Con la vittoria nel torneo di Paris-Bercy, il tedesco si è riportato al numero 2 della classifica mondiale, alle spalle di Sinner, chiudendo definitivamente i conti con l’infortunio di due anni fa. Nel frattempo ha dovuto fronteggiare in tribunale le accuse dell’ex fidanzata Brenda Patea, che lo ha denunciato per un tentativo di strangolamento, di quattro anni fa. La vicenda si è conclusa con un accordo extragiudiziale di natura economica
Giugno 2022, semifinali del Roland-Garros. Rafael Nadal tira un dritto lungo linea sui cui Alexander Zverev arriva in allungo, ma all’improvviso un urlo squarcia il silenzio del Philippe-Chatrier. Il tedesco è caduto dopo un orribile movimento della sua caviglia e dalla terra rossa si rialza solo grazie all’aiuto di alcuni soccorritori. «Mi sono rotto tutto quello che potevo.
Per un po’ di tempo ho pensato che la mia carriera fosse finita», dirà qualche mese più tardi. E invece, dopo due anni e mezzo, quella carriera è finalmente tornata a splendere grazie a una resilienza che a Parigi gli ha permesso di vincere il secondo Masters 1000 dell’anno e lo ha rilanciato al numero 2 del ranking.
La risalita verso la vetta è stata lunga ed estenuante. Oltre al dolore fisico, Zverev è stato costretto a sopportare il senso di impotenza per la mancata possibilità di difendere quel titolo di numero 2 del mondo conquistato sul campo e conseguito ironicamente dopo l’infortunio.
Il ritorno in campo c’è stato dopo sei mesi, dopo un periodo in cui ha reimparato ad apprezzare le piccole gioie della vita: «Quando ho camminato per la prima volta mi sono sentito felice come un bambino». Ma non è stato semplice, perché fra l’Australia, gli Stati Uniti e la terra rossa europea sono arrivate così tante batoste a tal punto da farlo cadere al 27esimo posto in classifica.
Anni e anni per arrivare in cima, qualche mese per perdere tutto. La seconda parte di stagione è stata eccezionale, con una fame dai tratti “djokoviani” ha ricominciato a martellare gli avversari a ogni torneo, prendendosi la semifinale agli Australian Open di quest’anno, la semifinale a Miami e il titolo di re a Roma. Con la testa tornata a quei momenti drammatici di Francia: «Non sapevo neanche se sarei stato in grado di giocare ancora. Questo trofeo è il più speciale di tutti».
Il Masters 1000 di Roma è solo una metà della rinascita, l’altra ha preso forma domenica scorsa nella Parigi per lui bella e dannata. Spazzato il beniamino di casa Humbert e secondo posto consolidato, con tanti saluti a Carlos Alcaraz. Così Zverev si è ripreso ciò che gli era sfuggito di mano.
Di momenti bui ce ne sono stati anche fuori dal campo. Zverev ha dovuto fare i conti con le accuse di abusi fisici e violenza avanzate dall’ex fidanzata Brenda Patea, che lo aveva denunciato per un tentativo di strangolamento avvenuto durante una lite nel maggio di quattro anni fa.
La vicenda si è conclusa lo scorso giugno, durante lo Slam al Roland-Garros, con le parti che hanno trovato un accordo extragiudiziale di natura economica. Un’altra ex compagna, Olga Sharypova, lo aveva accusato di ripetute violenze durante il periodo dello Us Open 2019, aprendo un caso poi terminato con l’assoluzione del tennista. L’ATP non ha mai ritenuto di dover prendere provvedimenti.
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