Distrutto il centro di Petrinja, fermata per precauzione una centrale nucleare in Slovenia. La scossa è la seconda che colpisce il paese in due giorni: ieri era stata di 5.2. Avvertita chiaramente anche in Italia: da Bolzano al Friuli-Venezia Giulia, da Trieste fino all’Abruzzo
Un forte terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito la Croazia il 29 dicembre: la scossa è stata localizzata, alle ore 12:19, a 44 chilometri a sud-est dalla città di Zagabria, a una profondità di dieci chilometri. La città maggiormente danneggiata è quella di Petrinja, 25mila abitanti e una distanza di 50 chilometri a sud-est dalla capitale, dove secondo i media croati sono crollati degli edifici e sono state interrotte le linee elettriche e telefoniche. Secondo le autorità sono sette i morti causati dal sisma. Tra di loro c’è anche una bambina di 12 anni. «È rimasta schiacciata dalle macerie di una parte della casa che è crollata, stavo cercando mia figlia, ma ho trovato lei, ho cercato invano di rianimarla per 40 minuti poi è arrivata una ambulanza. Ha compiuto 13 anni cinque giorni fa, le ho messo un rosario al collo», ha raccontato un testimone identificato dai media locali come Dinko Raducevic. Le autorità hanno reso noto che sono 27 i feriti che sono stati trasportati in ospedale dopo l’evento sismico, di questi due si troverebbero in condizioni gravi.
«È terribile - ha detto il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, all'emittente 24 Sata - ci sono morti e feriti, abbiamo visto una bambina morta in una piazza, il centro è distrutto. È un disastro». Il primo cittadino ha poi aggiunto che gli effetti del terremoto sono stati «simili» a quelli della bomba atomica di Hiroshima e che «metà della città non esiste più».
Danni anche nella capitale Zagabria, dove è andata via la corrente elettrica, non funziona internet e ci sono diversi edifici danneggiati. Tanta gente si è riversata in strada, mentre il traffico è in tilt. Il sindaco, Milan Bandic, ha chiesto ai suoi cittadini di non utilizzare le auto per lasciare libere le strade ai servizi di emergenza. Il premier croato, Andrej Plenkovic, è partito per Petrinja: «Sono stati mobilitati tutti i servizi disponibili per aiutare le persone e ripulire le zone distrutte», ha scritto su Twitter. In Slovenia, è stata fermata per precauzione la centrale nucleare di Krsko.
Dopo la scossa principale, la parte centrale della Croazia è stata attraversata da uno sciame di altre scosse minori, la più forte delle quali è stata alle 13.34 di magnitudo 4.5, con epicentro a 14 chilometri da Sisak, cittadina non lontana da Petrinja.
Anche in Italia (come anche in Slovenia, Ungheria, Serbia, Bosnia ed Erzegovina) il sisma è stato avvertito chiaramente, lungo tutta la costa Adriatica: da Bolzano al Friuli-Venezia Giulia, da Trieste fino all’Abruzzo. Tante le chiamate arrivate ai vigili del fuoco. Sui social, sono molte le segnalazioni di utenti italiani che hanno sentito la terra tremare per diversi secondi.
È il secondo giorno consecutivo che il Croazia c’è un terremoto: ieri, infatti, c’è stata una scossa di magnitudo 5.2, che ha provocato danni ad alcuni edifici. L’epicentro di ieri è stato localizzato nella città di Petrinja, 50 chilometri a sud-est della capitale croata. «Si tratta probabilmente della stessa sequenza del 28 dicembre, quando ci sono state scosse fino a magnitudo 5 e purtroppo il versante adriatico propaga con molta intensità, quindi non sorprende si sia avvertito nel nord est italiano e anche al centro», ha detto all'Agi Alessandro Amato dell'Ingv.
Le nuove scosse del 30 dicembre
Anche nella mattina del 30 dicembre si sono verificate altre due scosse nella zona. Il sindaco di Petrinja ha detto di non potere «parlare di un buongiorno» e che le scosse hanno portato ad altri crolli nella città che è ormai «quasi distrutta» pur non portando fortunatamente a nuovi danni per le persone.
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