- l’Università Vita e Salute San Raffaele ha provato a dare le sue (spiegazioni) sull’incredibile velocità con cui la studentessa si è laureata. Mentre Carlotta Rossignoli ha chiuso i profili social.
- Sembra di capire che il record di velocità nella laurea sia dovuto soltanto alla didattica a distanza e al fatto che Carlotta Rossignoli abbia potuto quindi seguire lezioni registrate, invece che in presenza o in diretta.
- Dopo aver fornito queste zoppicanti spiegazioni, l’Università sconsiglia di intraprendere questo iter così rapido ritenendo la durata già prevista necessaria per il completamento di un percorso di crescita nozionistica, professionale ed umana.
Mentre la studentessa dei record Carlotta Rossignoli chiude il suo profilo Instagram senza dare spiegazioni (ci pensano però i giornali che, non si sa attraverso quale fonte, parlano genericamente di “troppi insulti”), l’Università Vita e Salute San Raffaele ha provato a dare le sue (spiegazioni) sull’incredibile velocità con cui la studentessa si è laureata. E, stranamente, i due fatti sono proprio concomitanti.
Le “spiegazioni” sono state fornite durante un incontro nella sala ovale dell’Ateneo a cui hanno preso parte il rettore Enrico Gherlone, il professore Andrea Salonia, il professore Roberto Burioni (che aveva difeso pubblicamente la studentessa ancor prima di ogni verifica e senza che neppure la conoscesse) e altre figure di rilievo nell’università oltre, naturalmente, ad alcuni rappresentati degli studenti tra cui Rosario Losiggio.
Nel leggere la relazione, le perplessità sullo strano iter che ha condotto Carlotta Rossignoli alla laurea nel primo semestre del sesto anno di Medicina, non si affievoliscono ma, anzi, si rafforzano.
Secondo la ricostruzione dell’università infatti, nel primo semestre del quinto anno la studentessa prodigio ha chiesto di poter frequentare anche i corsi del primo semestre del sesto anno. Tutto questo tra viaggi, shooting e altro, ben inteso.
L’università afferma che non sarebbe stato possibile concederle tale possibilità se non fosse stata ancora in vigore la modalità blended, ovvero la possibilità di assistere a lezioni in presenza e a lezioni in remoto/registrate (per via della pandemia).
La studentessa, dunque, avrebbe seguito tutte le lezioni del primo semestre del quinto e sesto anno in contemporanea.
Alla fine del quinto anno fa domanda per potersi laureare anticipatamente e l’università, dopo aver chiesto un parere al Mur, le offriva tale possibilità.
L’università, c’è poi scritto nella relazione, garantisce poi la regolarità del suo tirocinio, senza specificare come sia stato possibile sommare tutte quelle ore obbligatorie in un tempo così ristretto.
Specifica poi che Carlotta Rossignoli ha pagato solo la prima delle tre rate del sesto anno 2022-2023.
Alcuni rappresentanti poi, avrebbero potuto consultare il libretto di Carlotta Rossignoli, previa sua autorizzazione, ma non si hanno dettagli ulteriori.
Qualcosa non torna
Già fin qui è evidente che alcune cose non tornano. Secondo la testimonianza di alcuni studenti del San Raffaele infatti, quando era in vigore la modalità blended, la frequenza era convalidata solo se le lezioni venivano seguite in diretta, in remoto.
Nel caso della studentessa pare invece che siano state convalidate come “presenze” anche ipotetiche lezioni registrate che lei avrebbe seguito (così è scritto nella relazione dell’ateneo).
Dunque, diventa complesso dimostrare che tutto ciò corrisponda al vero, bisogna credere all’Università sulla parola.
E ciò soprattutto in virtù del fatto che alcune lezioni del primo e secondo anno si sovrapponevano, quindi era impossibile seguirle in diretta e in presenza, contemporaneamente.
Il fatto che poi, avendo avuto la possibilità di laurearsi così in anticipo, abbia pagato solo la prima rata del sesto anno, le ha consentito di risparmiare una cifra considerevole, circa 10 000 euro. Un’opzione che farebbe comodo ad altri studenti magari meno abbienti di lei.
E qui viene la parte migliore.
L’università la scarica
Dopo aver fornito queste zoppicanti spiegazioni, l’Università sconsiglia di intraprendere questo iter così rapido ritenendo la durata già prevista necessaria per il completamento di un percorso di crescita nozionistica, professionale ed umana.
Quindi la domanda è: se questo percorso è necessario sia da un punto di vista umano che professionale, perché Carlotta Rossignoli non ne avrebbe avuto necessità come tutti? Ricordiamo che si tratta della formazione di un medico, non di uno youtuber.
Tuttavia, specifica l’università, magnanima, si garantirà la stessa opportunità a tutti gli studenti meritevoli per garantire equità, sempre però consultando il ministero.
E qui vorrei capire come sia possibile consentire tale possibilità ad altri studenti. In teoria non è più in vigore la modalità blended, a mano che non si sia positivi al Covid, quindi bisognerebbe avere un Covid molto lungo, che forse trasformerebbe i futuri dottori in ricoverati. Ci sono stati casi di studenti gravemente malati che hanno faticato ad ottenere il diritto alla frequenza online.
E infine la chicca:
«…è intenzione dell’Università modificare il regolamento dell’Ateneo per evitare che altri studenti possano conseguire il titolo di laurea anticipatamente rispetto al normale piano di studi, a sostegno della qualità didattica e di un percorso accademico completo e professionalizzante».
E ancora «Queste modifiche del regolamento verranno prese in considerazione già dal prossimo anno accademico».
In conclusione: Carlotta Rossignoli, da modello virtuoso sponsorizzato su tutti i giornali, viene eletta a deterrente dalla sua stessa Università.
Della serie: sì, l’iter accelerato lo abbiamo concesso a lei, ma noi stessi vi dissuadiamo dal farlo. Siccome però qui alla Vita e Salute del San Raffaele siamo equi, potete farlo anche voi altri, se meritevoli.
Anzi no, perché ora cambiamo il regolamento per evitare che qualcuno si laurei in anticipo come Rossignoli, che non è un buon modello.
Insomma, questa vicenda racconta sì la storia di un record. Un record di figuracce. Il tutto, con il professor Roberto Burioni eletto frontman reputazionale dall’’Università che si porta a casa un risultato eccezionale: fa una figuraccia pure lui.
Siamo sicuri che il profilo della studentessa sia stato chiuso per i troppi insulti e non quando è arrivato il momento di mostrare il libretto con le frequenze? Chissà.
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