Totò Schillaci, storico calciatore di Messina e Juventus, è morto all’età di 59 anni. Era malato da tempo e le sue condizioni sono peggiorate lo scorso 7 settembre quando è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo. Lo ha comunicato l’azienda sanitaria. Il prossimo 1° dicembre avrebbe compiuto 60 anni. Il calciatore sembrava rispondere alle cure nei giorni scorsi e i bollettini segnalavano un leggero miglioramento, fino a un aggravamento delle condizioni nelle ultime ore. 

La camera ardente verrà allestita allo Stadio Barbera di Palermo, ha fatto sapere il sindaco della città Roberto Lagalla, che lo ha descritto come il «calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale. Una popolarità che, però, non ha mai cambiato Schillaci, il quale ha sempre mantenuto un animo gentile, umile e disponibile». Per Lagalla «gli occhi e i gol di Schillaci» hanno significato «l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili».

Con i suoi gol  Schillaci ha scritto «pagine indelebili della storia del calcio, regalando pura gioia ai palermitani in tutto il mondo», ha scritto Palermo FC, esprimendo il cordoglio per la prematura scomparsa. Ma non solo per i suoi gol, il calciatore verrà ricordato anche per «la sua umanità», ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, «nonostante le mille difficoltà che la vita gli ha riservato».

Carriera

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Schillaci è stato uno dei centravanti più forti del campionato italiano. Con la maglia della nazionale ha partecipato allo storico mondiale di Italia Novanta, quello delle “notti magiche” cantate da Edoardo Bennato e Gianna Nannini, dove gli azzurri si classificarono terzi. In quella competizione aveva segnato sei reti e ottenuto il riconoscimento individuale della scarpa d’oro Adidas.

Partite al culmine di una stagione proficua che gli valse poi il secondo posto nella classifica per il Pallone d’oro, vinto quell’anno dal tedesco Lothar Matthäus.

La sua carriera calcistica inizia con la maglia del Messina con la quale ha segnato 61 reti in 219 partite. Poi è approdato alla Juventus, dove ha avuto un’exploit non indifferente già alla prima stagione con una media di un goal ogni due partite (15 su 30 giocate). Da lì i tifosi hanno iniziato a chiamarlo Totò-gol, ma le sue prestazioni calarono di intensità.

Poi il trasferimento all’Inter, la sua squadra dei sogni, prima di concludere con la maglia della squadra giapponese Jubilo Iwata. Schillaci fu il primo calciatore italiano a giocare nel campionato nipponico. 

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