Il centrodestra punta a riscrivere le tre riforme Cartabia e a separare le carriere dei magistrati. Il terzo polo ha recepito buona parte delle proposte garantiste delle Camere penali; il Pd punta sulla depenalizzazione, sul contrasto alle mafie, la legalizzazione della cannabis e una legge sul fine vita; il M5S vuole riformare la prescrizione, mantenere il 41 bis e dice sì a matrimonio egualitario e legalizzazione della cannabis.
Ogni partito sta presentando il suo programma elettorale e la giustizia è uno degli argomenti più controversi e sempre presenti, vista anche la sua rilevanza nel contesto del Pnrr.
Centrodestra
Il programma del centrodestra contiene due punti molto vaghi, che prevedono la separazione delle carriere per i magistrati e la riscrittura delle riforme sull’ordinamento giudiziario, civile e penale. In pratica, una totale revisione dell’impianto delle leggi Cartabia appena approvate. Si parla di «giusto processo e ragionevole durate, efficientamento delle procedure, stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama» e di «razionalizzazione delle pene e garanzia dell’effettività».
L’accordo di centrodestra prevede, poi, la semplificazione del codice degli appalti e la riforma del diritto penale dell’economia.
Ogni partito, poi, poteva prevedere un programma individuale ma solo la Lega lo ha messo per iscritto. Fratelli d’Italia e Forza Italia, infatti, hanno depositato come programma elettorale l’accordo quadro del centrodestra. Poi, nelle sue pillole video, Silvio Berlusconi ha proposto di introdurre il divieto di impugnazione delle sentenze di assoluzione in primo e secondo grado. La Lega è l’unico partito ad aver depositato un suo programma più dettagliato rispetto a quello di coalizione, lungo addirittura 202 pagine.
La Lega
Il programma della lega prevede un capitolo sulla giustizia penale che ha al centro «garantismo e certezza della pena». Accanto a una serie di principi come la garanzia del diritto di difesa, della terzietà del giudice, la tutela dei diritti delle vittime e la certezza del diritto, prevede di stanziare nuove risorse per i tribunali con l’obiettivo di diminuire i tempi dei processi. In tema di antimafia, si parla di «efficienza nella gestione dei beni e delle aziende sottoposte a sequestro e confisca». Per la riforma del codice penale, l’introduzione di strumenti di contrasto ai fenomeni di microcriminalità e baby gang, introdurre sanzioni in materia di social media; «tutelare l’inviolabilità del domicilio dalle occupazione» e la riforma della legge Severino nei confronti degli amministratori locali.
Anche la Lega prevede di «porre limiti all’appello dell’accusa» a cui aggiunge la riforma della disciplina delle misure cautelari, con un «doppio binario per alcune tipologie di reati, con requisiti più rigorosi di applicazione». Ritorna anche il tema referendario della responsabilità civile del magistrato.
Rispetto all’organizzazione complessiva e di geografia giudiziaria, spicca la proposta di «riaprire alcuni tribunali soppressi».
Tra le riforme, si prevede quella della magistratura onoraria e dell’ordinamento penitenziario.
Per il settore civile, sono previste misure in materia di famiglia, con «meccanismi di supporto per dare una gestione della crisi coniugale» per la disciplina dei rapporti, «con valorizzazione di ciascuna figura genitoriale». E’ previsto poi un «ripensamento del sistema dei servizi sociali». Sul piano procedurale, invece, si prevede «il procedimento monitorio accelerato per il recupero del credito»; l’ampliamento «delle competenze del tribunale per le imprese» e l’approvazione della legge sull’equo compenso dei professionisti.
Pd
Il programma del Pd punta a dare piena attuazione alle riforme Cartabia già approvate, puntando soprattutto su riduzione di tempi e costi della giustizia. Nel civile l’obiettivo è la riduzione del contenzioso, anche con incentivi fiscali per accedere ai metodi alternativi di risoluzione delle controversie. Nel penale si prevede di «intervenire sulla depenalizzazione dove necessario», puntando anche sulla giustizia ripartiva e si prevede una legge contro le querele temerarie ai giornalisti.
