Il parlamento in seduta comune non è riuscito nemmeno alla sesta votazione convocata ad eleggere il giudice costituzionale mancante, nonostante le ripetute sollecitazioni del Colle per colmare il posto vacante lasciato dall’ex presidente Silvana Sciarra
Nuova fumata nera: il parlamento in seduta comune non ha eletto il giudice costituzionale mancante ormai da parecchi mesi. Si tratta della sesta votazione andata a vuoto, per cui serviva la maggioranza qualificata dei tre quinti dei componenti del parlamento. Nessuno, però, ha raggiunto il quorum.
Il risultato è l’ennesimo rinvio di una votazione a cui però sembrano mancare le basi per sbloccarsi: non esiste un confronto serio tra maggioranza e opposizione per individuare un nome comune. Nella votazione odierna sono risultati 7 voti dispersi, 343 schede bianche e 24 schede nulle.
Si dovrà quindi andare alla settima votazione, non ancora calendarizzata. Tra le ipotesi c’è quella di collocarla a dicembre, quando saranno in scadenza altri tre giudici costituzionali. In questo modo potrebbe avvenire una sorta di spartizione, con una nomina “a pacchetto”: tre nomi al centrodestra, uno alle opposizioni.
Il Quirinale
L’ennesima fumata nera lascia indispettito soprattutto il Quirinale, che non più tardi dell’ultima cerimonia del Ventaglio aveva espresso il suo auspicio per un rapida nomina del quindicesimo giudice mancante.
Se davvero si arrivasse alla scadenza degli altri tre giudici di dicembre, si arriverebbe a una situazione mai avvenuta: quella di una Consulta composta solo da 11 membri effettivi e quattro da eleggere, che quindi sarebbe appesa a un filo e non riuscirebbe a operare se solo mancasse un altro membro per malattia.
«Questa situazione che si protrae da tempo credo che sia ormai diventata insostenibile», ha detto il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova in Aula alla Camera «Credo che questa stia diventando una pantomima che squalifica questo Parlamento e sta a noi. Per una volta non è colpa del governo se il parlamento non fa una bella figura. Il presidente della Repubblica ha richiamato in modo nettissimo e noi oggi abbiamo fatto finta di nulla. Se si riconvoca il parlamento non si può ripetere questa manfrina, si va a oltranza, non possiamo auto-infliggere questo vulnus».
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