Le notizie di oggi, 30 novembre: la richiesta di archiviazione per il creatore della «Bestia», le nuove disposizioni sulla didattica a distanza, l’incendio in una raffineria Eni a Livorno, l’obbligo vaccinale in Europa e gli arresti contro la nuova Banda del Brenta.

L’obbligo vaccinale in Europa

Sempre più stati europei vanno verso l’obbligo vaccinale. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 per tutte le persone di età superiore ai 60 anni. «Non è una punizione», ha detto Mitsotakis, «direi che è una tassa sanitaria». Coloro che rifiuteranno dovranno pagare una multa mensile di 100 euro per ogni mese in cui non verranno vaccinati, a partire dal 16 gennaio. Il ricavato delle multe verrà destinato agli ospedali che combattono la pandemia.

Anche il futuro cancelliere della Germania, il socialdemocratico Olaf Scholz, si è detto favorevole all'obbligo di vaccino. Lo ha dichiarato nel corso del vertice in teleconferenza con la cancelliera Angela Merkel e con i governatori dei Laender, dicendo che come membro del Bundestag approverebbe questo piano in caso di voto.

In Austria, dove è già stato deciso l’obbligo vaccinale a partire da febbraio 2022, le intenzioni del governo sarebbero quelle di imporre una multa fino a 7.200 euro per chi rifiuta di vaccinarsi dopo aver ricevuto due solleciti ufficiali.

Livorno, scoppia un incendio in una raffineria

Foto Tgr Rai Toscana

Un incendio a seguito di un’esplosione è divampato martedì pomeriggio in un impianto di manutenzione all’interno della raffineria Eni di Stagno, in provincia di Livorno. Dalla fabbrica si è alzata una colonna di fumo nera, ben visibile da buona parte della città e da alcuno comuni della provincia. La protezione civile ha invitato i cittadini a tenere le finestre chiuse.

Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha raggiunto la sede dello stabilimento per seguire l’evolversi della situazione. I vigili del fuoco sono al lavoro e l’incendio appare circoscritto. Non sembrano esserci feriti. «A esplodere è stato il forno F2 dell’hot oil, l’unico operativo in quel momento», ha fatto sapere l’Unione sindacale di base di Livorno. L'incendio è stato estinto e sono in atto le operazioni di raffreddamento e bonifica. 

Eni ha confermato in un comunicato che le cause dell’incendio sono in corso di accertamento, chiarendo che le fiamme hanno interessato l’area degli impianti lubrificanti, parte dei quali erano fermi per manutenzione ordinaria. 

Zemmour si candida all’Eliseo

Éric Zemmour ha ufficializzato la sua candiatura alle elezioni presidenziali francesi del 2022. L’annuncio è stato fatto martedì sui suoi profili social con un video dal titolo «È ora di agire». Il polemista di estrema destra è in campagna elettorale da mesi, ma non aveva ancora annunciato la sua candidatura. Rivolgendosi ai «cari compatrioti», Zemmour ha detto che «non è più tempo di riformare la Francia, ma di salvarla».

Zemmour, ex editorialista che si è lanciato in politica con provocazioni di stampo intollerante, anti immigrazione e anti Islam, ha sfiorato il 20 per cento nelle intenzioni di voto per le presidenziali. Nelle ultime settimane è però dato in calo: attualmente i sondaggi lo danno attorno al 14 per cento delle preferenze, con Emmanuel Macron (25 per cento) e Marine Le Pen (19 per cento) favoriti per il ballottaggio.

Il M5s ha votato sul 2x1000

Il Movimento 5 stelle ha comunicato l’esito della votazione online sull’accesso al 2x1000 e la destinazione delle restituzioni dei parlamentari. A dire sì alla proposta di aderire al versamento volontario in dichiarazione dei redditi sono stati 24.360 iscritti al Movimento, contro i 9.531 che hanno votato no.

«Useremo tali somme per rafforzare l’azione politica sui territori e elaborare nuovi progetti per essere vicini ai bisogni e alle richieste delle persone», ha scritto su Facebook il presidente del M5s, Giuseppe Conte. «Ripartiremo gli stipendi dei parlamentari tra una serie di associazioni che si occupano di finalità dall’alto valore sociale», ha aggiunto Conte.

L’Ue ritira le linee guida sulla comunicazione

La commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sulla comunicazione inclusiva che lunedì avevano innescato una polemica sull’uso della parola «Natale». «Volevamo illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini, ma riconosciamo che il documento non è ancora maturo», ha spiegato Dalli.

