Tra poche ore cominceranno gli esami di stato per la generazione 2004/2005. Si parte con la prima prova d’Italiano ma non in tutte le scuole. Nei comuni alluvionati un’ordinanza del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annullato gli scritti e prevede il sostenimento di un’unica prova orale
È il giorno della prima prova scritta dell’esame di maturità, che quest’anno compie cent’anni e torna alla formula precedente alle deroghe per il Covid-19. Per la verità la denominazione di “esame di maturità” non è più quella ufficiale, da quando il ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, nel 1997, ha riformato la prova a partire dalla sua denominazione che è cambiata in esame di stato.
Quest’anno sono oltre 500mila gli studenti che sosterranno l’esame, il 96,4 per cento dei candidati. Il dato è in calo rispetto all’anno precedente quando si presentarono oltre 3.500 candidati in più. Tra i 500mila quasi 15mila sono candidati privatisti esterni e oltre 51mila sono invece studenti delle scuole paritarie. Il dato assoluto delle paritarie è in crescita, dato che sono stati ammessi all’esame oltre 1.600 studenti in più, ma la tendenza è comunque decrescente. Nel 2021 erano stati oltre 3mila in più dell’anno precedente e nel 2020 ancora oltre 4mila in più.
La Campania è ancora una volta la regione con più giovani che affronteranno l’esame (oltre 82mila) con Napoli che da sola ha più candidati di Abruzzo, Basilicata e Calabria messe assieme.
Modalità di svolgimento
L’inizio dell’esame è oggi, mercoledì 21 giugno, alle 8-30 con la prima prova d’italiano uguale per tutti gli istituti. Durerà fino a sei ore e sono previste tre tipologie di testo: analisi del testo, testo argomentativo o tema d’attualità.
Tra gli anniversari più importanti – e che sono papabili per essere scelti come tracce d’esame – per la prima tipologia si ricordano:
- il 160esimo anniversario della nascita di Gabriele D’annunzio,
- i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni,
- i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino,
- i 100 anni anche dalla pubblicazione del più famoso romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno,
- i 60 anni dalla morte di Beppe Fenoglio.
Per quanto riguarda la seconda tipologia i temi possono essere storici artistici o scientifici. Tra gli anniversari che possono essere stati oggetto di scelta figurano:
- il 140esimo anniversario della nascita di Benito Mussolini;
- i 70 anni dalla morte di Stalin;
- i 45 anni dal sequestro Aldo Moro e dalla morte di Peppino Impastato,
- i 100 anni dalla riforma Gentile che ha istituito gli esami di maturità;
- i 200 anni dalla morte di Antonio Canova,
- i 50 anni dalla morte di Pablo Picasso,
- i 10 anni dalla morte di Margherita Hack
- e i 70 anni dalla scoperta del Dna.
Gli esami di stato continueranno domani, giovedì 22, con la seconda prova che riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento – che entrano a regime in questa sessione d’esame – la seconda prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline.
È un’unica prova integrata in cui il ministero dell’istruzione e del Merito fornisce la «cornice nazionale generale di riferimento» e le commissioni costruiscono le tracce declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.
Per le sezioni che lo prevedono è presente una terza prova scritta, che si svolgerà il 27 giugno. Queste sono: Esabac e Esabac tecnologico, che prevedono il doppio diploma francese e italiano; sezioni con opzione internazionale per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano; le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia.
Dopo gli scritti, orientativamente già dal 26 giugno per le classi che non sostengono la terza prova, si terranno le prove orali. Il colloquio è in chiave multi e interdisciplinare. Il discorso del candidato inizierà da uno spunto inziale scelto dalla commissione d’esame, si tratterà di un breve testo o un breve video o un’immagine. Successivamente allo studente verranno anche chieste nozioni di educazione civica e di esporre la sua esperienza di scuola-lavoro ossia esperienza Pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento).
Una novità dell’orale è che i professori della commissione terranno conto del “curriculum dello studente” , introdotto nell’anno scolastico 2020/2021. Si tratta di un documento approntato prima dell’esame in cui ogni ragazzo può scrivere le sue inclinazioni ed esperienze formative sia scolastiche sia extra.
In questa maniera il colloquio assume un valore orientativo in coerenza con quanto definito nelle linee guida per l’orientamento emanate a dicembre dello scorso anno in attuazione della riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
L’esame nei comuni alluvionati
Non sarà tutta l’Italia a seguire questa impostazione però. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, meno di due settimane prima dell’inizio dell’esame ha emanato un’ordinanza che per gli studenti residenti nei comuni alluvionati dell’ Emilia-Romagna elimina l’obbligo della frequenza minima di duecento giorni di scuola e dello svolgimento delle prove Invalsi.
