Sono 138.860 i nuovi casi positivi al Covid-19 delle ultime 24 ore, sulla base di 933.384 tamponi effettuati. L’indice di positività scende al 14,9 per cento. I morti sono 227. Oltre 10mila persone sono in isolamento domiciliare
Le notizie di oggi, 23 gennaio: l’Unione europea cambierà le regole per viaggiare; il nuovo bollettino Covid registra una diminuzione di casi e decessi, ma un aumento dei ricoveri; la Russia bolla come «sciocchezze» e «disinformazione» le accuse di Londra sul suo presunto piano per un governo filorusso in Ucraina; Matteo Berrettini si è qualificato per i quarti di finale agli Australian Open; a pochi giorni dall’inizio di Pechino 2022, Sofia Goggia ha riportato una presunta distorsione al ginocchio, durante il SuperG di Cortina; in Calabria è morto sul lavoro il responsabile di un impianto sciistico; la Corea del Sud ha pagato i debiti iraniani all’Onu
Covid, l’Ue cambierà le regole sui viaggi
L'Ue sta preparando un nuovo modello di gestione della pandemia per i viaggi. Non si farà più riferimento all’area geografica di provenienza dei viaggiatori ma solo allo status di ogni passeggero rispetto al Covid-19 (guarigione, vaccinazioni, test). Le mappe di contagio, su cui si basa l’attuale approccio dell’area geografica di provenienza, resteranno «solo a livello informativo».
Così è stato stabilito nella bozza preparata dagli ambasciatori dell’Unione, per il Consiglio degli Affari generali dell’Ue che si terrà martedì 25 gennaio. Il testo della raccomandazione è stato anticipato da El Pais.
Le restrizioni non saranno più legate all'aerea di arrivo ma alla situazione del viaggiatore: vaccinazione, guarigione o test. Questi ultimi avranno una validità di 72 ore se molecolari, mentre per quanto rigurada gli antigenici, passeranno da 48 a 24 ore di validità. Sui Green pass confermata la validità di 9 mesi.
Il bollettino Covid, diminuiscono i decessi, ma aumentano i ricoveri
Sono 138.860 i nuovi casi positivi al Covid-19 delle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, a fronte di 933.384 tamponi molecolari e antigenici. Ieri i casi sono stati 171.263, sulla base di 1.043.649 tamponi effettuati. In calo anche i decessi: 227 contro le 333 rilevate nella giornata di ieri. Il tasso di positività è al 14,9%, in calo rispetto al 16,4% di ieri.
Nelle terapie intensive ci sono in totale 1.685 i pazienti, nell’ultima giornata, 9 in più rispetto alla giornata di ieri; gli ingressi giornalieri sono 132. Il totale dei ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.627, 185 in più rispetto a ieri.
In isolamento domiciliare ci sono 10.763 nuovi positivi, mentre la somma tra i guariti e i dimessi di oggi è di 131.303 persone.
Ucraina, la Gran Bretagna accusa Mosca di tramare per un governo filorusso a Kiev
Il ministero per gli Affari esteri britannico ha diffuso una nota in cui afferma che Mosca avrebbe un piano per insediare un’amministrazione filo-russa in Ucraina. Il potenziale candidato sarebbe l’ex deputato ucraino Yevheniy Murayev. Inoltre, il ministero sostiene di avere «informazioni» relative a contatti fra i servizi d'intelligence russi e altre quattro personalità politiche ucraine: l'ex primo ministro Mykola Azarov, gli ex vicepremier Serhiy Arbuzov e Andriy Kluyev, l'ex vicecapo del Consiglio di sicurezza nazionale Vladimir Sivkovich, tutti facenti parte del governo filo-russo guidato da Viktor Yanukovic e deposto nel 2014.
Dopo l’accusa di Londra, è arrivata la risposta da parte del ministero degli Esteri russo che su Twitter ha etichettato come «disinformazione» e «fake news» le affermazioni britanniche, esortando il ministero degli Esteri inglese «a smettere di diffondere sciocchezze».
In serata è arrivata anche la diretta replica dell’interessato: Murayev ha definito le accuse mosse dal Regno Unito «ridicole e divertenti». Il politico, parlando via Skype all'Associated Press, ha detto che gli è negato l'ingresso in Russia dal 2018 perché considerato una minaccia per la sicurezza del Paese. La sanzione, ha spiegato, gli è stata commminata sulla scia delle tensioni con Viktor Medvedchuk, il più importante politico filo-russo dell'Ucraina, amico del presidente Vladimir Putin. «Tutto ciò che non supporta il percorso di sviluppo filo-occidentale dell'Ucraina è automaticamente filo-russo», ha detto Murayev ad Ap.
