Niente maxi-squalifica per Nicolò Fagioli, l’apripista del caso scommesse che sta sconvolgendo il calcio italiano, arrivando fino alla nazionale maggiore. Il centrocampista della Juventus ha deciso di patteggiare, ammettendo di essere soggetto ludopatico e di aver puntato centinaia di migliaia di euro. Si va quindi incontro a uno stop di 7 mesi più 5 mesi di pene alternative per un totale di un anno. Il rientro in campo sarebbe previsto per il prossimo maggio, addirittura prima della chiusura ufficiale della stagione.

Fagioli, collaborazione decisiva

Decisiva è stata la collaborazione del 22enne talento bianconero, che si è autodenunciato di fronte alla procura federale, mettendo a disposizione tutto il materiale utile alle indagini. Nessuna reticenza, né tentativo di minimizzare. In un primo momento per Fagioli si era ipotizzata una squalifica di 3 anni, come prescritto dal codice di giustizia sportiva. Una sanzione avrebbe pesantemente condizionato la propria carriera, che invece subirà una battuta d’arresto molto meno grave. Lo juventino andrà a parlare nelle scuole calcio nei 5 mesi di pene alternative.

Scommesse, l’inchiesta prosegue

La decisione del bianconero potrebbe essere un incentivo anche per gli altri giocatori coinvolti, Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa: la strada della collaborazione e dell’ammissione della ludopatia ha garantito uno sconto di pena. Tuttavia, ogni caso ha le proprie caratteristiche: bisogna vagliare i comportamenti dei due calciatori attualmente in Premier League. Intanto, l’inchiesta sulle scommesse va avanti: gli inquirenti stanno passando sotto setaccio le puntate sospette su ammonizioni e risultati imprevedibili indovinati. Il sospetto è che dietro alla vicenda ci possano essere anche delle partite truccate nel solco degli scandali calcio-scommesse del passato.

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