Ma i cambiamenti non finiscono qui. Gli studenti di quei comuni non dovranno svolgere le prove scritte e sosterranno solo una corposa prova orale – probabilmente dal 26 giugno in poi – che può valere fino a 60 punti. Considerando che il percorso scolastico è valutato fino a 40 crediti, la sola prova orale determinerà il voto finale per questi ragazzi.
Le polemiche in Emilia-Romagna
Queste regole sono state pensate come un’agevolazione ma in realtà stanno suscitando molte polemiche tra i ragazzi coinvolti. Le polemiche nascono dal criterio legato alla residenza anagrafica utilizzato per la scelta degli studenti destinatari delle agevolazioni.
Nell’elenco allegato all’ordinanza sono stati compresi interi comuni come Faenza, Castel Bolognese e Lugo. Se uno studente abita in una strada dove non ci sono stati danni, ma in un comune compreso nell’elenco del ministero, deve per forza sostenere la sola prova orale. Le scuole secondarie inoltre sono spesso frequentate da pendolari e in molti classi l’esame di Stato è diviso in due.
Il problema è che il ministero non dà la possibilità di scegliere se usufruire o meno delle deroghe, chi abita nelle zone considerate alluvionate deve per forza sostenere solo l’orale. Un professore di Savena ha rilasciato un’intervista a Repubblica Bologna in cui dice: «Nella mia classe ci sono tre studenti destinatari del provvedimento, che abitano in comuni alluvionati ma non hanno subito fortunatamente danni e hanno frequentato fino all’ultimo giorno di scuola».
Diversi dirigenti scolastici di istituti toccati dal provvedimento hanno scritto lettere destinate al ministro Valditara perché sia permesso agli studenti di scegliere quale prova sostenere. Con loro anche l’assessora regionale alla Scuola, Paola Salomoni.
Tuttavia il ministro ha risposto all’assessora che «che le regole introdotte in Emilia-Romagna sono identiche a quelle previste in passato durante il terremoto dell’Emilia e dell’Aquila. Durante la riunione in cui è stata comunicata l’ordinanza, inoltre, nessuno ha sollevato obiezioni, né il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, né il presidente della sua regione, Stefano Bonaccini.
Il primo esame di maturità
Nel 1923 il ministro dell’Istruzione, Giovanni Gentile, introduce l’esame di maturità al termine degli studi liceali che consisteva di quattro prive scritte e un orale su tutte le materie. A quel tempo non esistevano programmi di studio ma solo programmi d’esame quindi gli insegnati avevano il compito di preparare gli studenti al superamento dell’esame organizzando le lezioni come volevano nei tre anni di liceo classico o quattro di liceo scientifico.
La commissione esaminatrice era costituita esclusivamente da docenti esterni, in gran parte professori universitari, ed era presieduta formalmente dal ministro e gli esami si tenevano esclusivamente fuori sede. La votazione non prevedeva un punteggio unico, ma tanti voti quante erano le materie. Era prevista la sessione di esami di riparazione.
Cento anni fa l’introduzione dell’esame fu particolarmente pesante. Non si conosce le esatte percentuali dei diplomati ma si sa che erano inferiori a quelle del successivo anno scolastico 1924/1925 in cui furono promossi solo il 59,5 per cento alla maturità classica e 54,9 per cento alla maturità scientifica. L’esame sarà alleggerito negli anni successivi dal ministro Pietro Fedele, sotto la pressione di molti gerarchi fascisti e dell’opinione pubblica in generale.
Ciò che ogni maturando sogna
Era il 30 giugno del 1976, il giorno precedente alla prima prova d’italiano. Suor Delia, preside di un istituto paritario pavese – ai cui studenti è assicurato un trattamento equipollente ai frequentanti della scuola statale come previsto dall’articolo 33 della Costituzione – risponde alla chiamata di un sedicente provveditore agli studi di Bardella che la convince ad aprire la busta contenente le tracce della prova d’italiano e a farsele dettare al telefono per correggere degli errori di trascrizione nei titoli. La suora però capisce di essere stata ingannata quando il “provveditore”, appena annotati i titoli tronca la comunicazione senza nemmeno salutare.
La suora denuncia allora subito l’accaduto e quando il ministro Malfatti viene messo al corrente dei fatti, informa il presidente del Consiglio Aldo Moro. Si decide allora di rinviare la prova d’italiano al cinque luglio, nell’attesa di riformulare nuove tracce. Gli studenti fuori dalle scuole di tutta Italia l’1 luglio vengono allora rimandati a casa, quell’anno per loro gli esami inizieranno il due luglio, direttamente con la seconda prova.
Da quell’anno la polizia di stato verrà incaricata di occuparsi della sicurezza delle tracce dell’esame di maturità. Gli ufficiali avevano il compito di consegnare alle diverse commissioni i plichi sigillati contenenti le prove poco prima dell’inizio dell’esame. Dalla riforma del 2012 del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, però le tracce delle prove vengono inviate per via telematica alle commissioni attraverso un sistema criptato a doppia chiave.
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