Raccolte 1.700 firme per annullare la decisione del Consiglio comunale di revocare, su richiesta del consigliere leghista Zelger, l’onorificenza allo scrittore accusato di essere un “personaggio provocatorio”. Lui: «Città rappresentata da guitti, Lega e Fdi zittiscono il pensiero critico»
A pochi giorni dall’annuncio del comune di Verona di aver revocato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, il Pd locale ha annunciato di aver raccolto oltre 1.700 firme in una petizione online per il ritiro della delibera votata dalla maggioranza di centrodestra del Consiglio comunale. L’iniziativa è stata promossa dal capogruppo comunale Federico Benini: «Siamo stufi di doverci vergognare della nostra città», affermano in una nota i dem.
La revoca della cittadinanza a Saviano, da cui il sindaco di Verona Federico Sboarina ha preso le distanze, è stata decisa con un provvedimento votato dal Consiglio comunale il 23 dicembre scorso. La proposta presentata dal consigliere leghista Alberto Zelger e sottoscritta da altri 9 consiglieri, tra i quali il presidente del consiglio comunale Ciro Maschio (Fdi), è stata approvata con 20 voti a favore, 7 astenuti e un contrario. «Saviano è diventato un personaggio provocatorio, irrispettoso dei suoi avversari politici. Nessuno mette in discussione il suo impegno contro la camorra, ma il suo delirio egocentrico che lo porta ad attaccare rappresentanti del popolo colpevoli soltanto di avere un’opinione diversa dalla sua su più questioni: dalla liberalizzazione della droga all’immigrazione», ha detto Zelger.
Saviano, che in un post sui social ha salutato i veronesi invitandoli a continuare «a parlare, a scambiarci opinioni anche quando non saremo d’accordo, a proporre soluzioni anche quando saranno scomode e a vigilare sull’operato dei nostri amministratori anche quando saremo controcorrente», ha definito la revoca della cittadinanza concessagli nel 2008 «un atto di fedeltà dei leghisti ai loro capi». La città di Verona, ha aggiunto lo scrittore simbolo della lotta alle mafie, «è molto meglio dei guitti che la rappresentano in Consiglio comunale».
«Non si tratta – ha detto il capogruppo comunale del Pd di Verona, Federico Benini, a proposito della petizione – di una sorta sondaggio su Saviano. Parliamo invece di migliaia di veronesi indignati, mortificati e arrabbiati per l'arroganza di una amministrazione che dopo 12 anni toglie la massima onorificenza cittadina perché il suo destinatario, Saviano, nel frattempo è entrato in aspra polemica con il leader nazionale della Lega». Oltre al Pd, in questi giorni è arrivata la solidarietà di gran parte del mondo della politica. Dal Movimento cinque stelle a Italia Viva, passando per alcuni politici e intellettuali d’area di centrodestra, fra cui Vittorio Sgarbi e Vittorio Feltri.
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