L’ex assessore della Lega uccise Youns El Boussetaoui nel luglio 2021. La procura aveva chiesto una condanna per eccesso di legittima difesa. Il reato va riqualificato
Al processo di primo grado per l’uccisione di Youns El Boussetaoui, la giudice ha deciso di non accogliere la richiesta della procura di condannare l’ex assessore leghista alla Sicurezza di Voghera Adriano Adriatici per eccesso colposo di legittima difesa, riqualificando il reato come omicidio volontario. Secondo la giudice ci sono «gravi, precisi e concordanti indizi di omicidio a carico di Adriatici quantomeno col dolo eventuale». Ora sarà il tribunale in composizione collegiale a dover decidere per la condanna.
Nell’ordinanza, la giudice ha scritto che Adriatici, come dimostrano le immagini delle telecamere di cui in passato abbiamo già scritto, «ha accettato l’evento nefasto» della morte di El Boussetaoui e che «non si può parlare di legittima difesa perché fu lui a creare ed accettare una situazione di pericolo», pur potendo immaginare, date le sue passate esperienze, che si sarebbe messo in una condizione di pericolo.
I fatti
Nel luglio del 2021, secondo immagini e testimonianze, Adriatici – avvocato, ex ufficiale di polizia giudiziaria e anche docente di diritto penale e di diritto processuale penale alla scuola di Allievi Agenti della Polizia di Alessandria – avrebbe visto in strada a Voghera Youns El Boussetaou, un ragazzo marocchino con disturbi mentali. Lo avrebbe seguito e aspettato fuori da un bar per minacciarlo con una pistola. Dopo un pugno da parte del ragazzo, l’ex assessore sarebbe caduto per terra e avrebbe sparato contro il ragazzo che è poi morto in ospedale.
© Riproduzione riservata