L’On. Mercadante, parente di Tommaso Cannella, capo mandamento di Prizzi. I rapporti confidenziali tra Cinà e Mercadante sono risalenti nel tempo e hanno avuto come denominatore comune la conoscenza di Bernardo Provenzano. Il sostegno a Mercadante Cosa Nostra lo garantisce da tempo. Una intercettazione del 29 gennaio 2001, svela che Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capo dei capi...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per una ventina di giorni pubblichiamo ampi stralci della sentenza in rito abbreviato dell’inchiesta Gotha del 2006, quando a Palermo finiscono in carcere vecchi boss e nuove leve due mesi dopo l’arresto di Provenzano Bernardo.
È il 28 luglio del 2005, nel quartier generale del boss agli arresti domiciliari per motivi di salute è in corso una accesa discussione.
«CINÀ: Mi sono visto con Giovanni Mercandante… …..Gli ho fatto una premessa: “sono finiti i tempi che ci potevate prendere per fessi, qua non ci esce… tu mi dai e io ti do, anche perché ti ho eletto, ti vai a guadagnare venti milioni al mese………”
ROTOLO: Più la pensione…
CINÀ: “E’ tre milioni al mese”, si tre milioni al mese per l’ospedale…Nino, ci si devono dire queste cose…
ROTOLO: Si, si, si, si…
CINÀ: …….. gli ho detto: “tu hai l’impegno col nipote
ROTOLO: Quando abbiamo a uno là che …
CINÀ: No a uno… ci da tutte le notizie così»
È evidente che Cinà ha potuto parlare senza mezzi termini all’on. Mercadante, parente di Tommaso Cannella, capo mandamento di Prizzi. I rapporti confidenziali tra Cinà e Mercadante sono risalenti nel tempo e hanno avuto come denominatore comune la conoscenza di Bernardo Provenzano.
Dalle espressioni di Cinà si comprende, pure, che Cosa Nostra, in passato, ha garantito un sostegno decisivo al deputato regionale.
E in virtù della reciprocità di favori, ora tocca al politico affermato sostenere “l’impegno con il nipote”, in caso contrario i “corleonesi” faranno mancare i voti alle elezioni regionali.
D’altronde, il sostegno a Mercadante Cosa Nostra lo garantisce da tempo. Una intercettazione del 29 gennaio 2001, svela che Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capo dei capi, informa il suo interlocutore della decisione dei corleonesi di sostenere alle imminenti elezioni proprio il Mercadante (“siamo tutti organizzati in questa maniera”).
E lo stesso Giuffrè, nel rievocare alcuni dialoghi con il Provenzano, riferisce che “nel farsi strada” a livello politico, dalle comunali alle regionali, Mercadante aveva goduto dell’appoggio di Cosa Nostra (“dicevamo che era una persona che andava sostenuta e tutelata”).
Il 1° agosto 2005, alla presenza del candidato in pectore Marcello Parisi, Nino Rotolo ragguaglia Angelo Rosario Parisi del discorso che Cinà ha fatto a Mercadante: “e ora vogliamo sistemare intanto questo ragazzo ….per dire noi altri ti diamo e tu ci dai”.
Poi il boss di Pagliarelli istruisce Marcello sulle cose che deve chiarire con Mercadante, ricordandogli di sottolineare a quest’ultimo “dopo le elezioni regionali ci sono quelle comunali e mi devo portare……..gli dici: i miei parenti vogliono che mi devo portare al comune…… amici dei miei parenti mi hanno detto, che lei si doveva occupare…”
Il do ut des è palese. Ed in effetti l’incontro tra Marcello Parisi e Giovanni Mercadante del 1 agosto è certificato da una conversazione del giorno dopo tra Rotolo e Angelo Rosario Parisi.
Lo zio del futuro candidato pare soddisfatto dell’esito di quell’incontro. Lo conforta la promessa formulata dal Mercadante di attivarsi per coinvolgere anche l’On.Francesco Musotto, presidente della provincia di Palermo, proveniente dalle file di Forza Italia, nella sponsorizzazione del candidato dei “corleonesi” al Comune di Palermo.
«PARISI: Poi per quanto riguarda la situazione di Marcello…Si sono parlati, ….. dice, so tutto, abbiamo parlato. … devi essere più vicino, ti conviene una volta la settimana farti vedere, perché io so che entro l’anno debbono essere maturate le cose e so, dice, che tu vai al Comune, so…” anzi lui, dice, neanche lo faceva parlare, a tipo dire: “So tutto”!
ROTOLO: Va bene, buono
PARISI: “Ora, dice, con Ciccio Musotto che ci sono vicino, dice, malgrado a tutto che mi fa incazzare certe volte, dice…” perché Marcello gli ha detto che ne aveva parlato pure con Ciccio Musotto di questa discussione, dice: “Ora vediamo, … ne parlo pure io con lui, dice, però… io so tutto, io ho l’impegno che entro l’anno debbo sistemare, dice… e so che sei candidato al Comune. Fatti tu… fatti vedere una volta la settimana”
ROTOLO: Conferma, diciamo, l’impegno»
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