La vittima ha affermato di essere stata riconosciuta da alcuni suoi conoscenti. La procura di Piacenza indaga a carico di ignoti sia sulla diffusione illecita senza consenso del video che riprende lo stupro sia per la condivisione del video sui canali social della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni
La donna ucraina vittima dello stupro di Piacenza è stata sentita questa mattina dal pm di Piacenza Antonio Colonna, titolare delle indagini con la procuratrice Grazia Predella. Come affermato dal pm, la donna «ha manifestato un forte disagio per la diffusione del video» che immortala la violenza.
Secondo quanto riportato da Agi, la vittima ha detto agli inquirenti di essere stata riconosciuta da alcuni conoscenti dopo la diffusione del video. «Sono disperata, sono stata riconosciuta per colpa di quelle immagini», ha detto.
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto, al termine dell’udienza, per un giovane 27enne accusato di aver violentato la donna ucraina.
Indagini sulla diffusione del video
La procura di Piacenza indaga a carico di ignoti sia sulla diffusione illecita senza consenso del video che riprende lo stupro – e che è comparso su siti e testate giornalistiche – sia per la condivisione del video sul profilo Facebook e Twitter della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Sulla diffusione delle immagini ha aperto un'istruttoria anche il Garante della privacy. I filmati della violenza sono stati poi rimossi dai social perché violano i regolamenti.
Il reato
Il reato è previsto dall’articolo 734 bis del codice penale che punisce chi «porta a conoscenza di un numero indeterminato di persone le generalità o l'immagine della vittima, senza il suo consenso, attraverso modalità che comunque consentano di poter risalire alla persona offesa».
La vicenda politica
Il filmato della violenza è stato girato da un cittadino che ha anche chiamato i soccorsi. Dopo la pubblicazione sui social il video è diventato virale anche nel dibatitto politico elettorale e ha provocato uno scontro tra la leader di Fratelli d'Italia e il segretario del Pd, Enrico Letta.
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