricchiti da note aromatiche.
Queste caratteristiche, che spesso ritroviamo nei piatti della cucina asiatica, insieme al gusto umami, favoriscono gli abbinamenti con i vini bianchi o rosé. La presenza dei tannini, che donano sensazioni astringenti e leggermente amare, mal si concilia con le intense note piccanti e speziate.
Samosa. Cominciamo con un appetitoso antipasto della tradizione indiana. I classici triangoli di pasta fritta ripiena con carne o verdure e ovviamente insaporiti da un mix di spezie. Croccanti e gustosi, come tutti i fritti, anche i Samosa richiedono vini connotati da una vivace freschezza, che possa contrastare la sensazione untuosa e pulire il palato. Considerando che si tratta di uno stuzzichino ideale per un aperitivo o un antipasto, l’abbinamento perfetto è con un Metodo Classico Brut o Extra-Brut. Possiamo scegliere un Trento Doc, un Franciacorta, un Alta Langa, un Oltrepò Pavese, oppure un classico Champagne Brut sans année.
Sushi. Questo piatto tipico giapponese è ormai entrato a far parte dei grandi classici della cucina internazionale. Si fonda su pochi e semplici ingredienti: riso, pesce e alga nori. I sapori delicati e la presenza della salsa di soia, si sposano bene con vini di buona freschezza e fragranza, dagli aromi non troppo intensi: un Petit Chablis, un Muscadet de Sèvre et Main, un Picpuol de Pinet, una Rebula della Goriška Brda, un Gavi o un Prié Blanc della Valle d’Aosta. Chi ama le bollicine può abbinare un Franciacorta Satèn, un Blanc de Blancs raffinato e dal perlage cremoso.
Dumplings. Un grande classico della cucina cinese, declinato in tre versioni: con ripieno di carne, pesce o verdure. Anche in questo caso siamo di fronte a un piatto dal gusto delicato, con una cottura veloce: al vapore, in acqua bollente o alla piastra. Per quanto riguarda gli abbinamenti, ci orienteremo su vini bianchi di media struttura e intensità: un Pinot Bianco o uno Chardonnay dell’Alto Adige, un Bouzeron, un Pigato della Riviera Ligure di Ponente o un Soave Classico. Nel caso dei Dumplings ripieni di carne, si può scegliere anche un rosé, ad esempio un Chiaretto del Garda.
Pho. La famosa zuppa vietnamita realizzata con brodo di carne, noodles di riso, carne di manzo, verdure fresche, erbe aromatiche e spezie, è un classico comfort food. Il suo gusto leggermente speziato e piccante, trova un eccellente abbinamento con la delicatezza fruttata di un Rosé della Provenza o di un Etna rosato.
Laksa. Altra famosa zuppa è la Laksa malese, che viene preparata con noodles di riso, peperoncino, curcuma, curry, gamberetti e un brodo a base di latte di cocco o tamarindo. Le numerose varianti, hanno comunque in comune un gusto intenso, piccante e speziato, che richiede vini morbidi e persistenti, come un Crozes-Hermitage Blanc, un Saint-Chinian Blanc o un Collio Bianco.
Pad Thai. Vera icona della cucina thailandese, il Pad Thai è una pietanza piuttosto elaborata e dal gusto complesso. Viene realizzata con molti ingredienti, tra cui gamberi, uova, germogli di soia, salsa di tamarindo e salsa di soia. A tavola si sposa bene con vini bianchi armoniosi e dagli aromi ricchi: un Riesling Alsaziano Gran Cru, un Pouilly-Fuissé Premier Cru, un Irouleguy Blanc, oppure un Bandol Rosé.
Bibimbap. Piatto tipico coreano, il Bibimbap è realizzato con riso, verdure, carne di manzo o pollo e uova, il tutto insaporito con salsa di soia e peperoncino. È una pietanza sostanziosa, che nasce dalla tradizione di una cucina povera, abituata a riutilizzare gli avanzi accompagnandoli con del riso.
Si abbina con bianchi di buona struttura e lunghezza al palato, come un Savennières della Loira, un Fiano d’Avellino affinato alcuni anni in bottiglia o un Pinot Grigio ramato. Interessante anche l’abbinamento con un Rosato del Salento a base di negroamaro.
Nasi Goreng. Si tratta di ricetta tipica della cucina indonesiana a base di riso fritto, servito con cetrioli, pomodori freschi e un uovo al tegamino. È un piatto saporito, che come tutti i fritti richiede vini bianchi di buona acidità e tensione, come ad esempio un Riesling Trocken della Mosella, un Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi o di Matelica, un Greco di Tufo, un Etna Bianco o uno Chablis.
Peking duck. L’anatra alla pechinese è uno dei piatti più conosciuti della cucina cinese. Si tratta di una pietanza di antiche tradizioni, che richiede una lunga preparazione, con utilizzo di spezie e laccatura finale con miele e salsa di soia. La carne morbida e saporita e la pelle croccante, rendono il piatto particolarmente gustoso. A tavola si abbina molto bene con bianchi persistenti e aromaticamente ricchi, come un Riesling Spätlese con basso residuo zuccherino, un Arbois Blanc dello Jura o un Jurançon Blanc.
Pollo Tandoori. Classico piatto della cucina indiana, viene preparato con carne di pollo marinata con yogurt, spezie tandoori masala, lime e zenzero. La cottura al formo mantiene la carne del pollo morbida mentre le spezie donano un gusto intenso e leggermente piccante. Proprio queste caratteristiche richiedono vini bianchi dal profilo armonioso e dal frutto maturo, come un Gewürtraminer, un Condrieu, oppure un Rosé d’Anjou a base di Cabernet Franc o un Tavel.
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