Care lettrici, cari lettori

questa settimana è caratterizzata alla nomina del commissario ad hoc per l’edilizia penitenziaria: si tratta di Marco Doglio e avrà il compito di provvedere alla realizzazione delle opere necessarie per far fronte alla grave situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari. Resterà in carica sino al 31 dicembre 2025 e potrà avvalersi, nello svolgimento del proprio compito, di una struttura di supporto composta da un massimo di cinque esperti.

Accanto a questo, è iniziato l’iter al Senato del decreto Sicurezza, che contiene l’introduzione di una ventina di nuovi reati, che toccano da vicino il diritto di protesta e manifestazione, anche in carcere. Qui trovate un approfondimento.

Sul fronte dei contributi, invece, torna a intervenire sul caso Natoli l’ex magistrato Rosario Russo. 

Sono passati 45 anni dall’assassinio del giudice Cesare Terranova a Palermo. Su questo ha scritto Attilio Bolzoni, raccontando anche le attuali vicende intorno alla commissione Antimafia.

Io invece ho intervistato il segretario generale di Anf, Giampaolo Di Marco, che analizza il presente e il futuro dell’avvocatura e porta una posizione peculiare sulla separazione delle carriere.

Sul futuro dell’intelligenza artificiale nella giustizia ma anche sul Csm, invece, ho intervistato il segretario di Magistratura indipendente, Claudio Galoppi.

Abuso d’ufficio

Il giudice del tribunale di Firenze ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dall’avvocato Manlio Morcella sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio.

Il magistrato, infatti, scrive che si tratta di una riforma dall’effetto «dirompente», frutto di scelte «arbitrarie» e «non riconducibile a un legittimo esercizio della discrezionalità». Una riforma che interviene «in modo pesante sul sistema dei reati contro la pubblica amministrazione» ed elimina «importanti presidi penali a tutela del buon andamento e dell’imparzialità».

L’istanza sull’ammissibilità della questione di legittimità nasceva dall’interrogativo: «Come è possibile che uno stato come quello italiano, aderente alla Convenzione contro la corruzione di Merida, obbligato a considerare l’inserimento del reato di abuso in atti d’ufficio nel proprio ordinamento, possa risolversi per la sua abolizione?». «Secondo i più basici principi della logica, la disposizione convenzionale per lo stato contraente che, al momento della ratifica del Trattato, non annoverava un simile modello penale nel proprio ordinamento nazionale, importa l’obbligo di considerare la sua introduzione, mentre per lo Stato aderente che, alla medesima data, già lo contemplava, si atteggia alla stregua di un obbligo internazionale di stand still». Obbligo internazionale a restare fermi, «in forza del quale il quadro normativo interno deve rimanere invariato, non dovendo il legislatore nazionale riconsiderare l’esistenza di tale fattispecie criminosa nel proprio sistema penale», si legge ancora nell’istanza.

Ora sarà la Consulta a doversi pronunciare sulla legittimità dell’abrogazione e la decisione è prevista non prima della primavera del 2025.

Scontro a distanza al Csm

E’ in corso uno scontro a distanza tra politica, consiglieri laici e togati del Csm in materia di composizione del consiglio.

Per capirlo bisogna partire dall’inizio: durante un convegno, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha detto che «vi è un intervento di rilevanza costituzionale di questo governo, volto ad introdurre l'unico elemento idoneo a scardinare logiche di potere che hanno leso l'onorabilità sociale della magistratura in questi anni, legati al potere correntizio e quindi la estrazione, il sorteggio. Questo è l'unico modo per spezzare quelle dinamiche di potere. Il giorno che lo porteremo in porto avremo liberato il settanta percento o ottanta o forse novanta percento di magistrati per bene che non si sono mai piegati, che non hanno mai baciato anelli e che quindi non hanno fatto carriera».

Alla domanda sul caso della consigliera laica Rosanna Natoli, sospesa, ha risposto che «è un fatto di natura personale rispetto al quale, evidentemente, assumerà le sue migliori determinazioni, ma non confondiamo la riforma del Csm con un singolo fatto, perché se no si commetterebbe un errore imperdonabile».

