La Questura aveva chiesto la sorveglianza speciale in base alla presunta “pericolosità sociale” di Baggio, accusato di interruzione di traffico, deturpamento di beni culturali, resistenza a pubblico ufficiale. Tutte azioni non violente di disobbedienza civile
Il tribunale di Roma ha rigettato la sorveglianza speciale per Giacomo Baggio, consulente legale e membro di Ultima Generazione. Vi avevamo raccontato la sua storia nei giorni scorsi quando lo abbiamo seguito fino al tribunale dove il 14 ottobre si teneva l’udienza del processo. La Questura aveva chiesto la sorveglianza speciale in base alla presunta “pericolosità sociale” di Baggio, accusato di interruzione di traffico, deturpamento di beni culturali, resistenza a pubblico ufficiale. Tutte azioni non violente di disobbedienza civile.
Ma la questura di Roma aveva chiesto il divieto di partecipare a eventi pubblici, di uscire dalle 20 alle 7, con l’obbligo di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza. Per il tribunale di Piazzale Clodio Baggio non è pericoloso. Nella sentenza si legge: «Il Tribunale ritiene che nel caso in esame manchino quegli elementi di fatto su cui deve necessariamente fondarsi il giudizio di pericolosità sociale. (…) Pare evidente che le condotte di Baggio sono espressione di appartenenza ad un movimento che persegue l’ideale di contrastare il disastro ambientale cercando di indurre il governo ad adottare provvedimenti utili a tal fine».
Gli attivisti di Ultima Generazione hanno comunicato che «è la terza volta che un'analoga richiesta per persone che compiono azioni di disobbedienza civile, come Simone Ficicchia di Ultima Generazione e Laura Zorzini di Ribellione Animale, che viene rigettata da un tribunale». Per il movimento ambientalista questa è «la dimostrazione ancora una volta che la protesta nonviolenta non è un reato; ci dimostrano che l'obiettivo delle nostre azioni, ottiene sempre maggior riconoscimento e che i tentativi di equiparare le condotte del dissenso a condotte criminali non hanno senso».
Le parole di Baggio
Per Giacomo Baggio «la decisione del tribunale di Roma rappresenta una vittoria importante per la nostra società e la democrazia. Il tribunale conferma che non possiamo essere considerati pericolosi per le azioni di protesta che mettiamo in atto. Il riconoscimento del legittimo diritto alla protesta nonviolenta sottolinea l'importanza della libertà di espressione in una società in cui il governo, con le nuove misure previste dal Ddl sicurezza, cerca di sopprimere. Questa è l'ulteriore dimostrazione di quanto infondate siano le misure che questo Governo prova a portare avanti».
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