Nubifragi e allagamenti in tutta la Sicilia orientale, a Catania le strade del centro storico sono come fiumi in piena. Disagi anche in Calabria
Tutte le notizie di oggi, 25 ottobre, dai nubifragi in Sicilia alle dichiarazioni di Pierpaolo Sileri sulla terza dose del vaccino anti Covid all’intervento di Enrico Letta alla direzione nazionale del Pd.
Maltempo in Sicilia, uomo morto nel catanese
Un uomo è morto a Garavina di Catania, annegando nella fiumana creata dal nubifragio che si è abbattuto sulla zona. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe scesa dalla sua auto allagata e sarebbe stata travolta dall’acqua. Ieri, sempre nel catanese, era stato ritrovato morto un 67enne a Scordia: si continua a cercare sua moglie, che risulta ancora dispersa. A Catania, il centro storico è allagato: la via Etnea si è trasformata in un fiume in piena e anche piazza Duomo è piena d’acqua. La tangenziale ovest di Catania è stata chiusa al traffico. Proseguono i disagi anche in Calabria, dove la statale 106 Ionica è chiusa in località Sant’Anna, in provincia di Reggio Calabria.
Eitan, nonni pronti al ricorso
I Peleg, la famiglia materna di Eitan, l’unico sopravvissuto alla caduta della funivia del Mottarone a maggio dell’anno scorso, hanno annunciato di voler presentare ricorso in appello a Tel Aviv, dopo la sentenza di ieri che ha stabilito che il bambino dovrà tornare in Italia a vivere con la zia paterna Aya. I Peleg hanno anche denunciato che ieri la zia non ha riportato loro Eitan, come era invece stabilito dagli accordi sull’alternanza della routine del bambino.
Sileri annuncia la terza dose per tutti
Il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto oggi che «verosimilmente una terza dose» del vaccino anti Covid «sarà necessaria per tutti». «Per chi ha fatto Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi», ha affermato Sileri, intervistato da Radio Capital, «a sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere, tenendo in considerazione l'età».
Il sottosegretario ha detto che entro l’anno il governo prevede di somministrare la terza dose ad anziani e personale sanitario: «Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose», ha aggiunto Sileri. Sulla questione dell’obbligo vaccinale e del green pass, ha invece dichiarato che «il vaccino obbligatorio non servirebbe» e «non convincerà i no vax a vaccinarsi».
Media iraniani: cyberattacco blocca stazioni di servizio
Secondo la tv di stato iraniana, un attacco hacker avrebbe paralizzato le stazioni di servizio del paese, formando lunghe file di automobilisti. Non si conosce ancora l’identità degli hacker, che hanno colpito il sistema di carte elettroniche emesse dal governo e usate dalla popolazione per acquistare carburante. Nessun gruppo ha rivendicato per ora il cyberattacco.
Facebook e Twitter rimuovono video di Bolsonaro
Facebook e Twitter hanno rimosso un video del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, nel quale si affermava l’esistenza di un collegamento fra il vaccino anti Covid e l’Aids. Il presidente è anche stato sospeso per una settimana da YouTube.
L’aumento dei salari nel Regno Unito
Milioni di pubblici nel Regno Unito, fra cui insegnanti e operatori sanitari, ad aprile riceveranno un aumento di stipendio: il governo ha infatti annunciato la fine del congelamento dei salari, una misura introdotta lo scorso novembre nel pieno dell’emergenza Covid
Lo ha fatto sapere il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak. Ieri è stato annunciato un aumento del salario minimo orario del 6,6 per cento.
Vaccini, Moderna fornirà 110 milioni di dosi all’Africa
L’azienda farmaceutica Moderna ha annunciato che metterà a disposizione dei paesi africani 110 milioni di dosi di vaccino, vendute al prezzo più basso stabilito dalla compagnia. Moderna è pronta a consegnare i primi 15 milioni di dosi entro la fine del 2021. L’inviato speciale dell’Unione africana per il Covid-19, Strive Masiyiwa, ha espresso soddisfazione per l’accordo. Per ora, solo il tre per cento della popolazione africana è immunizzato.
