Da cittadini europei sappiamo benissimo che quello che si mangia varia molto non solo da una nazione all’altra ma anche da città a città. Quello che troverete qui oggi è un viaggio tra mete e piatti forse non tra i più popolari in Europa, ma che raccontano la storia di paesi meravigliosi
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Il cibo tipico europeo qual è? Di fronte ad un viaggio tra le capitali del nostro continente, ci si potrebbe chiedere che cosa accomuna a livello culinario i vari paesi. Da cittadini europei sappiamo benissimo che quello che si mangia varia molto non solo da una nazione all’altra ma anche da città a città.
Quello che troverete qui oggi è un viaggio tra mete e piatti forse non tra i più popolari in Europa, ma che raccontano la storia di paesi meravigliosi che hanno conquistato un pezzo del mio cuore (e del mio palato).
Dublino e l’Irish stew
Dublino non è sicuramente la prima città che salta in mente pensando all’Europa. Non è nella top 10 delle capitali più visitate, con solo mezzo milione di abitanti risulta una tra le più piccole e meno popolate. Non vi si trovano patrimoni Unesco o siti monumentali particolarmente famosi. Sembrerebbe quasi scontato chiedere: «Perché dovrei andarci?».
Dublino offre dal punto di vista culinario, forse il miglior connubio cibo-bevanda tipici che un paese abbia da offrire: lo stufato alla Guinness. Il Guinness stew è un piatto che racchiude in sé l’anima dell’Irlanda e viene servito in quasi tutti i pub di Dublino. Ha origini antiche, risalenti a quando i contadini irlandesi preparavano stufati sostanziosi utilizzando ingredienti semplici ma nutrienti. All’epoca, la carne di manzo era difficile da trovare, (perciò veniva usata quella di montone) le verdure e le patate erano alla base dell’alimentazione quotidiana, e gli stufati erano perfetti per scaldare i corpi e i cuori nelle fredde giornate invernali. I forni erano praticamente sconosciuti e il mix di carne e verdure veniva cotto per ore dentro grandi paioli, come si narra facessero i popoli Gaelici secoli prima.
La Guinness è una birra scura, conosciuta in tutto il mondo per il suo sapore ricco e la sua schiuma cremosa. Viene prodotta dal 1759 a Dublino – la sua fabbrica è tutt’ora una delle attrazioni più visitate della città – e da allora è diventata un simbolo dell’Irlanda.
Quando si aggiunge la Guinness allo stufato, la birra conferisce un sapore profondo e complesso al piatto. Durante la cottura lenta, l’alcol evapora, lasciando solo le note di malto, caramello e un leggero amaro che si sposano perfettamente con la carne e le verdure. Il risultato è un piatto dal gusto inconfondibile, che racconta la storia e la cultura dell’Irlanda in ogni boccone.
L’Austria e Mozart
Quando pensiamo all’Austria, non si può non pensare alle verdi cime delle Alpi, ai laghi cristallini e alla meravigliosa Vienna, famosa per la sua torta Sacher, che si può gustare nella sua super segreta ricetta originale non sono al Sacher hotel di Vienna, ma anche a quello di Salisburgo, piccola e colorata città incastonata tra i laghi divenuta ricchissima negli anni grazie al commercio del sale e famosa per aver dato i natali al musicista Wolfgang Amadeus Mozart. La curiosità sta nel fatto che una città che ha basato tutto il suo benessere e la storia sul sale, sia famosa per un dolce.
Le Palle di Mozart, conosciute in tedesco come Mozartkugeln, sono dei cioccolatini rotondi creati nel 1890 dal pasticciere Paul Fürst. Fürst aveva una pasticceria a Salisburgo e voleva inventare un dolce che rendesse omaggio al più famoso cittadino della città: il compositore Mozart. Ideò un dolcetto composto da un cuore di marzapane al pistacchio, avvolto da uno strato di crema di cioccolato e nocciole, il tutto ricoperto da uno strato di cioccolato fondente.
