Il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg ha annunciato le sue dimissioni dopo solo due mesi di mandato
Le notizie di oggi, 2 dicembre: la richiesta di rinvio a giudizio per il governatore Fontana. L’annuncio del lockdown per i non vaccinati, in Germania. L’avvio del vaccino per i bambini in Italia e l’annuncio sul record di somministrazioni nella giornata del 1° dicembre. La valutazione da parte dell’Ema del vaccino di Valneva. Il nuovo rapporto settimanale della fondazione Gimbe evidenzia un incremento dei contagi.
Austria, il cancelliere si dimette
Il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg ha annunciato le sue dimissioni dopo solo due mesi di mandato. La scelta segue quella del suo predecessore Sebastian Kurz, leader del partito popolare Oevp che ha dichiarato alla stampa di volersi ritirare dalla vita politica. Kurz si era dimesso dopo lo scandalo di qualche settimana fa dopo un’inchiesta sui sondaggi pilotati, che sarebbero stati pagati in parte dal governo.
«Sono della ferma opinione che i ruoli di capo del governo e di presidente del partito più forte in Austria dovrebbero essere rapidamente riuniti sotto una sola persona. Rendo quindi disponibile il mio ruolo di cancelliere», ha detto Schallenberg. «Non è mai stato il mio obiettivo assumere la guida del Partito Popolare. Sono profondamente convinto che entrambi i ruoli presto saranno riunite in un’unica persona», ha aggiunto il cancelliere uscente.
Milano, chiesto il processo ad Attilio Fontana
Chiesto il rinvio a giudizio per il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, per il caso camici. Insieme a lui la procura di Milano indaga per frode in pubbliche forniture altre 4 persone: Andrea Dini (imprenditore di Dama spa e cognato di Fontana), Filippo Bongiovanni (ex numero uno di Aria spa), Pier Attilio Superti (vicario del segretario generale di Regione Lombardia) e Carmen Schweigl (direttrice acquisti di Aria spa) .
La vicenda riguarda una fornitura da 75 mila camici - poi trasformatasi in donazione - prodotti dalla Dama, la società del cognato del governatore, Andrea Dini. Il valore complessivo, circa 500mila euro.
«La casistica si arricchisce di una nuova vicenda atipica, cioè una donazione è diventata reato», ha commentato l’avvocato di Fontana, Jacopo Pensa.
Germania annuncia lockdown per i non vaccinati
Dopo l’Austria, anche la Germania delibera il lockdown per i non vaccinati. La decisione, annunciata in conferenza stampa da Angela Merkel, è tra le più rilevanti del pacchetto varato nella conferenza Stato-regioni. Tra i provvedimenti, oltre alla riduzione dei contatti è prevista anche l’estensione del 2G al commercio al dettaglio su base federale.
Angea Merkel ha dichiarato inoltre che la Germania «avvierà il dibattito parlamentare per il vaccino obbligatorio anti-covid».
In mattinata il ministro della Salute, Jens Spahn, aveva già dichiarato all’emittente Zdf, la necessità di tale misura per arginare l'ondata di contagi covid. «Quello che è importante è un lockdown per i non vaccinati” che, ha affermato: “rappresentano un rischio per il sistema sanitario. Se guardate le terapie intensive e se guardate alla dinamica delle infezioni, si tratta del numero elevatissimo di non vaccinati«.
Ue, la commissione chiude procedura d’infrazione contro la Germania
La Commissione ha deciso di chiudere la procedura d’infrazione contro la Germania relativa alla sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020.
In quell’occasione, la Corte costituzionale tedesca aveva chiesto alla Bce di «giustificare» la congruità, rispetto al suo mandato istituzionale, del programma Pepp per l’acquisto di titoli pubblici dei paesi dell’Eurozona, richiesta che, per l’Ue, aveva violato il principio del primato del diritto europeo sul diritto nazionale.