Cingolani sulle riserve di gas in Italia
«Oggi abbiamo l'85 per cento delle riserve di gas che è un po' meno degli anni precedenti ma rimane un valore molto alto, superiore alla media europea», ha fatto sapere il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Intervenendo al Consiglio straordinario Ue di oggi a Lussemburgo, il ministro ha spiegato che «con il sistema nazionale di stoccaggio abbiamo una capacità allocata mediante aste, e in questo modo siamo riusciti a massimizzare il rendimento dei volumi disponibili».
Letta su pensioni e ddl Zan
Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, è intervenuto oggi sul tema delle pensioni aprendo la direzione nazionale del partito. «Quota 100 affronta un problema che esiste con uno strumento che è sbagliato perché è profondamente disuguale e discrimina tra uomini e donne», ha detto Letta. «C'è la necessità di arrivare a una soluzione che eviti lo scalone e intervenga sulle donne e i lavori gravosi. Il sistema delle quote è uno strumento sbagliato, bisogna lavorare sulla flessibilità tutelando le donne e i lavori gravosi», ha aggiunto il segretario.
Letta ha anche parlato del ddl Zan sull’omotransfobia: «Domani c'è un voto tagliola in Senato richiesto da Fratelli d’Italia e Lega per affossare il testo. L'appello che io faccio a tutti è quello di evitarlo». Sulla legge, ha detto poi il segretario, «rivendico un atteggiamento deciso e determinato», ma «siamo disponibili a capire quale può essere l'intesa per superare lo scoglio di domani e arrivare all'approvazione rapida del provvedimento».
«Di fronte a un risultato negativo» sul ddl Zan «saremmo contenti di un lavoro di rappresentanza», ha aggiunto Letta, «ma non sarebbero contenti le migliaia di ragazze e ragazze che si aspettano la nuova legge. La nostra battaglia non è di testimonianza. Politica è testimonianza e concretezza».
Sul Quirinale, invece, il segretario del Pd ha affermato che «se ne parlerà dopo che la legge di bilancio sarà approvata».
Il naufragio vicino a Chios
Tre bambine e una donna sono morte dopo che un gommone, partito dalla Turchia e che trasportava migranti diretti verso la Grecia, è affondato oggi al largo dell’isola di Chios, nel mar Egeo. Lo ha fatto sapere il ministro delle Migrazioni greco, Notis Mitarachi. Mitarachi ha detto che 22 persone sono state messe in salvo dalle autorità elleniche, mentre ancora un migrante risulta disperso. Il ministro ha anche scritto in un tweet che le autorità turche devono fare di più per ostacolare l’azione degli scafisti nell’Egeo.
Figliuolo indagato, verso l’archiviazione
Anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, è indagato dalla procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta su tangenti e corruzione nelle forniture agli apparati militari. Lo scrive il Fatto Quotidiano. Il generale sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, a sua tutela: già nei prossimi giorni per lui dovrebbe essere chiesta l’archiviazione. Nella stessa inchiesta, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dalla Verità, sarebbe sotto indagine il Capo di stato maggiore uscente, il generale Enzo Vecciarelli.
Gli artefatti del mar Nero devono tornare in Ucraina
Un tribunale d’appello di Amsterdam ha stabilito che alcuni artefatti storici di grande valore, provenienti dalla Crimea e conservati dal 2014 in un museo olandese, dovranno essere riconsegnati allo stato ucraino. I reperti erano arrivati nei Paesi Bassi per essere esposti in una mostra sulla storia e la cultura della Crimea e del mar Nero. Con l’annessione della Crimea alla Russia sette anni fa, era iniziata una disputa legale fra Kiev e i quattro musei della Crimea dalle cui collezioni erano stati presi in prestito gli artefatti. La sentenza è stata salutata come una «vittoria attesa a lungo» dal premier ucraino, Volodymyr Zelensky. Fra gli oggetti che dovranno ritornare in Ucraina c’è un elmo scita d’oro, risalente al IV secolo d.C. e gioielli del II secolo a.C.
Golpe in Sudan, almeno sette morti
Continuano le proteste in Sudan, dopo il colpo di stato militare che ha messo fine al processo di «transizione democratica» nel paese. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno sette persone sarebbero state uccise nelle dimostrazioni, mentre i feriti sarebbero oltre 140. Ieri i militari hanno chiuso strade, ponti e l’aeroporto di Khartoum e hanno tagliato l’accesso a internet.
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