Una cellula neonazista pronta a organizzare attentati contro le alte cariche dello stato. Sono 25 gli indagati coinvolti nell'inchiesta su un'organizzazione suprematista e neonazista e la polizia – si legge in una nota – ha eseguito «sotto la direzione delle Direzioni distrettuali antiterrorismo delle Procure di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, 12 custodie cautelari in carcere e 25 perquisizioni a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza».

I 25 indagati sono accusati di «avere, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all'associazione “Werwolf division”, successivamente rinominata “Divisione Nuova alba”», che «seguendo ideali suprematisti e neonazisti, basandosi anche sulla negazione e sull'apologia della Shoah, mirava a sovvertire l'attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla “razza ariana”, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni». I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di «una complessa attività investigativa svolta negli ultimi due anni».

L'inchiesta nasce dagli «accertati contatti tra alcuni dei vertici dell'organizzazione con i leader di un'altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata “Ordine di Hagal”, attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos di Napoli».

Sulla base delle attività investigative della Digos è stato ricostruito che «il gruppo “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli... pronti ad agire”, svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso i gruppi Telegram “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba”- quest'ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento per occultare i progetti più violenti e strumentale anche alla formazione di “guerrieri” – sia con incontri in “real life”, certificati dagli inquirenti, e volantinaggi svolti nel bolognese».

A quest'ultimo riguardo, si legge, è risultato «particolarmente allarmante un volantino diffuso sul territorio emiliano nel 2022, rinvenuto dalla Digos e definito dai militanti “esplosivo”». In questo volantino, raffigurante «l'immagine di un uomo con la cosiddetta skullmask e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero», era riportata «una citazione dell'estremista di destra francese Dominique Venner, che recita: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all'ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire...”», il tutto «a firma “Werwolf Division”, con il link al canale».

Tutti questi elementi investigativi hanno, quindi, «portato all'adozione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bologna nei confronti di 12 degli indagati, in relazione alla loro adesione a una vera e propria “cellula organizzata”, già in fase operativa, in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti 'lone wolves' sia suprematisti che jihadisti"».

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