L’amministrazione Biden, dopo aver appreso della nota britannica, ha definito il presunto piano «preoccupante». Emily J. Horne, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha affermato: «Questo tipo di complotti sono molto preoccupanti. Il popolo ucraino il diritto sovrano di determinare la propria guida e il proprio futuro e gli Stati Uniti ribadiscono di stare dalla parte degli alleati eletti democraticamente».
Australian Open, Matteo Berrettini va ai quarti di finale
Matteo Berrettini approda ai quarti di finale degli Australian Open. Il tennista azzurro si è imposto sullo spagnolo Pablo Carreno Busta, numero 21 del ranking, in tre set con il punteggio di 7-5, 7-6, 6-4 in 2 ore e 24'. Berrettini sfiderà nei quarti il francese Gael Monfils, numero 20 della classifica Atp.
Sci, per Sofia Goggia presunta distorsione dopo la caduta in SuperG
Sofia Goggia ha riportato una presunta distorsione al ginocchio sinistro, cadendo nel SuperG di Cortina, gara valida per la Coppa del Mondo. L'azzurra ha perso il controllo degli sci e nel cadere ha sollecitato il ginocchio che ha subito una torsione. Rimasta a terra alcuni secondi, si è poi rialzata e ha raggiunto il traguardo sugli sci. Una brusca frenata a metà tracciato ha comportato la caduta, in posizione di spaccata, con torsione del ginocchio.
La distorsione verrà valutata nelle prossime ore dalla commissione medica a Milano, in seguito ad una risonanza. A febbraio per Sofia Goggia è prevista la partecipazione alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022.
La gara del Supergigante di Cortina, che concorre al punteggio per la conquista della Coppa del mondo, è stata vinta da Elena Curtoni. L'atleta azzurra con il tempo di 1'20"96 ha preceduto di nove centesimi l'austriaca Tamara Tippler e di 24 centesimi la svizzera Michele Gisin.
Incidenti sul lavoro, morto il direttore di un impianto di risalita
Il direttore del principale impianto di risalita sciistica della Sila cosentina, a Lorica, è morto sbattendo la testa. L’uomo, Alessandro Marcelli, aveva 60 anni. La struttura aveva riaperto a fine dicembre dopo una lunga chiusura. L'incidente sul lavoro è avvenuto a valle, nel territorio del comune di Casali del Manco. Secondo la prime ricostruzioni l'ingegnere era intento a controlli di routine quando sarebbe caduto per un contatto con una cabina in movimento o per un malore.
L'impianto è stato bloccato e sul posto sono arrivati mezzi di soccorso su gomma ed uno aereo. I vigili del fuoco hanno riattivato per qualche minuto le cabine,in una delle quali alcuni operai erano rimasti bloccati in seguito al fermo dopo l'incidente.
Seul paga i debiti dell’Iran all’Onu
La Corea del Sud ha pagato i 18 milioni di dollari che l'Iran doveva alle Nazioni Unite come quote inadempiute. Lo ha fatto utilizzando i fondi bancari iraniani che finora erano congelati per via delle sanzioni americane.
Il pagamento è stato concordato con il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, per ripristinare il diritto di voto dell’Iran presso l’Onu. In base alla Carta delle Nazioni Unite, dopo due anni di quote insolute, uno stato perde il diritto di voto all'Assemblea generale. Si tratterebbe di un potenziale segnale di flessibilità, davanti alle difficoltà dei negoziati sul nucleare che si stannno svolgendo a Vienna. La missione dell'Iran presso le Nazioni Unite non ha risposto a una richiesta di commento.
I fondi iraniani erano stati congelati, in Corea del Sud, dalle sanzioni imposte dall'ex presidente Donald Trump, dopo il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare del 2015. Ora l'amministrazione Biden vorrebbe ripristinare l’accordo, concedendo all'Iran un alleggerimento delle sanzioni in cambio di freni al suo programma nucleare. I diplomatici sono impegnati in delicati negoziati per rilanciare l'accordo, a Vienna, ma resta difficile trovare un punto d’incontro, dal momento che l'Iran non è disposto ad accogliere le limitazioni, imposte dal trattato, sull’arricchimento dell’uranio.
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