Si racconta che Fürst, grande ammiratore del compositore, fosse ispirato dalla sua musica mentre lavorava nella sua pasticceria. Diceva che ogni nota di Mozart gli suggerisse un nuovo sapore, una nuova combinazione di ingredienti, fino a quando non trovò la combinazione perfetta che oggi conosciamo come Palle di Mozart…anche se Mozart non le ha mai potute vedere o apprezzare, perché il pasticcere visse circa 80 anni dopo la morte del compositore.
Il successo delle Mozartkugeln fu immediato. Fürst partecipò a varie esposizioni internazionali, vincendo anche una medaglia d’oro alla Fiera mondiale di Parigi nel 1905. Oggi la tradizione continua grazie ai discendenti di Fürst, che ancora producono queste delizie seguendo la ricetta originale nella loro pasticceria a Salisburgo. Anche altre pasticcerie hanno iniziato a produrre le proprie versioni delle Palle di Mozart, rendendo questo dolce un vero e proprio simbolo della città e dell’Austria.
I Pasteis di Lisbona
Tra i più celebri dolcetti portoghesi ci sono i pasteis de nata e i pasteis de Belém, due dolci che sembrano simili ma hanno una storia e una ricetta uniche.
I pasteis de nata sono dolcetti di pasta sfoglia ripieni di una crema a base di tuorli d’uovo, zucchero e panna. Questi dolci furono inventati dai monaci del monastero dos Jerónimos a Lisbona nel XVIII secolo. A quel tempo, i monaci usavano molti albumi d’uovo per inamidare gli abiti religiosi, e per non sprecare i tuorli, crearono diverse ricette dolciarie, tra cui questi deliziosi pasticcini. I pasteis de Belém sono una variante speciale dei pasteis de nata. La differenza principale sta nella ricetta segreta, custodita gelosamente e tramandata solo a pochi pasticceri della famosa Antiga Confeitaria de Belém a Lisbona, che fece propria la ricetta dei monaci dopo la chiusura del monastero, infatti i due edifici sono a pochi passi di distanza.
La pasticceria iniziò a vendere questi dolcetti nel 1837, e da allora, i pasteis de Belém sono diventati una prelibatezza conosciuta in tutto il mondo. Gli ingredienti e tecniche di preparazione segreti conferiscono ai pasteis de Belém un sapore e una consistenza unici, leggermente diversi dai pasteis de nata, che si possono trovare in tutto il Portogallo e sono prodotti da diverse pasticcerie.
I pasteis de Belém, invece, sono disponibili solo presso l’Antiga Confeitaria a Lisbona. Per chi volesse recarsi alla Confeitaria, sappia che non è difficile da trovare, perché la lunga coda di turisti che vuole assaggiare la prelibatezza è ben visibile!
Ciò che conta di più è che entrambi i dolcetti sono deliziosi e possono essere gustati in qualsiasi momento della giornata. Si possono mangiare caldi, appena sfornati, magari spolverati con un po’ di cannella o zucchero a velo.
Tapas e Pierogi, gli amici
Tra le tradizioni più legate al cibo in Europa, non si possono dimenticare le tapas spagnole. Le tapas non sono un cibo, ma un vero e proprio modo di condividere: piccole porzioni di antipasti o aperitivi dalle mille varietà, perfette per serate in compagnia, tra chiacchiere e risate. La testimonianza che l’importante non è cosa si mangia, ma come e con chi.
Dall’altra parte dell’Europa, in Polonia, troviamo un piatto altrettanto affascinante: i pierogi. Questi ravioli ripieni sono una specialità polacca amata da grandi e piccini. La preparazione dei pierogi è spesso un’attività familiare con nonne, mamme e bambini che lavorano insieme in cucina: possono avere un ripieno sia dolce che salato ed essere serviti come primo piatto e come dessert. Si mangiano durante le feste e le celebrazioni, portando gioia e un senso di comunità a chiunque li condivida.
La rubrica Assaggini è destinata ai ragazzi dagli otto anni in su e alle loro curiosità sul mondo alimentare
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