«È il momento che ciascuno di noi non solo alzi la testa, ma che faccia fino in fondo la propria parte». Così dal palco il segretario della Cgil Maurizio Landini in occasione della manifestazione nazionale indetta dal sindacato a Latina contro lo sfruttamento lavorativo nei campi agricoli e il caporalato in memoria del bracciante Satnam Singh

«Dobbiamo alzare la testa, lo dobbiamo dire non solo a chi lavora ma a tutti quelli che hanno responsabilità politiche e pubbliche, c'è un sistema di connivenza e di copertura se la malavita organizzata controlla ormai pezzi interi dell'economia reale, non da alcuni mesi ma da anni. Vuol dire che gli è permesso», ha aggiunto.

Landini ha annunciato che nei prossimi giorni la Cgil presenterà un esposto in procura per «raccontare tutto quello che conosciamo» perché «non servono indagini solo per qualche settimane, c’è un sistema da cambiare».

Il segretario ha ricordato come in Italia siano stimati almeno 3 milioni di lavoratori in nero. A contribuire allo sfruttamento lavorativo è anche la legge Bossi-Fini che «crea clandestini». Secondo le statistiche, infatti, solo il 20 per cento dei lavoratori ottiene poi il permesso di soggiorno.

Il reato di omicidio sul lavoro

Alla manifestazione era presente anche il presidente del Movimento Cinque stelle Giuseppe Conte. «Proponiamo come M5S l'istituzione del reato di omicidio sul lavoro. Il caso di Satnam Singh è emblematico delle responsabilità di un datore di lavoro che l'ha lasciato morire. L'introduzione di questo reato non è più rinviabile. E ancora: il decreto flussi del 2024 è stato un fallimento, dobbiamo provvedere a rimediare».

Conte ha anche ricordato come all’interno del Pnrr erano previsti fondi per un valore di 200 milioni di euro che servivano a eliminare gli insediamenti abusivi nei campi. Ma i progetti sono ancora fermi.

60 per cento delle aziende irregolari

«Rispetto all'operazione fatta due giorni fa con l'Ispettorato del lavoro e il nucleo carabinieri tutela del lavoro, sulle 310 aziende agricole che sono state ispezionate, sono state rilevate irregolarità per il 66 per cento. Sono irregolarità di natura diverse, diversificate e non necessariamente date da rapporti di lavoro in nero, ma che attengono a inadempienze sul fronte della sicurezza sul lavoro oppure sul fronte degli adempimenti amministrativi», ha detto la ministra del Lavoro Elvira Calderone, parlando con i giornalisti chiarendo i dati forniti poco prima sul palco del «Forum in masseria» in corso a Manduria.

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