A questo ha risposto il consigliere laico, Ernesto Carbone: «Il sottosegretario Delmastro ribadisce che nulla è cambiato al Csm dopo l'hotel Champagne. Siamo alle solite, se il sottosegretario ha delle notizie di reato, ha dei fatti circostanziati, ha tutti gli strumenti per denunciare. Altrimenti ritorniamo ai complotti di quest'estate. Che il sottosegretario alla Giustizia attacchi in questo modo il Consiglio superiore della magistratura denota una confusione di poteri sempre pericolosa per la tenuta democratica dello Stato».

A Carbone ha infine risposto il togato indipendente, Andrea Mirenda: «Leggo con sorpresa la replica “negazionista” del Consigliere Ernesto Carbone, a mio parere più realista del Re. Come negare, difatti, ancorchè in forme magari meno eclatanti e tracotanti rispetto al recente passato, la persistenza delle ben note dinamiche di potere correntizio incentrate principalmente ( ma non solo) sul controllo delle nomine di maggior peso? come negarne la funzione di potente strumento di captazione coattiva del consenso a fini di carriera? Non si dica che parliamo di antico ricordo. Nè, a bene vedere, vi era ragionevole motivo di aspettarsi qualcosa di diverso e migliore: al netto dei diversi rapporti di forza, è rimasta del tutto immutata la composizione consiliare per gruppi, gruppetti e conventicole, togate e non. Va detto, poi, che il virus lottizzatorio non ha risparmiato ampia parte della componente laica che, oggi come ieri, non mostra affatto di agire come cane da guardia contro le devianze togate, schierandosi anzi, storicamente, con il gruppo togato di volta in volta egemone. Ed ancora, da “sorteggiato ex lege”, non posso che convenire con l’On. Del Mastro nel ritenere il sorteggio ( a cui dovrebbe unirsi la rotazione negli incarichi dirigenziali) il migliore antidoto contro quelle che il Capo dello Stato a suo tempo stigmatizzò con massima durezza come “modestia etica”; un sorteggio da svolgersi tutto in seno ad un elìte di primissimo rilievo, tale da assicurare comunque l’alto profilo dei nominati. Infine, ritengo indispensabile anche il sorteggio della componente laica, previa ampia rosa selezionata dal Parlamento in seduta comune e con le attuali maggioranze qualificate, onde assicurarle la necessaria indipendenza, a tutto vantaggio dell’Istituzione Consiliare».

La Cassazione sulla decisione di Catania sui migranti

La vicenda ormai affonda quasi nella memoria, al netto del clamore mediatico suscitato dallo scontro intorno alla magistrata catanese Jolanda Apostolico. Tuttavia in settimana è arrivata la decisione delle sezioni unite civili della Cassazione sulla decisione di non convalidare i fermi dei migranti in applicazione del decreto Cutro (che ha suscitato dure reazioni del governo):

Le sezioni unite civili della Cassazione, con due ordinanze, hanno dichiarato "estinto il giudizio" sul ricorso presentato dal ministero dell'Interno e dal Questore di Ragusa. La decisione segue la scelta del ministero dell'Interno e del Questore di depositare la rinuncia al ricorso chiedendo "la dichiarazione di estinzione del giudizio" ritenendo che sia "venuto meno il loro interesse all'impugnazione in ragione della irreperibilità" dei migranti destinatari del provvedimento e dal "sopravvenuto nuovo decreto interministeriale che ha introdotto una nuova disciplina integrativa".

Le sezioni unite civili della Cassazione hanno anche disposto "il ritiro della domanda di pregiudiziale" presentata alla Corte di giustizia europea e dichiarati assorbiti i ricorsi incidentali. I giudici di Strasburgo erano stati chiamati a pronunciarsi in via d'urgenza sulla garanzia finanziaria di circa 5mila euro che un richiedente asilo deve versare per evitare di essere trattenuto in un centro alla frontiera in attesa dell'esito dell'iter della domanda di protezione. La Corte di giustizia europea, su parere dell'avvocato generale, lo scorso 26 febbraio non ha accolto la domanda pregiudiziale avanzata dalla Corte di Cassazione sull'applicazione del decreto Cutro decidendone la trattazione con la procedura ordinaria, non iniziata. "Il ritiro della domanda di pronuncia pregiudiziale - affermano le sezioni unite civili della Cassazione nelle due ordinanze - non ingenera dubbi neppure riguardo all'estensione delle competenze della Corte di giustizia, visto che, a fronte del ritiro, resta sempre affidata alla valutazione della Corte la decisione sul se pronunciarsi o meno".

