Sono almeno cinque i firmatari di una lettera critica nei confronti del miliardario che sono stati licenziati per «eccessivo attivismo». Ma nel frattempo Musk vuole comprare Twitter per sostenere la libertà di parola
Fanno circolare una lettera di critiche a Elon Musk e vengono licenziati. È successo ad almeno cinque dipendenti di SpaceX, l’azienda del miliardario sudafricano, che hanno scritto un testo condiviso in una chat interna alla società in cui accusavano Musk e le sue esternazioni pubbliche di porre in cattiva luce l’intera SpaceX. La lettera è arrivata alla presidente Gwynne Shotwell che, in poco tempo, ha reagito facendo partire i licenziamenti.
Nella lettera si legge che «il comportamento di Elon nella sfera pubblica era fonte frequente di distrazione e imbarazzo». Il desiderio dei dipendenti “ribelli” era quello di «chiarire ai nostri team e al nostro potenziale pool di talenti che i suoi messaggi non riflettono il nostro lavoro, la nostra missione o i nostri valori».
Come risposta Shotwell ha licenziato almeno cinque dipendenti per aver messo a disagio molti colleghi «perché la lettera li ha spinti a firmare qualcosa che non rifletteva le loro opinioni». Shotwell ha poi aggiunto: «Abbiamo troppo lavoro da portare avanti e non abbiamo bisogno di questo attivismo eccessivo».
La decisione dell’azienda arriva in concomitanza con i tentativi di acquisire Twitter da parte del magnate, che di recente però ha annunciato un forte taglio al personale di Tesla. Musk ha più volte sostenuto di volere meno controlli sulla libertà di espressione sul social, sempre nei limiti della legalità. Una libertà di parola che però, a quanto pare, deve rimanere sui social, visto che se emerge nella sua azienda poi viene stroncata con i licenziamenti.
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