- In questi giorni, fra non poche tensioni e contrapposizioni, si sta affrontando in parlamento la riforma della Giustizia proposta dal ministro Marta Cartabia, che ha lo scopo dichiarato di rendere i tempi della giustizia italiana, finalmente, compatibili con quelli di un paese europeo evoluto.
- La legge di riforma governativa è animata da ottime intenzioni. Ma ha un limite evidente: non individua un percorso adeguato che consenta di raggiungere gli obbiettivi che si prefigge.
- Oggi questi tempi, specie i due anni per concludere il giudizio di appello, con la procedura e i mezzi dati, sono del tutto irrealistici, specie nelle sedi giudiziarie più grandi. E non è l’unico problema posto dalla riforma.
La riforma ha obiettivi giusti. Ma così la giustizia muore

28 luglio 2021 • 09:57Aggiornato, 28 luglio 2021 • 16:14