Nelle ultime 48 ore nell’ateneo romano ci sono stati tafferugli tra fazioni opposte, dopo che il collettivo di sinistra Cambiare rotta ha accusato Azione studentesca di attività intimidatorie. Bernini in contatto con la rettrice Polimeni
Oggi, venerdì 22 novembre, a dieci minuti dalla chiusura delle urne, il collettivo Cambiare rotta (Cr) ha denunciato delle cariche della polizia che avrebbe impedito loro di andare al presidio del gruppo di destra Azione universitaria, che si stava svolgendo nella facoltà di Economia.
Le forze di polizia e Cr sarebbero entrati in contatto tra viale Castrense viale Ippocrate, dove ci sono state cariche di alleggerimento che hanno colpito parte del corpo studentesco.
Il collettivo di sinistra ha denunciato il fatto pubblicando un video degli scontri su Instagram.
Le tensioni in realtà sono cominciate mercoledì 20 novembre in occasione della seconda giornata di elezioni nell’ateneo. In quell’occasione Cr aveva denunciato svastiche, scritte fasciste sui manifesti elettorali e pressioni sugli studenti durante i giorni di silenzio elettorale: «Da giorni si respira un clima inaccettabile in Sapienza, gli squadristi costringono gli studenti a votare per loro alle elezioni dei rappresentanti Sapienza. Sono i fascisti di Azione universitaria, giovanile meloniana, accompagnata da numerosi fascisti esterni alla Sapienza».
Il giorno seguente, giovedì 21, c’erano stati dei momenti di tensione davanti alla facoltà di giurisprudenza. Qui, mentre la digos scortava gli studenti di destra fuori dall’università, è cominciato un lancio di oggetti tra collettivi e gruppi di destra, durante il quale un vigilante della Sapienza è stato colpito al volto da una pietra partita dal blocco dei giovani di sinistra. L'uomo, sanguinante, è stato portato in ospedale.
Cambiare rotta ha comunicato sui propri canali social di voler esprimere «piena solidarietà al lavoratore della security rimasto ferito durante gli eventi di oggi, scatenati appunto dal clima di cui l’università Sapienza e la rettrice Polimeni sono responsabili». Il collettivo infatti ha accusato la rettrice di essere rimasta in silenzio di fronte all’azione di pressione esercitata dagli studenti di estrema destra.
La ministra dell’istruzione Annamaria Bernini ha detto di essere in contatto costante con Polimeni e con il prefetto di Roma per evitare che la situazione degeneri ulteriormente anche oggi, tuttavia il clima è di allerta.
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