Il Settebello, la Nazionale italiana di pallanuoto maschile, è stata sospesa per sei mesi dall'Aquatic Sports Integrity Unit (AQIU) per violazione dell'articolo 5 del World Aquatics Integrity Code durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi. La squalifica inizia il 17 ottobre: la Federnuoto non farà ricorso.

Secondo quanto si legge nella decisione, dopo la sfida dei quarti di finale contro l'Ungheria dello scorso 7 agosto (persa 10-12 ai rigori dopo il 9-9 dei tempi regolamentari), al termine della quale gli azzurri, eliminati, avevano anche fatto ricorso (poi rigettato) per un grave errore tecnico di arbitri e VAR, alcuni giocatori e l'allenatore Sandro Campagna avrebbero aggredito fisicamente e verbalmente il corpo arbitrale (composto dal rumeno Alexandrescu, dal montenegrino Miskovic e dall’australiano Hedges) nel parcheggio, mentre l'autobus italiano si preparava al ritorno al villaggio olimpico.

L’aggressione

«Mentre l'autobus stava per partire – si legge nel comunicato dell’AQIU – il Team ha osservato gli arbitri radunarsi nell'area di parcheggio. I suoi membri sono scesi dal bus per circondare e aggredire verbalmente e fisicamente gli arbitri, così come i delegati e i funzionari di World Aquatics. In particolare, il signor Campagna ha iniziato a inveire contro gli arbitri, accusandoli di essere responsabili di ciò che è accaduto durante la partita, minacciando uno di loro (il nome è omesso, ndr) con espressioni come "Cosa ne sai di pallanuoto? Sei del Montenegro... La tua carriera di arbitro è finita"».

«Di conseguenza, gli arbitri hanno dovuto cercare riparo tornando all’interno. Diversi membri del team hanno tentato di seguirli, un delegato di World Aquatics ha bloccato l'ingresso e ha cercato di chiudere le porte della sede, ma diversi membri del team lo hanno trattenuto, impedendogli di farlo. Nonostante i tentativi dei giocatori, ha mantenuto la sua posizione. Nello stesso momento, una ufficiale donna della World Aquatics ha cercato di calmare la situazione. Alcuni giocatori l’hanno spinta e altri hanno iniziato a urlarle contro», si legge ancora.

«Inoltre, un membro dello staff dell'AQIU ha cercato di registrare l'incidente sul suo telefono, ma è stato ostacolato da un membro del team che ha cercato di coprire la visuale della telecamera. Uno dei giocatori ha quindi usato la forza per rubare il telefono dalle sue mani. Alla fine la situazione si è calmata e il team è tornato al suo autobus».

Da qui la sospensione di sei mesi: la sanzione include l'esclusione dalla prossima World Cup. In più, la squadra italiana dovrà pagare una multa di 100.000 dollari, di cui 50.000 dovranno essere pagati entro 90 giorni dalla decisione. I restanti 50.000 sono sospesi: diventeranno effettivi solo se la squadra commette un'altra violazione del Codice prima del 17 ottobre 2026.

La partita contro l’ungheria

I quarti di finale della competizione olimpica hanno portato con sé un lungo strascico di polemiche. L’Italia, infatti, era stata sconfitta ai rigori. Ma ben prima di arrivare a questa fase della partita, gli arbitri avevano annullato il gol del 3-3 dell’Italia, firmato da Francesco Condemi. Dopo aver lasciato andare il pallone, però, l’azzurro aveva colpito con la mano il volto di un avversario, costretto a uscire per ricevere cure a un occhio.

In quel momento, allora, gli arbitri hanno fermato il gioco e sono ricorsi al VAR, giudicando poi quel contatto di gioco, del tutto involontario, come il più grave tra gli interventi fallosi nella pallanuoto: il 3-3 appena segnato dall'Italia si è trasformato in 4-2 per l'Ungheria, con tanto di inferiorità numerica azzurra per 4 minuti.

«I ricorsi avanzati dalla Federnuoto – si legge nel comunicato della federazione italiana – nelle 36 ore successive alla partita, seppur respinti, avevano portato all'ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell'azione di Condemi, che dunque era regolare. Infatti il giocatore non è stato squalificato per le partite successive, ovvero le semifinali e finali per il quinto/settimo posto».

«Pertanto il 3-3 segnato dall'attaccante del Settebello contro l'Ungheria era valido; l'attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l'Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2».

Il Ct Campagna aveva urlato più volte «vergogna!» al momento della decisione contestata. E poi, a fine gara, aveva rincarato la dose: prima era andato a stringere ironicamente la mano all'arbitro, poi nelle interviste post partita aveva usato parole molto dure. «L'espulsione di Condemi è una cosa oscena e vergognosa, l'ho detto anche agli arbitri. Non dico che sono stati disonesti, dico che hanno sbagliato valutazione, ma di grosso. Perché è impossibile un gioco violento quando un giocatore tira, è impossibile! Non lo può avere nella testa, è passato un centesimo di secondo tra quando ha tirato e quando sfortunatamente la mano ha colpito l'occhio dell'ungherese. Questa è una cosa assolutamente vergognosa. Detto questo, abbiamo fatto una partita epica. Ragazzi straordinari, meravigliosi, sono orgoglioso di essere il loro allenatore, hanno dato il cuore», aveva detto a Eurosport.

Il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, aveva parlato di «decisione arbitrale scandalosa» che «ha falsato una partita olimpica vista da milioni di persone che si staranno domandando come sia possibile un atto di totale incompetenza».

Nella partita successiva contro la Spagna, valida per la classifica dal quinto all’ottavo posto, il Settebello si era reso protagonista di una clamorosa manifestazione di dissenso, voltando le spalle agli arbitri durante gli inni nazionali.

Niente ricorso

Nonostante la decisione di non fare ricorso, la Federnuoto ribadisce la necessità che la giuria abbia a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale, onde evitare la possibilità che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l'immagine della pallanuoto.

La federazione, consapevole delle potenzialità della squadra nazionale e condividendone le ambizioni, coglie l'occasione per ringraziare dirigenti, tecnici, atleti e staff per il percorso del triennio 2021-2024 durante il quale sono stati conquistati due argenti mondiali (con finali perse ai rigori a Budapest 2022 e Doha 2024), un bronzo europeo (Zagabria 2024) ed è stata vinta per la prima volta la World League.

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