Il progetto scientifico sarà abbandonato nel 2024, alla scadenza dell’attuale accordo, quando la Russia sostiene che avrà in lavorazione la sua stazione scientifica orbitale
Il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato oggi che intende abbandonare la sua partecipazione nel progetto della Stazione spaziale internazionale (Iss) alla fine del 2023, quando termineranno gli attuali impegni assunti con gli altri partner, tra cui l’americana Nasa e l’Agenzia spaziale europea. «Abbiamo preso la decisione di abbandonare la stazione dopo il 2024», ha detto Yuri Borisov, nominato questo mese a capo di Roscosmos, durante un incontro con il presidente russo Vladimir Putin.
L’annuncio non sembra ancora definitivo. «Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Russia», ha detto oggi Robyn Gatens, direttore del progetto Iss. A chi gli chiedeva se desiderasse la fine della partnership con la Russia, Gatens ha risposto: «Assolutamente no».
Non è ancora chiaro cosa comporti l’annuncio da parte di Roscosmos. Durante l’incontro con Putin, Borisov ha detto che entro il 2024 «saremo al lavoro per creare una stazione orbitale russa». Al momento, l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti si trova a bordo dell’Iss per una missione della durata di sei mesi.
Un quarto di secolo di scienza
Lanciata nel novembre del 1998, la stazione spaziale compirà 25 anni in orbita nel 2023. In questo periodo, la stazione ha funzionato come un laboratorio a gravità zero per compiere esperimenti di fisica, astrobiologia, astronomia e metereologia. In passato la Nasa ha detto di volerla utilizzare fino alla fine del 2030, quando dovrebbe essere sostituita da nuove stazioni spaziali commerciali.
Secondo alcuni funzionari della Casa Bianca interpellati dal New York Times, quello russo sarebbe un annuncio simbolico su cui in futuro potrebbe esserci una marcia indietro. Pavel Luzin, un analista militare russo, dice invece che l’annuncio va probabilmente interpretato come «la decisione di non mantenere la stazione spaziale operativa fino al 2030».
Secondo diversi esperti, senza la collaborazione dei russi sarà molto difficile prorogare l’operatività della stazione oltre il 2024.
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