Non solo il decreto Albania e le nuove disposizioni sulla cittadinanza, durante la riunione durata quasi due ore, il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto Pnrr per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026
Stretta sui diplomifici. Nuove norme per il reclutamento degli insegnanti. E 800 milioni per i servizi per la prima infanzia, con l’obiettivo di colmare il grave deficit che segna l’Italia. Ancora in affanno per raggiungere l’obiettivo del 33 per cento di copertura, concordato a Barcellona del 2002, mentre le nuove raccomandazioni dell'Unione europea hanno spostato la soglia di posti da garantire negli asili nido al 45 per cento, entro il 2030.
Tra i provvedimenti approvati il 28 marzo al Consiglio dei ministri, infatti, oltre alle nuove misure sulla cittadinanza e a quelle per il contrasto dell’immigrazione irregolare, c’è anche il decreto Pnrr. Che include sia un articolo dedicato al tentativo di contrastare la proliferazione di quegli istituti che rilasciano titoli di studio senza i requisiti adeguati. Sia le nuove disposizioni per integrare nelle graduatorie i candidati idonei non vincitori dei concorsi del 2020 e Pnrr che abbiano raggiunto il punteggio minimo, cui sarà dedicato il 30 per cento dei posti banditi in ogni Regione. Ma il decreto, per assicurare le risorse necessarie all’attuazione del Pnrr, all’articolo 3 finanzia anche con circa 820 milioni di euro un piano per accelerare l’apertura di nuovi servizi dedicati alla prima infanzia.
Diplomifici
Come ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara durante la conferenza stampa indetta a conclusione del Consiglio, per mettere fine alla possibilità di recuperare troppi anni di scuola in uno, il decreto Pnrr all’articolo 5, «contiene importanti misure di contrasto nei confronti dei diplomifici». Misure già da tempo annunciate, sulla base delle quali dal 2025/26 gli studenti potranno sostenere al massimo gli esami di idoneità per due anni in uno. Valutati da una commissione presieduta da un docente esterno all’istituzione scolastica, nominato dall’Ufficio scolastico regionale. Nella norma, anche l’obbligo per le scuole paritarie di usare il registro elettronico e l’impossibilità di formare più di una classe quinta non in continuità con gli anni precedenti, per evitare istituti in cui gli allievi si iscrivono solo all’ultimo anno, per superare l’esame finale.
Reclutamento
Sempre all’interno del decreto Pnrr sono contenute anche le nuove disposizioni per il reclutamento dei docenti. Con l’obiettivo di ridurre il ricorso ai supplenti, il provvedimento apre le graduatorie per l’immissione in ruolo, dopo quelle ordinarie, anche agli insegnanti che hanno superato i concorsi Pnrr ma non sono vincitori, in misura non superiore al 30 per cento, però, dei posti messi al bando.
Limite troppo stretto, secondo alcune organizzazioni di precari che sospettano che neppure questa volta riusciranno a ottenere una cattedra. «Sembra che finalmente uno spiraglio si apra, ma occorre vigilare perché l’eventuale introduzione di nuove norme garantisca trasparenza e rispetto per tutte tipologie di docenti coinvolti», commenta, invece, Cgil Scuola, dopo mesi di battaglie affinché si provvedesse allo scorrimento delle graduatorie anche per gli insegnanti idonei ma non vincitori dei concorsi degli ultimi cinque anni.
«Andiamo incontro alle esigenze di un reclutamento che possa soddisfare le richieste delle Regioni dove c’è maggiore penuria di insegnati e maggiore precariato. E dall’altra parte, abbiamo risposto alle necessità di sostegno delle famiglie e di incoraggiamento alla diplomazia della scuola che serve a avviare rapporti e esportare il nostro modello di istruzione all’estero. Rapporti significativi per formare giovani che possono essere utili al sistema imprenditoriale all’estero ma anche a quello in Italia», ha detto il ministro Valditara alla fine della riunione tra i ministri durata quasi due ore, riferendosi anche, tra gli altri provvedimenti approvati, al fatto che è stato incrementato di un milione di euro per il 2025 e tre milioni di euro per il 2026/27 il fondo per la fornitura gratuita dei libri di testo per gli alunni che ne hanno necessità. E al fatto che, con l’articolo 10 del decreto Pnrr, è stato stanziato un milione di euro «per ampliare l’offerta formativa degli Its, connessa ai processi di internazionalizzazione collegati con il piano Mattei».
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