La Commissione ha ora deciso di porre fine all’infrazione per tre motivi. In primo luogo perché ritiene che la Germania abbia assunto impegni molto rigorosi, come la dichiarazione formale di affermare e riconoscere il primato del diritto dell’Unione su quello nazionale. In secondo luogo, perché il paese ha riconosciuto esplicitamente l’autorità della Corte di giustizia dell’Unione europea. E in terzo luogo, perché il governo tedesco, facendo esplicito riferimento al suo dovere di leale cooperazione sancito dai trattati, si è impegnato a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per evitare, in futuro, il ripetersi della situazione che aveva portato alla procedura d’infrazione.
Regeni, la procura acquisisce la relazione parlamentare
La procura di Roma acquisirà la relazione approvata ieri dalla Commissione parlamentare sulla morte di Giulio Regeni. Il documento finale entrerà nel fascicolo sul procedimento a carico di quattro agenti egiziani: Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati di sequestro di persona e, nel caso di Sharif, anche di lesioni e concorso nell'omicidio.
Chi indaga in Italia è convinto che Giulio Regeni sia stato torturato e ucciso dopo esser stato segnalato come spia alla National Security dal sindacalista degli ambulanti, Mohammed Abdallah, con il quale era entrato in contatto per i suoi studi.
La Corte di giustizia Ue sui ricorsi di Ungheria e Polonia
Secondo l'avvocato generale della Corte di giustizia europea, Campos Sßnchez-Bordona, i ricorsi di Ungheria e Polonia contro il regime di condizionalità – per la protezione del bilancio dell'Unione in caso di violazione dei principi dello Stato di diritto – devono essere respinti.
Polonia e Ungheria avevano fatto ricorso alla Corte contro il regolamento approvato dall'Unione europea nel 2020, che fissa il meccanismo di condizionalità che potrebbe bloccare i fondi comunitari ai paesi che violano lo stato di diritto.
L'esito della causa è molto atteso dalle istituzioni europee.
L’ex cancelliere austriaco lascia la politica
Sebastian Kurz ha annunciato di voler lasciare la politica e dimettersi da tutte le cariche con effetto immediato, dichiarando che la recente nascita del suo primo figlio lo ha spinto a prendere questa decisione.
Kurz si era dimesso da cancelliere lo scorso ottobre, dopo essere stato accusato di aver finanziato falsi sondaggi politici, ma era rimasto a capo del partito popolare austriaco.
Secondo diversi osservatori, potrebbe prendere il suo posto il ministro degli Interni Karl Nehammer, che potrebbe in prospettiva anche diventare il prossimo cancelliere.
La causa dei coaguli del vaccino Astrazeneca
Sarebbe stata trovata da un team di scienziati – di base a Cardiff e negli Stati Uniti – la causa scatenante che porta a coaguli di sangue estremamente rari dopo il vaccino contro il Covid di Astrazeneca. Il team di esperti ha mostrato nel dettaglio come una proteina nel sangue sia attratta da una componente chiave del vaccino. Ciò darebbe il via a una reazione a catena che arriva a coinvolgere il sistema immunitario, e può culminare in pericolosi coaguli.
Sì del Consiglio di Stato all’obbligo vaccinale per i medici
«L’obbligo vaccinale è legittimo e tutela la salute pubblica». È quanto ha affermato il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso di un medico no-vax che era stato sospeso dall’ordine dei medici per inottemperanza all’obbligo vaccinale.
Nel decreto, firmato dall’ex ministro Franco Frattini, presidente della terza Sezione di Palazzo Spada, si afferma che «la prevalenza del diritto fondamentale alla salute della collettività rispetto a dubbi individuali o di gruppi di cittadini sulla base di ragioni» che vengono definite «mai scientificamente provate» appare «ancor più peculiare e dirimente».
E che questo vale soprattutto quando il rifiuto di vaccinazione provenga dal personale sanitario che – sottolinea il decreto – «per legge e ancor prima per il cosiddetto giuramento di Ippocrate» - è tenuto in ogni modo ad adoperarsi per curare i malati, e giammai per creare o aggravare il pericolo di contagio del paziente con cui nell’esercizio della attività professionale entri in diretto contatto».