Le linee guida in questione, criticate da alcuni partiti (in Italia Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), invitavano i funzionari di Bruxelles a limitare riferimenti di «genere, etnia, razza, religione e orientamento sessuale». Tra i suggerimenti c’era ad esempio quello di evitare nelle comunicazioni interne il riferimento al Natale e di non limitarsi a nomi cristiani come Maria e Giovanni.

L’Alto Adige torna in zona gialla

L’assessore alla sanità dell’Alto Adige, Thomas Widmann, ha comunicato che da lunedì la provincia autonoma di Bolzano tornerà in zona gialla. Nei giorni scorsi la provincia aveva già anticipato le nuove misure, come l’obbligo di mascherina all’aperto e di Ffp2 sui mezzi pubblici. Lo stesso giorno entrerà in vigore anche il super green pass. Widmann ha fatto sapere che negli ultimi giorni si è iniziato a registrare un forte afflusso agli hub, soprattutto per le dosi di richiamo, e che a metà dicembre ci sarà un’offensiva vaccinale.

Luca Morisi verso l’archiviazione

Luca Morisi, l’ex responsabile della comunicazione social di Matteo Salvini, non sarà processato. Nelle prossime ore la procura di Verona chiederà l’archiviazione dell’inchiesta sulla notte del 14 agosto scorso a Belfiore, in provincia di Verona. La notizia è stata data dal Corriere della Sera, secondo cui la richiesta di archiviazione è «per particolare tenuità del fatto».

Nel corso degli interrogatori Morisi ha ammesso di aver acquistato la cocaina per la serata, ma ha negato di aver procurato il Ghb, la cosiddetta «droga dello stupro». La tesi è stata confermata dalle chat di quella notte con due escort rumeni: in sostanza ognuno aveva il proprio stupefacente, condiviso poi con cessioni reciproche. La parola ora passa al gip.

Con un contagiato le classi tornano in Dad

Con la crescita dei contagi, le classi torneranno in didattica a distanza anche con un solo contagiato. La decisione è stata presa lunedì, con una circolare firmata dal capo dipartimento del ministero della Salute. Martedì è stata inviata alle scuole per comunicare che sulla quarantena light per gli studenti, quella che viene decretata al comparire del terzo contagio in una classe, il governo ha deciso di fare marcia indietro: le misure approvate lo scorso 8 novembre non hanno resistito all’arrivo della variante Omicron e all’aumento dei casi.

Veneto, 39 arresti contro la Mala del Brenta

In un blitz effettuato lunedì notte a Venezia e in altre città venete, i carabinieri del Ros hanno arrestato 39 persone, ex componenti della Banda del Brenta, che «con metodi mafiosi cercavano di ricostruire l’ex gruppo criminale». L’operazione, coordinata dalla procura antimafia di Venezia, vede coinvolte un’ottantina di persone, accusate di traffico di droga, rapina ed estorsioni.

Gli episodi criminali accertati dalle indagini riguardano gli ultimi dieci anni. Il tentativo di riorganizzare quella che era stata la Mala da Felice Maniero sarebbe stato favorito dalle scarcerazioni negli ultimi anni di alcuni ex esponenti del gruppo malavitoso che dagli anni Settanta in poi ha insanguinato il Veneto.

Novità sull’attacco al Congresso Usa

(AP)

Nelle ore precedenti all’assalto del 6 gennaio al Campidoglio l’allora presidente Usa Donald Trump fece diverse telefonate dalla Casa Bianca a suoi assistenti all’hotel Willard a Washington, nel corso delle quali parlò di modi di fermare la ratifica della vittoria elettorale di Joe Biden.

Lo riporta il Guardian, sottolineando che Trump avrebbe fatto pressione sui suoi fedelissimi – Rudy Giuliani, John Eastman, Boris Epshteyn e Steve Bannon – per ritardare o stoppare la ratifica. Il Guardian riporta che nelle conversazioni avute da Trump nel corso di questa linea diretta, l’ex presidente avrebbe espresso pensieri in linea con le motivazioni della folla di suoi sostenitori che attaccò poi il Campidoglio.

Regno Unito, terza dose entro gennaio

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Nel Regno Unito la terza dose di vaccino sarà iniettata a tutti gli adulti sopra i 18 anni entro la fine di gennaio. Lo ha detto il primo ministro Boris Johnson, spiegando che la miglior difesa contro la variante Omicron del coronavirus è il vaccino. Lo stesso Johnson si sottoporrà alla dose booster domani. Il tempo fra la seconda e la terza dose sarà inoltre ridotto a tre mesi. «È tempo per un altro grande sforzo di vaccinazione britannico – ha detto Johnson l’abbiamo fatto prima e lo faremo di nuovo, non diamo una seconda possibilità a questo virus».

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