Complessivamente l’obiettivo è di completare la digitalizzazione del servizio giustizia e degli uffici, con un ammodernamento delle strutture; la stabilizzazione dei precari «per la messa a regime dell’Ufficio del Processo e proseguendo con il reclutamento e assunzione di personale nelle cancellerie e di nuovi magistrati». Sul fronte del Csm, si propone «di istituire con legge di revisione costituzionale un’Alta Corte competente» per giudicare i procedimenti disciplinari e le nomine contestate e il completamento della riforma della amgistratura onoraria.
Per gli avvocati è prevista l’introduzione dell’avvocato in Costituzione e di rendere attuabile l’accesso in magistratura per i cassazionisti. Viene poi rilanciato il piano nazionale contro le mafie e che permetta di colpire i patrimoni mafiosi, riprendendo il lavoro degli Stati generali della lotta alle mafie del 2017.
Sì alla legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per uso personale, garantendola anche per uso terapeutico. Si prevede anche l’approvazione della legge sul fine vita, una legge sulla omolesbotransfobia e il matrimonio egualitario. Presente anche la modifica della legge Severino per gli amministratori locali.
In merito al carcere, è prevista la riforma complessiva dell’ordinamento, con potenziamento delle misure alternative e l’aumento del lavoro penitenziario come percorso formativo per il reinserimento nella società.
Terzo Polo
Nel programma di Azione e Italia Viva, il capitolo sulla giustizia integra buona parte delle proposte dell’Unione camere penali italiane ed è diviso in cinque punti.
Sulle carriere dei magistrati prevede la separazione delle carriere, approvando il ddl di iniziativa popolare promosso dalle Camere Penali; le valutazioni dei magistrati con la presenza di avvocatura e professori nei consigli giudiziari; il superamento del sistema delle correnti con ritocchi alla riforma Cartabia.
Come interventi trasversali, si prevede il potenziamento della pianta organica dei magistrati e la riduzione di fuori ruolo; il rafforzamento del processo telematico con una sola piattaforma per tutti i riti; requisiti di formazione manageriale per chi svolge incarichi direttivi e una informatizzazione degli uffici.
Sul penale si prevede una riforma della custodia cautelare per impedirne gli abusi; il ripristino della prescrizione sostanziale; l’incentivo ai riti alternativi; riforme contro il processo mediatico; limiti all’appello del pm in caso di assoluzione.
Per il sistema penitenziario, una riforma complessiva che incentivi le misure alternative e legge per le detenute madri, per evitare minori in carcere.
Sul civile, invece, riforma del processo di primo grado per snellirlo, unificando i riti di cognizione; valorizzazione della mediazione; introduzione di misure correttive all’arbitrato; innalzamento della soglia per accedere al gratuito patrocinio.
Manca invece la proposta di FI sul divieto di appello per le sentenze di assoluzione in primo e secondo grado, ma sia Azione che Italia Viva si sono dette favorevoli.
Movimento 5 Stelle
Il programma del M5S prevede due punti: legalità e diritti.
Nel capitolo sulla legalità è previsto il contrasto alle mafie, con il potenziamento degli strumenti esistenti e il completamento della riforma in tema di ergastolo ostativo, oltre alla tutela del 41bis e delle misure di prevenzione. C’è la lotta alla corruzione, con trasparenza nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e tutele per i whistleblowers e i testimoni di giustizia. Infine il contrato alle agromafie ed ecomafie, con tutela del diritto alla salute. Si prevedono poi la regolamentazione della coltivazione della cannabis, il potenziamento delle misure di contrasto alla violenza contro le donne e il «superamento dell’improcedibilità nel processo penale», con probabile volontà di ritorno alla legge Bonafede e quindi facendo saltare la prescrizione processuale introdotta con al riforma Cartabia. Sul fronte dei diritti, si prevede il matrimonio egualitario e una legge contro l’omotransfobia.
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