Con l’arresto in Germania di due spie con nazionalità russa e tedesca si è scoperto un piano per sabotare il trasporto di armi in Ucraina. Il nuovo report sulla protezione della costituzione tedesca indica la presenza anche di agenti cinesi, turchi e iraniani. Questi ultimi hanno come obiettivi i filo-israeliani e la comunità ebraica ma cercano anche informazioni sul nucleare
È un’atmosfera da film sulla guerra fredda, come nel Ponte delle spie o nelle Vite degli altri, quella che si respira con la notizia dell’arresto di due agenti segreti russi, arrestati ieri mattina in Germania.
Come riporta lo Spiegel, secondo gli inquirenti i due agenti con doppia nazionalità, tedesca e russa, avrebbero spiato le basi americane e pianificato attacchi alle rotte di trasporto militare, in particolare sabotaggi ai rifornimenti bellici che dalla Germania vanno in Ucraina.
Secondo le indagini, Dieter S. sarebbe stato in contatto con i servizi russi dallo scorso ottobre per pianificare azioni di sabotaggio in Germania, in particolare si sarebbe dovuto occupare di azioni incendiare ed esplosive rivolte contro infrastrutture e siti industriali con scopi militari. Tra i possibili obiettivi ci sono le basi statunitensi come quella di Grafenwoehr, in Renania-Palatinato. L’altra spia, Alexander J., avrebbe preso parte ai piani da marzo.
Nel frattempo il ministero degli Esteri tedesco, guidato da Annalena Baerbock, ha convocato l’ambasciatore russo. La ministra della Difesa Nancy Faeser ha detto che la Germania non si lascerà «intimidire dagli agenti di Putin» e che continuerà a sostenere l’Ucraina.
Gli agenti russi in Germania
Non è nuova la presenza di spie russe in Germania, il paese europeo con il maggior numero di infiltrazioni di agenti stranieri. Nel 2022 lo Spiegel aveva condotto un’inchiesta sulle tecniche di spionaggio russo e sui loro obiettivi.
Le presenze degli agenti stranieri sono testimoniate dal report sulla protezione della costituzione che lo stato federale tedesco pubblica ogni anno. L’ultimo documento uscito riguarda il 2022, anno in cui la Russia ha invaso con il suo esercito l’Ucraina.
Nel documento si legge che le sanzioni occidentali contro la Russia, inaspritesi dopo l’aggressione all’Ucraina e che hanno portato all’espulsione di 400 persone impiegate nelle missioni diplomatiche russe, di cui 40 in Germania, hanno fatto si che Mosca abbia riorientato le attività di raccolta di informazioni.
Per farlo, le agenzie di spionaggio russo hanno cercato di portare nuovo personale nelle residenze legali in Germania oppure di riprendere o continuare le relazioni con gli agenti già presenti nel paese. Il report afferma: «Sul medio e lungo periodo i russi cercano di ottenere informazioni con l’utilizzo di metodi a loro familiari grazie a decenni di attività».
Le attività delle spie russe si concentrano in particolare sulle politiche, anche di sicurezza, della Germania e dei suoi alleati, riguardanti la guerra e le posizioni su Ucraina e Russia, ma anche sulle politiche energetiche, visto il ruolo di fornitore di gas della Russia.
Disinformazione e cyberspionaggio
Le minacce allo stato tedesco arrivano anche dalla disinformazione: gli agenti dello Zar sono esperti nel creare e diffondere fake news attraverso i social, in modo da influenzare l’opinione pubblica e indirizzare il dibattito politico a loro favore per influenzare il processo decisionale del governo. Tra questi sono compresi influencers e attivisti finanziati dal governo russo. Basta pensare che in Belgio e in Repubblica Ceca sono in corso due inchieste giudiziarie sulle ingerenze russe per influenzare il voto elettorale delle europee di giugno. Secondo l’accusa, si sarebbero serviti anche di alcuni europarlamentari di decine di paesi diversi.
Per quanto riguarda il cyberspionaggio, il livello di attenzione, già alto prima dell’attacco all’Ucraina, ora si è ulteriormente innalzato. Gli attacchi informatici sono sempre volti a raccogliere informazioni ma anche a sabotare o esercitare un’influenza, al fine di indebolire il supporto all’Ucraina dell’Occidente.
Gli altri agenti stranieri
I russi non sono gli unici ad avere una fitta rete di spie in Germania: a loro si uniscono cinesi, turchi e iraniani.
Se i cinesi sono interessati a reperire informazioni economico-finanziarie e ad acquisire tecnologie, gli iraniani hanno come obiettivo quello di combattere i gruppi di opposizione e gli individui sia internamente sia all’estero, com’è evidente dall’inasprimento del governo contro i manifestanti in Iran, connesso con le proteste contro di esso che vanno avanti da settembre 2022.
Il governo iraniano ha incolpato l’Occidente per l’esplosione delle proteste interne, menzionando specificatamente la Germania.
Lo spionaggio iraniano è diretto anche verso gli Stati Uniti e Israele e per questo le loro attività in Germania sono anche dirette verso movimenti a favore di Israele e della comunità ebraica.
Altri interessi comuni a Russia e Iran in Germania riguardano le armi di distruzione di massa: entrambi cercano di procurarsi gli armamenti e le tecnologie necessarie. Nel 2022 l’intelligence tedesca ha appurato che l’Iran stava cercando di acquisire informazioni per il suo programma nucleare con lo stesso impegno prominente del 2021.
Dal 2014 la Russia è sotto l’embargo di armi da parte dell’Europa a causa dell’annessione della Crimea, ma da fine febbraio 2022 le restrizioni sono aumentate e l’intelligence tedesca ha raccolto informazioni sui tentativi di acquisire materiale, ma anche di sfuggire alle sanzioni.
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