A dicembre partono i vaccini pediatrici
Il vaccino per i bambini partirà giovedì 16 dicembre. A comunicarlo è la struttura commissariale presieduta dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha programmato per il mese di dicembre la distribuzione di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino mRNA -Pfizer.
Come approvato dall’ Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, potranno essere vaccinati i bambini dai 5 agli 11 anni. Le 2.453 strutture presenti sul territorio disporranno delle dosi già dal 15 dicembre, in modo da poter procedere con le somministrazioni pediatriche dal giorno dopo. Quella di dicembre sarà la prima tranche vaccinale, e a gennaio se ne avrà un’altra.
La struttura commissariale ha stimato che per il 31 dicembre 2021 la disposizione oltre 20 milioni di dosi a mRNA. Si potrà così soddisfare la potenziale richiesta dei 14 milioni di persone (over 18) che avranno terminato i 5 mesi del ciclo di vaccinazione primaria.
Intanto ieri con il raggiungimento di oltre 430 mila somministrazioni, è stato superato il target giornaliero di 400 mila dosi, indicato per le prime tre giornate di dicembre. Per la maggior parte si è trattato di richiami/booster (oltre 374 mila). Ma anche 30 mila prime vaccinazioni e 26 mila seconde dosi.
L’Ema avvia la revisione per il vaccino di Valneva
È iniziata la revisione continua per il VLA2001, il vaccino contro il Covid-19, sviluppato dalla società europea di biotecnologie Valneva. Così ha deciso il Comitato dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, dopo i risultati sui primi studi clinici negli adulti e quelli sui dati non clinici, provenienti da studi preliminari di laboratorio.
Secondo quanto osservato finora, il vaccino innescherebbe la produzione degli anticorpi che colpiscono il virus responsabile del Covid-19, e sarebbe dunque capace di proteggere dalla malattia.
La revisione continua decisa dal Comitato dell’Ema procederà fino a quando non saranno disponibili dati a sufficienza per valutare adeguatamente il rapporto rischi benefici.
L’autorizzazione all'immissione in commercio sarà accordata in base alla conformità del VLA2001 agli standard Ue in materia di efficacia, sicurezza e qualità.
La revisione continua dovrebbe permettere un restringimento delle tempistiche necessarie alla valutazione per l’autorizzazione all’immissione in commercio, grazie al lavoro svolto nel frattempo.
Il rapporto Gimbe sui contagi settimanali
I casi di coronavirus, così come ricoveri, terapie intensive e decessi, continuano a crescere ogni settimana.
È quanto rivela il monitoraggio della fondazione Gimbe riferito alla settimana dal 24 al 30 novembre.
Rispetto alla settimana precedente, i nuovi casi sono aumentati del 25,1 per cento – 86.412 contro i 69.060 della settimana dal 17 al 24 novembre –, i decessi del 14 per cento – 498 contro 437 – e le terapie intensive del 22 per cento – 683 contro 560. In aumento anche i ricoverati con sintomi – più 13,7 per cento, 5.227 contro i 4.597 della settimana precedente.
«Da sei settimane consecutive – scrive Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – continuano a aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali», che questa settimana sono cresciuti del 22 per cento.
In tutte le regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 3,2 per cento di Abruzzo e Umbria al 39 per cento delle Marche. In 98 province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti, e in 16 regioni tutte le province superano tale soglia.
Per quanto riguarda i vaccini, al primo dicembre il 79,7 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il 77,1 per cento ha completato il ciclo vaccinale e 250mila persone al giorno – in media – hanno ricevuto la terza dose.
Tuttavia, rileva la fondazione, gli obiettivi che la campagna vaccinale si è posta per i giorni festivi – 300mila somministrazioni – «appare irrealistico». Durante l’ultimo mese, infatti, le somministrazioni non hanno quasi mai raggiunto quota 100mila la domenica.
I dati dell’Istituto superiore di sanità confermano la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo sei mesi dal completamento del ciclo, ribadendo la necessità del richiamo con terza dose. Sulla variante Omicron «a oggi i dati disponibili non permettono di sapere se sia più trasmissibile o più pericolosa della Delta, né se possa o meno ridurre l’efficacia della copertura vaccinale.
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