Si era scagliato con un coltello contro i poliziotti che cercavano di identificarlo. Un agente ha risposto all’aggressione esplodendo tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali l’ha centrato al petto uccidendolo. È successo alle prime ore della mattina di domenica 20 ottobre, davanti alla stazione di Verona Porta Nuova. A morire un migrante di 26 anni del Mali.

Secondo le prime ricostruzioni il giovane, durante la notte, si è reso autore di una serie di danneggiamenti e violenze, aggredendo anche una pattuglia che stava procedendo a dei rilievi per un incidente automobilistico. Intorno alle 7 del mattino è tornato nei pressi della stazione di Verona, dove aveva già danneggiato la biglietteria, scagliandosi con un coltello contro gli agenti di polizia che lo avevano fermato per identificarlo. 
L’agente della polizia ferroviaria, «aggredito da posizione ravvicinata, ha esploso tre colpi in rapida successione, uno dei quali ha colpito al petto lo straniero». Scrive in una nota la questura sottolineando come lo stesso poliziotto abbia tentato di rianimare l'uomo deceduto pochi minuti dopo.

 «Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere», ha commentato con un post su Facebook il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini

Sulla vicenda indaga la Procura della repubblica di Verona con il pubblico ministero Maria Diletta Schiaffino. Al vaglio degli investigatori tutte le immagini registrate dalle numerose telecamere presenti nella zona. 

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