La decisione del Consiglio comunale su richiesta del consigliere leghista Zelger: «È irrispettoso dei suoi avversari politici». Lo scrittore ai veronesi: «Non siamo più concittadini, ma sempre cittadini»
Il comune di Verona ha revocato la cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano. Lo ha deciso il Consiglio comunale, con 20 voti a favore, 7 contrari e un astenuto. La richiesta, come riportato dal giornale L’Adige, era stata presentata dal consigliere comunale leghista Alberto Zelger, secondo cui Saviano «è diventato un personaggio provocatorio, irrispettoso dei suoi avversari politici». Saviano ha commentato la notizia su Twitter, lanciando un messaggio ai cittadini veronesi: «Cari amici, da oggi non sono più un vostro concittadino, ma continueremo a scambiarci opinioni anche quando non saremo d'accordo, a proporre soluzioni anche se scomode e a vigilare sull'operato dei nostri amministratori: perché questo fanno i cittadini».
A Saviano vengono contestate le dichiarazioni politiche contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni e l'appoggio dato alla liberalizzazione della cocaina e delle droghe leggere. «Nessuno mette in discussione il suo impegno contro la camorra, ma il suo delirio egocentrico che lo porta ad attaccare rappresentanti del popolo colpevoli soltanto di avere un’opinione diversa dalla sua su più questioni: dalla liberalizzazione della droga all’immigrazione», ha detto ancora Zelger.
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha voluto sottolineare di non essere tra i firmatari dell'iniziativa che ha portato il Consiglio comunale a revocare la cittadinanza onoraria a Saviano. Nella seduta di ieri in aula, tra l’altro, non era presente. «Nel 2008 appoggiai la concessione della cittadinanza onoraria. In questi anni non vi è stato, comunque, nessun rapporto fra Saviano e la città ed abbiamo assistito ad una escalation imbarazzante, a una serie di offese senza contraddittorio a più soggetti: non soltanto i politici. Non è più un simbolo della lotta alla mafia, ma un commentatore politico. Saviano ha scelto una via diversa da quella del 2008 che portò a quella cittadinanza onoraria. Ricordo le querele per diffamazione presentate dai commercialisti e dal sindacato di Polizia. Nessuno metta in discussione l’impegno della città di Verona e della Municipalità contro la malavita organizzata», ha detto il presidente del Consiglio comunale e parlamentare di Fratelli d’Italia, Ciro Maschio.
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