Nella bozza del documento del vertice europeo di fine giugno i funzionari europei prevedono l’invio di nuove armi facendo uso del fondo dell’European peace facility
Nella prima bozza del documento riguardante le conclusioni del vertice europeo che si terrà il prossimo 23 e 24 giugno si legge che l’Unione europea è intenzionata a fornire ulteriori aiuti militari all’Ucraina. «L’Ue resta fortemente impegnata a provvedere ad un ulteriore supporto militare per aiutare l'Ucraina nella sua azione di auto-difesa contro l’aggressione russa e nella sua azione di difesa dell'integrità e sovranità territoriale», si legge in uno dei paragrafi del testo.
Per inviare ulteriori armi a Kiev i funzionari di Bruxelles fanno «appello all’aumento del sostegno militare nell’ambito del fondo European peace facility».
Cos’è l’European peace facility
Il 22 marzo del 2021 il Consiglio europeo ha istituito lo strumento europeo per la pace (Epf). Un fondo fuori dal bilancio che ha l’obiettivo di prevenire i conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale «consentendo il finanziamento di azioni operative nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa».
L’Epf ha sostituito e ampliato i precedenti strumenti finanziari in questo settore, ovvero il meccanismo Athena e il Fondo per la pace in Africa.
Per semplificare i processi burocratici e agire con maggiore celerità, l’Epf comprende due pilastri di finanziamento. Il primo, ovvero il pilastro Operazioni, finanzia i costi comuni delle missioni e delle operazioni nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune. Il secondo è il pilastro Misure di assistenza e finanzia le azioni di Bruxelles a favore di paesi terzi e di organizzazioni regionali o internazionali.
Le decisioni all’interno dell’Epf vengono adottate da un comitato composto da rappresentanti di ciascuno stato membro dell’Ue e presieduto da un rappresentante della presidenza del Consiglio.
L’invio di nuove armi verso Kiev
Durante la visita di settimana scorsa di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz in Ucraina, il presidente Voldoymyr Zelensky ha chiesto nuovamente l’inivio di nuovo arsenale bellico per contrastare l’invasione russa.
Per diversi esperti e analisti la guerra sul campo rischia di arrivare a un punto di svolta, soprattutto nel Donbass dove i russi continuano ad avanzare lentamente. Per questo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato settimana scorsa che invierà nuovi aiuti militari a Kiev per un valore di circa un miliardo di dollari. Un nuovo pacchetto di armi che si somma già ai precedenti già inviati.
Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato aiuti militari «senza precedenti», che gli alleati stanno discutendo in questi giorni.
Nel frattempo, in Italia il dibattito politico sulla questione rimane acceso. Il Movimento Cinque stelle è tra i partiti all’interno della maggioranza di governo che sono contro l’invio di armi italiani in Ucraina. Nei prossimi giorni si conosceranno le decisioni dell’esecutivo di Mario Draghi.
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