Sono tante le specie animali in natura note per non trattare al meglio la loro prole: i conigli e i criceti possono arrivare a mangiare i propri neonati, mentre le aquile si limitano a guardare quando, durante violente battaglie nel nido, il figlio più grande uccide il più piccolo per ottenere tutto il cibo e le cure dei suoi genitori. Il leone blu di Londra invece, nel panorama calcistico meglio noto come Chelsea Football Club, è solito crescere i propri “piccoli” attraverso il settore giovanile per poi venderli a caro prezzo.

Così Conor Gallagher, recentemente passato all’Atlético Madrid per una cifra intorno ai 42 milioni di euro, è diventato l’ultimo dei 43 calciatori prima formati dall’accademia e poi ceduti negli ultimi dieci anni, l’ultimo pezzo pregiato in un meccanismo che consente al club di incassare, e quindi rimanere competitivo, e di aderire alle regole del fair play finanziario. Perché è questo che sono diventati i giovani del Chelsea: talenti da vendere e non risorse su cui puntare in campo. Anche ora che in panchina siede l’italiano Enzo Maresca.

Le cifre

La cessione di Gallagher, la terza più remunerativa per la società con un prodotto delle giovanili, non è stata accolta benissimo dai tifosi che hanno visto partire l’ennesimo orgoglio cresciuto in casa. Al malumore si è accodata anche l’ex icona francese Emmanuel Petit: «È stato il miglior giocatore della scorsa stagione e il capitano per gran parte, gioca per la nazionale e viene venduto? Non ha senso, non capisco le decisioni prese in società». Ma reazioni simili hanno ormai lo stesso effetto di una freccia di gomma dato che questo modus operandi è divenuto indispensabile per la sopravvivenza dei Blues. Dalla stagione 2014/2015 il Chelsea ha guadagnato circa 480 milioni di euro dalla vendita di ragazzi classificati come giocatori dell’accademia e solo in questa finestra estiva di mercato ne sono arrivati più o meno 140. Oltre a Gallagher, l’esterno sinistro Ian Maatsen è andato all’Aston Villa per 44.5 milioni di euro (seconda miglior cessione), il 19enne Lewis Hall è stato acquistato dal Newcastle per 33 milioni e Omari Hutchinson, ai più sconosciuto, ha trovato una nuova casa all’Ipswich Town (affare da 23.5 milioni). Il totale però potrebbe incrementare presto perché Trevor Chalobah, altra stellina made in Londra, sembra essere in partenza.

Dopo Abramovich

Insomma, i giovani pesano e non poco. Per provare a spiegare quanto, vale la pena considerare che nel corso dell’ultimo decennio la squadra di Premier League ha ottenuto dalla vendita generale dei calciatori circa 1 miliardo e mezzo di euro. Questo significa che il reddito derivante dalle cessioni dei talenti nati e cresciuti nel settore giovanile costituisce un terzo dell’intera cifra. Che i soldi possono arrivare facilmente attraverso questo metodo lo ha capito soprattutto il nuovo proprietario americano Todd Boehly, il quale ha acquistato la società nel 2022 e dal cui arrivo sono partiti gioiellini per quasi la metà dei 480 milioni totali sopra citati. E difficilmente se ne priverà, nonostante le critiche dei tifosi, perché senza queste entrate sarebbe molto più difficile acquistare le grandi stelle del pallone e rimanere correttamente nei paletti imposti dai parametri finanziari.

Nel resto d’Europa

Tale politica ha spinto il Chelsea al tavolo dei club europei che incassano maggiormente con la vendita dei loro prodotti accademici. Secondo il rapporto esterno del CIES Football Observatory, che conta il periodo dal 2014 al 2023 e i ragazzi che hanno passato almeno tre stagioni in prima squadra, è la prima società in Inghilterra con il settore giovanile più redditizio e la quinta al mondo.

Il distacco con le connazionali è notevole: i londinesi fatturano 90 milioni in più del Tottenham e del Manchester City, rispettivamente secondi e terzi in graduatoria, e il doppio del Manchester United. E l’inversione di tendenza è netta: i Blues hanno guadagnato l’88% dei ricavi complessivi dal 2019 in poi. Ciò li porta a insediare il Real Madrid, quarta squadra in assoluto, che è da sempre attiva nel mercato giovani e il Lione. Resta più distaccato il Benfica autore di un bottino di oltre 500 milioni, due terzi del quale raccolti negli ultimi cinque anni. Ma, di questo passo, la vetta non è irraggiungibile.
 

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