Legittimo impedimento e avvocati

L'Unione nazionale avvocati amministrativisti (Unaa) ha accolto «con favore» l’approvazione del disegno di legge che introduce nuove norme a tutela degli avvocati, «sottolineando l'importanza del diritto alla difesa come principio inviolabile per i cittadini, anche in caso di comprovati impedimenti dell'avvocato per motivi di salute, gravidanza o gravi eventi familiari».

Tuttavia - si legge in una nota - «l'Unaa segnala una grave lacuna nel disegno di legge, che rischia creare avvocati di serie A e B: le disposizioni in questione non riguardano le avvocate e gli avvocati impegnati nei processi amministrativi, che ogni anno affrontano migliaia di cause presso i Tribunali amministrativi regionali e il Consiglio di Stato. È pertanto cruciale estendere le medesime tutele anche a questi professionisti».

L'Unaa porterà la questione all'attenzione del Consiglio nazionale forense.

Corte dei conti e danno erariale

Tornerà presto in parlamento la proposta di legge di riforma delle funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e la responsabilità per danno erariale. A breve, infatti, verrà adottato il testo base a partire dall’abbinamento della proposta di legge a prima firma Stefano Candiani al testo presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti.

La maggioranza punta a portare il testo in aula nel mese di novembre. 

Prescrizione

Enrico Costa, da poco rientrato in maggioranza con Forza Italia, ha ricordato che la prescrizione è ancora nel limbo del parlamento: «Il 16 gennaio 2024 la Camera approvava il ripristino della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, cancellata dalla spazzacorrotti di Bonafede. Dopo 8 mesi il testo non è ancora all'odg della Commissione Giustizia del Senato. E continua a essere vigente la  legge Bonafede. È importante che l'iter riprenda al più presto e si abroghi la riforma Bonafede che scarica sul cittadino i ritardi della Giustizia.

Nordio e i penalisti

L’Unione camere penali italiane ha incontrato il ministro Nordio e «Ucpi ha rappresentato l'assoluta urgenza di un adeguato intervento che riduca il numero dei detenuti, riportandolo nei limiti dei posti disponibili» e «il ministro, nell'ambito del lungo incontro, durato oltre un'ora e mezza, ha illustrato le linee di intervento in corso di attuazione del governo che, seppure articolate e finalizzate ad un riassetto organico del sistema carcerario, non sono parse idonee ad incidere nel breve periodo ed hanno lasciato gli interlocutori fermi sulle rispettive posizioni».

Il congresso Aiga

Cinquecento avvocati under 45 da ogni regione d'Italia interverranno da giovedì 26 a sabato 28 settembre al Congresso straordinario 2024 dell'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), dal titolo “Legge Professionale Forense: verso un nuovo Statuto dell'avvocatura”. L'evento è in programma a Napoli.

Il convegno di Magistratura indipendente

Venerdì 27 e sabato 28 settembre 2024 si terrà a Cetara, in provincia di Salerno, il convegno nazionale promosso da Magistratura Indipendente dedicato al tema “L’intelligenza artificiale: la rivoluzione culturale del millennio”. Il seminario intende aprire uno spazio di riflessione sulle ricadute che l’introduzione dell’intelligenza artificiale potrà avere sul funzionamento della giustizia in Italia, con lo scopo di non arrivare impreparati al cambio di paradigma, rappresentato dall’evoluzione della società dell’informazione in quella dell’algoritmo.

Il convegno di Unità per la Costituzione

Venerdì 27 e sabato 28 settembre si svolgerà a Reggio Calabria il convegno “Le intercettazioni telefoniche, le valutazioni di professionalità, le riforme costituzionali: approdi e prospettive”, organizzato dall’associazione di magistrati Unità per la Costituzione - UniCost (Direzione Nazionale e Segreteria distrettuale di Reggio Calabria), in collaborazione con il Centro Studi “Nino Abbate” e la Rivista “Diritto, Giustizia e Costituzione”.

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