Aggiornate le indicazioni sulla campagna vaccinale: dose booster per Rsa, soggetti fragili e over 60. In 110mila l'hanno già ricevuta
«La situazione epidemiologica nazionale nel mese di ottobre mostra un rialzo della curva epidemica, con un progressivo incremento dell’incidenza settimanale di nuovi casi e del Rt medio. Quanto sta avvenendo in altri paesi ci indica con forza la necessità di incrementare il ritmo delle terze dosi».
Questa in sintesi la circolare rilasciata dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, che durante l’ultima conferenza stampa del 5 novembre insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, ha aggiornato le indicazioni per la prosecuzione della campagna vaccinale.
I dati
A oggi l’86,45 per cento dei residenti sul territorio italiano ha ricevuto almeno una prima dose, mentre sono 83,3 per cento quelli che hanno completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi (circa 45 milioni di persone). Sono invece 110mila le persone che hanno già ricevuto la terza dose. Secondo il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, «nei mesi da dicembre a febbraio è previsto il prossimo picco del boost».
Le regole
Nella circolare rilasciata da Figliuolo si legge che la terza dose verrà somministrata con un vaccino mRNA (Pfizer o Moderna) dopo almeno 180 giorni dal completamento del primo ciclo vaccinale, cioè dalla seconda dose. Stesso arco temporale indicato per chi ha ricevuto il vaccino Johnson & Johnson con dose unica.
Chi la riceverà
Per ora le categorie destinatarie della dose booster sono personale e ospiti delle Rsa (le residenze sanitarie assistenziali) i soggetti fragili e gli over 60. Non sono al momento previste somministrazioni ulteriori per altri gruppi target, come personale scolastico o forze armate o di polizia.
Per tutti gli altri si procederà alla somministrazione della terza dose procedendo per fasce d’età. Un’ulteriore novità è la possibilità di ricevere il green pass per i cittadini stranieri vaccinati con un farmaco non approvato dall’Ema (l’agenzia europea per i medicinali), a patto che ricevano la dose booster con un vaccino autorizzato.
Come va nel resto del mondo
Mentre fa discutere la “pandemia dei non vaccinati” in Germania (dove lo scorso tre novembre si è registrato un picco di 194 morti in un giorno), le terze dosi sono state predisposte da molti paesi europei – Belgio, Slovenia, Lituania, Lussemburgo – e dagli Stati Uniti. Israele, che la somministra già da agosto, si sta ora attrezzando per la quarta dose. Situazione completamente opposta nei paesi a basso reddito, dove hanno completato il ciclo vaccinale solo sei persone su mille.
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