Il ministero della Giustizia ha risposto alla richiesta di accesso agli atti dei deputati e, nel ribadire che il documento non è coperto da segreto, scrive però che il ministero non può fornirlo e si limita a rilasciare gli estratti di 3 pagine, esattamente quelli letti da Donzelli. Grimaldi: «Siamo arrivati a un cortocircuito non più tollerabile. Non siamo in una dittatura in cui il potere può usare i dossier contro le opposizioni e negare i diritti alle stesse».
Gli atti sui colloqui dell’anarchico Alfredo Cospito con gli altri detenuti al 41bis e citati dal deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Dozelli, potevano essere divulgati ma il ministero della Giustizia non intende rilasciarne copia ad altri che li richiedano.
Così via Arenula sta cercando di chiudere la falla nel sistema, provocata dal pasticcio del sottosegretario Andrea Delmastro, le cui dimissioni sono state nuovamente escluse dalla premier Giorgia Meloni. Tuttavia È stato lui a consegnare al suo compagno di partito Donzelli gli atti del Dap e, pur di difenderlo, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è stato costretto a pubblicare un comunicato in cui sostiene che il documento è «una scheda di sintesi del Nic non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda». Per questo i deputati Angelo Bonelli dei Verdi, Marco Grimaldi di Sinistra Italiana e Riccardo Magi di Più Europa, hanno fatto richiesta al ministero di ricevere la stessa documentazione. Un passaggio attraverso le vie formali che Donzelli non ha fatto, visto che ha ricevuto le carte informalmente dal collega, ma che comunque non ha permesso loro di avere accesso a nulla.
Le contraddizioni
La risposta – identica per tutti nonostante le domande fossero leggermente diverse – ai tre deputati è un tentativo di impedire l’accesso e suona contraddittoria rispetto alla linea difensiva utilizzata per salvare il posto a Delmastro.
Nella replica di quattro pagine, fornita dal ministero solo dopo alcuni giorni dalla richiesta, si legge che le «la scheda sintetica Nic non rileva nè disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati» e che «la dicitura “limitata divulgazione” presente sulla nota di trasmissione della scheda rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di stato e dalle classifiche di segretezza», come già detto dal ministero.
Astrattamente, quindi, la scheda è divulgabile. Concretamente, però, i singoli deputati non possono prenderne visione, a meno che non si chiamino Donzelli. I tre che hanno chiesto di visionarla, infatti, hanno avuto accesso solo ad un piccolo estratto, «dalle pagine 49, 53 e 54», che di fatto ricalca esattamente le parti citate in aula dal deputato di Fratelli d’Italia e che riguarda le conversazioni tra l’anarchico Alfredo Cospito e i suoi compagni di ora d’aria.
Per giustificare il ridotto accesso, il ministero ha infatti scritto che i deputati non sono titolati a fare questo tipo di richieste a via Arenula, ai sensi della legge 241/1990 che disciplina il segreto e prevede alcune esclusioni al diritto di accesso agli atti e dell decreto 115 del 1996 che regola “le categorie di documenti formati o stabilmente detenuti dal Ministero di grazia e giustizia e dagli organi periferici sottratti al diritto di accesso”. Tradotto: l’atto è divulgabile, ma non può essere fornito ai deputati che lo chiedono. Secondo il ministero, infatti, le uniche richieste che i parlamentari possono fare sono quelle collegabili al loro sindacato ispettivo che prevede domande circostanziate. Per questo, per rispondere a Grimaldi, Magi e Bonelli, gli uffici di Nordio hanno preso in considerazione solo «l’unica richiesta connotata da specificità», a sottintendere che non si possa dare seguito a generica richiesta di accesso a tutti gli atti. Per questo ai deputati è arrivata solo la parte di documento già letta in aula da Donzelli e non il testo completo.
Non è finita
La risposta non ha evidentemente soddisfatto l’opposizione, che è pronta a dare battaglia e a tempestare di richieste il ministero. Marco Grimaldi ha definito la risposta «surreale: il ministero mi comunica che la scheda di sintesi non è coperta da segreto ma continua a non farmela vedere. Siamo arrivati a un cortocircuito non più tollerabile, non siamo in una dittatura in cui il potere può usare i dossier contro le opposizioni e negare i diritti alle stesse». Per questo ha rinnovato la richiesta, chiedendo in modo esplicito «copia integrale della scheda sintetica del Nic» e ha aggiunto altre richieste specifiche su come svolge le indagini il Nic e chi abbia composto il nucleo di socialità di Cospito, che gli ha permesso di parlare con mafiosi e ‘ndranghetisti. Ma soprattutto «se il collega Donzelli abbia potuto prendere visione solo di estratti o di copia integrale della scheda» e come il deputato la abbia ottenuta e il numero di protocollo della richiesta. Bonelli ha aggiunto che le informazioni divulgate da Donzelli non violano il segreto di Stato, «ma stiamo parlando di violazione del segreto di ufficio, che è il reato contestato dalla Procura della Repubblica di Roma che ha aperto un'inchiesta sulla base di un mio esposto». Inchiesta che sta avanzando e che potrebbe produrre l’iscrizione al registro delle notizie di reato di Donzelli e Delmastro. Intanto, a tutte queste contraddizioni dovrà rispondere ancora Nordio in aula. Provvidenzialmente, il ministro sarà alla Camera il 14 febbraio: dopo le regionali, ma anche dopo il 12 febbraio, entro quando dovrà decidere sul ricorso dell’avvocato di Cospito per la revoca del 41bis.
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